martedì 12 novembre 2013



INCONTRIAMOCI
Ma non per costruire qualcosa,
per consumare l'attesa,
per pattuire un'intesa.
Incontriamoci solo 
per risplendere

David Pierini 

Il mio sogno irraggiungibile ....(forse) che un giorno tutti gli animali insieme si rivoltino contro l'uomo



Accade in Spagna.
L'essere umano riesce a creare strumenti di tortura inenarrabili. Questo è una specie di cannone con il quale, invece di lanciare i soliti piattelli di argilla, vengono sparati in aria per poi essere colpiti dagli "sportivi", piccoli uccelli, in genere quaglie.
Ne muoiono a migliaia soltanto durante il lancio.
Poi se non vengono colpiti con precisione rimangono agonizzanti a terra anche per ore, per poi essere raccolti a mucchi.
Avreste mai immaginato una cosa del genere?
Francamente sembra un racconto dell'orrore.
Paura, sofferenza e morte per puro e mero divertimento.

Il caglio vegetale


Il gambo di una pianta di Gallium verum, detto volgarmente anche Caglio, Ingrassabue ed Erba zolfina.
 La particolarità delle piante di questo genere è che contengono un enzima, la fitochimasi, che coagula il latte. È usato nella produzione di formaggio in alternativa al caglio naturale estratto dall'abomaso (vero stomaco) di capretti o agnelli ancora lattanti.
Questa pianta è anche impiegata nella cura delle affezioni nervose in genere per le sue proprietà antispasmodiche. È anche leggermente diuretica, sudorifera e astringente.

Aforisma

Parecchi anni fa, un uomo vendeva palloncini per le strade di New York.

Quando gli affari erano un pò fiacchi, faceva volare in aria un palloncino.
Mentre volteggiava in aria, si radunava una nuova folla di acquirenti e le vendite riprendevano per qualche minuto.
Alternava i colori, sciogliendone prima uno bianco, poi uno rosso e uno giallo.
Dopo un po’ un ragazzino afroamericano gli dette uno strattone alla manica della giacca, lo guardò negli occhi e gli fece una domanda acuta:
“Signore, se lasciasse andare un palloncino nero, salirebbe in alto?” Il venditore di palloncini guardò il ragazzo e con saggezza e comprensione gli disse:
“Figliolo, è quello che è dentro i palloncini che li fa salire verso il cielo non il colore”.

Dal web

Il didgeridoo


Questo strumento in Australia viene indicato con almeno cinquanta nomi diversi, a seconda delle etnie che popolano il paese: oltre a yidaki e mago rispettivamente della Terra di Arnhem nordorientale e occidentale, troviamo djalupu, djubini, ganbag, gamalag, maluk, yirago, yiraki...
L'utilizzo del didgeridoo nasce tra gli aborigeni dell'Australia settentrionale. Non esistono fonti affidabili che ne certifichino con esattezza l'età, ma è ipotizzabile i primordi siano databili tra i duemila ed i quindicimila anni fa
Classificato come strumento musicale nella categoria degli aerofoni ad ancia labiale, il didgeridoo può avere forme variabili: le più comuni sono quelle coniche, con un progressivo allargamento della colonna interna a partire dal lato dell'ancia; molto usata è anche la forma perfettamente cilindrica.
Non è insolito tuttavia trovare strumenti che presentano forme irregolari, contorte o serpentine. La lunghezza complessiva di un didgeridoo è altresì variabile. Generalmente va da 1,50 m a 2,50 m. Va comunque considerato che ne sono stati costruiti anche decisamente più lunghi, che comportano variazioni timbriche e tecniche esecutive notevoli. Solitamente questi strumenti sono però avulsi dai legami con la tradizione aborigena e costituiscono piuttosto delle sperimentazioni "occidentali" sullo strumento.
Il didgeridoo tradizionale è ricavato da un ramo di eucalipto (pianta assai diffusa nel Nord dell'Australia), scelto tra quelli il cui interno è stato scavato dalle termiti. Scortecciato, ripulito e accuratamente rifinito, lo strumento viene poi decorato e colorato con pitture tradizionali che richiamano la mitologia aborigena. Gli aborigeni lo utilizzano non solo come strumento a fiato, nel quale soffiano e al tempo stesso pronunciano parole, suoni, rumori, ma anche come strumento di percussione, se colpito con i clap stick (bastoncini in legno usati come percussioni) o con un boomerang. Viene suonato con la tecnica della respirazione circolare.

Gatti spaventati



Chi ha un gatto sa quanto siano animali sospettosi e che difficilmente vagano in giro sicuri e tranquilli… ma quando lo fanno è da veri malandrini cercare di farli saltare dalla paura!! E al 90% ci riusciamo sempre, ammettetelo chi di voi non ha fatto sussultare il gatto almeno una volta? I gatti in questa compilation sono davvero incredibili, hanno paura di tutto e anche di qualche padrone che si diverte alle loro spalle diciamolo!!!


Felicità: finché dietro a lei corri,
maturo non sei per esser felice
Hermann Hesse