martedì 28 gennaio 2014
Spiegato il funzionamento del meccanismo di Antikythera, il computer di 2 mila anni fa
Se oggi siamo in possesso del meccanismo di Antikythera, dobbiamo ringraziare due tempeste separate da circa 2 mila anni.
La prima tempesta, avvenuta intorno al 65 a.C., che ha distrutto la nave romana su cui viaggiava il meccanismo, affondandola vicino l’isola di Antikythera, tra la Grecia continentale e Creta.
La seconda, invece, avvenuta nel 1900, la quale costrinse alcuni pescatori di spugne a riparare nei pressi dell’isola, dove hanno poi scoperto il relitto della nave romana.
Ciò porto alla prima grande spedizione archeologica nella zona. Oltre alle preziose sculture e altre opere d’arte , molte delle quali saccheggiate, gli archeologi subacquei trovarono uno strano grumo di bronzo, in seguito denominato “Meccanismo di Antikythera”. All’esame, il grumo di bronzo si è rivelato essere un complesso assemblaggio di ingranaggi, un dispositivo meccanico totalmente sconosciuto nella civiltà greca.
Come riporta l’articolo pubblicato da Irish Times, dai segni zodiacali incisi sulla parte esterna, gli sconcertati archeologi ipotizzarono che fosse uno strumento per l’osservazione astronomica piuttosto che per la navigazione.
Diverse tecniche di datazione hanno stabilito che il meccanismo è antico di almeno duemila anni.
Peter Lynch, professore di meteorologia presso l’University College di Dublino, ha spiegato quello che doveva essere il funzionamento della macchina.
Il meccanismo veniva azionato da una maniglia collegata ad un sistema di oltre 30 ruote dentate. Utilizzando le moderne tecniche di imaging, è possibile contare i denti delle ruote, vedere chiaramente la cremagliera e i rapporti tra i vari ingranaggi, dettaglio che permette di capire quale sia stata la funzione originaria del meccanismo.
Gli ingranaggi sono stati accoppiati ai puntatori posti sulla parte anteriore e posteriore del meccanismo, i quali mostrano la posizione del Sole, della Luna e dei pianeti mentre si muovono attraverso lo zodiaco.
Un braccio estendibile con un perno segue una scalanatura a spirale, in maniera molto simile ad un giradischi. Una piccola sfera, metà bianco e metà nero, indicava le fasi della Luna.
Ciò che impressiona di questo stupefacente meccanismo è la sua impressionante precisione nel prevedere le eclissi solari e lunari. I Babilonesi avevano compreso che se si osserva un’eclissi lunare, un altro evento simile si verifica 223 lune piene più tardi. Questo periodo dura circa 19 anni ed è conosciuto come il Ciclo di Saros. Per implementare il ciclo all’interno del meccanismo è stato eseguito un complesso ragionamento matematico e un sofisticato intervento tecnologico.
Il meccanismo è talmente preciso che potrebbe fornire le previsioni accurate delle eclissi per diversi decenni a venire. Sorprendentemente, il dispositivo comprendeva anche un quadrante concepito per indicare quale dei giochi ellenici avrebbe avuto luogo ogni anno, comprese le Olimpiadi che si verificavano ogni quattro anni.
Derek de Solla Price, che ha analizzato il meccanismo nel 1960, ebbe a dire che la sua scoperta è stata come trovare un motore a scoppio nella tomba di Tutankhamon.
Il meccanismo di Antikythera ha rivoluzionato il modo di intendere l’eredità scientifica dei Greci. Ciò dimostrerebbe che gli ellenici erano in grado di concepire e sviluppare meccanismi complessi, simili agli orologi comparsi in Europa solo nel Medioevo.
E’ incredibile pensare a quanti ricercatori ci sono voluti per svelare i segreti di un oggetto tanto antico e tanto complesso.
Al momento, solo un piccolo ingranaggio su 30 rimane senza spiegazione e si spera che ulteriori studi possano gettare luce sul suo funzionamento.
Eppure, il Meccanismo di Antikythera, oltre all’enigma sul suo funzionamento, conserva ancora un altro mistero: perchè è l’unico oggetto nel suo genere finora scoperto? Se i Greci erano in grado di progettarli, perchè non ne sono mai stati trovarti altri?
Fonte:http://www.ilnavigatorecurioso.it