sabato 28 settembre 2013
Edward Murrow , l'uomo che ha previsto gli effetti negativi della TV
Edward R. "Ed" Murrow (Greensboro, 25 aprile 1908 – Pawling, 27 aprile 1965) è stato un giornalista statunitense. È diventato noto per la sua serie di notiziari durante la Seconda guerra mondiale, che venne seguita da milioni di ascoltatori negli Stati Uniti ed in Canada.
È considerato una della maggiori figure del giornalismo mondiale. Murrow arruolò una serie di corrispondenti di guerra, e fu noto per la sua onestà ed integrità nel diffondere le notizie.
Fu anche un pioniere dei notiziari diffusi attraverso la televisione. La sua serie di servizi televisivi porterà alla censura del senatore Joseph McCarthy.
Da una sua celebre frase (good night and good luck!), pronunciata durante il corso della seconda guerra mondiale, è nato il titolo della canzone London Calling, dei Clash.
Londra sta chiamando le città sperdute
Ora che la guerra è stata dichiarata
E la battaglia è finita
Londra sta chiamando l'oltretomba
Venite fuori dall'armadio,
Tutti voi ragazzi e ragazze
Londra sta chiamando, ora non guardateci
Tutta questa falsa Beatlemania
Ha fatto mangiare tanta polvere
Londra sta chiamando, guardate,
Non abbiamo oscillazione
Eccetto per l'anello di quel manganello
Sta arrivando l'età del ghiaccio, il sole sta salendo
Le macchine si fermano e il frumento cresce fino
Un errore nucleare, ma non ho nessuna paura
Londra sta annegando e io vivo vicino al fiume
Londra sta chiamando la zona di imitazione
Dimenticalo, fratello, e vattene da solo
Londra sta chiamando gli zombie
Molla la presa e tira un altro respiro
Londra sta chiamando, non voglio gridare
Ma mentre noi stavamo parlando,
Ti ho visto fare un cenno
Londra sta chiamando, capisce che
Non abbiamo raggiunto nessuna altezza
Eccetto quella con gli occhi gialli
Sta arrivando l'età del ghiaccio, il sole sta salendo
Le macchine si fermano e il frumento cresce fino Un errore nucleare, ma non ho nessuna paura
Londra sta annegando e io vivo vicino al fiume
Ora senti questo:
Londra sta chiamando, si, c'ero anche io
E sai cosa dissero?
Beh, che in parte era vero!
Chiamare Londra è la cima della questione
Dopo tutto questo, non vuoi farmi un sorriso?
Non mi sono mai sentito così
Il relitto della Eden V nel Parco del Gargano
Concluso con squilli di trombe, rulli di tamburi e plauso di popolo il recupero della nave da crociera Concordia Costa incagliatasi due anni fa all’isola del Giglio, vorrei portarvi in gita nel Parco Nazionale del Gargano, in Puglia, sulla cui spiaggia giace il relitto della Eden V, una delle tante navi dei misteri che – come il Cunsky o anzi il Catania – hanno fatto naufragio nei mari italiani. La Eden V si vede benissimo su Google Maps, da cui è tratta l’immagine: un clic per andare sull’originale navigabile. E’ sulla spiaggia di Marina di Lesina dal lontano 1988. Costituisce uno dei tanti strani casi di cui l’Italia non è mai venuta a capo.
E’ un peccato che negli ultimi anni non si parli più delle navi a perdere, i roclò galleggianti che si sospetta siano stati deliberatamente affondati insieme al loro carico di veleni, rifiuti, scorie. Non si è mai saputo cosa esattamente trasportasse la Eden V: una volta incagliatasi risultò vuota (tutti salvi e rimpatriati gli uomini dell’equipaggio, in massima parte mediorientali)
Sta di fatto che lungo la spiaggia su cui giace la Eden V è facile incontrare bidoni arrugginiti, e, come dice l’inchiesta di Rai News, migliaia di – diciamo – corpi estranei ascrivibili alla categoria dicontainer e affini giacciono nelle vicinanze sui fondali.
Infondoalmar è un database dedicato ai mercantili affondati o naufragati misteriosamente durante gli ultimi trent’anni nel Mediterraneo che, si sospetta, sarebbero stati usati per sbarazzarsi di tonnellate di rifiuti tossici, chimici e radioattivi. Si sospetta, perchè anche quando gli indizi sono numerosi le eventuali prove si trovano sotto centinaia di metri di acqua.
Le informazioni di Infondoalmar sono tratte dagli archivi dei Lloyd’s di Londra e da vari dossier che Legambiente e altre associazioni ambientaliste dedicarono alle navi a perdere. A proposito della Eden V, si legge che si trattava di un cargo della stazza di 2.918 tonnellate:
Nave battente bandiera maltese, varata nel 1968 e di fabbricazione giapponese. Proveniente dal porto di Tripoli in Libano, e diretta ufficialmente al porto di Porto Tolero (Ploče) in Croazia. Affondò al largo del Gargano in Puglia il 16 dicembre 1988. Il relitto fu spinto verso la costa dalla corrente fino ad andare a incagliarsi sulla duna del lago costiero di Lesina. Il dossier del 2009 di Legambiente sugli affondamenti sospetti afferma che “attorno allo scafo, per un raggio di tre chilometri sul litorale, giacciono 23 barili arrugginiti e maleodoranti”. Il nome fu cambiato poco prima dell’incidente. Ignoti i proprietari
Anche se il relitto è ben visibile, la Eden V risulta ufficialmente smantellata. La presenza della nave è segnalata come “cattiva pratica” sul sito dell’Osservatorio del paesaggio che fa capo alla Regione Puglia.
Queste le parole: “Inizio dello smantellamento mai completato con relativo abbandono di rifiuti di scarto e idrocarburi sulla duna e nel mare”.
Gli olmechi
Tra le antiche civiltà conosciute, la più enigmatica è senz’altro quella degli Olmechi.
Essi compaiono improvvisamente intorno al 1500 a.c. in Mesoamerica. non vi sono tracce di un processo graduale degli Olmechi, che comparirono nel territorio già come una civiltà molto sviluppata, con grandi conoscenze in ingegneria ed in arte.
Si pensi che gli Olmechi realizzavano città monumentali in luoghi paludosi molto distanti dalle cave di pietra, come nel caso di La Venta, dove la cava di pietra più vicina dista 150 km in un terreno paludoso che imponeva un esperto trasporto per via d’acqua di blocchi che potevano pesare fino a quaranta tonnellate.
Gli Olmechi avevano ideato perfino un complesso calendario e conoscevano bene la ruota, come dimostrano i giocattoli Olmechi trovati a Tres Zapotes, nello stato di Veracruz, realizzati tra il 500 a.C. ed il 100 d.C.
Quindi grazie agli Olmechi è possibile sfatare la convinzione diffusa che i popoli americani non conoscessero l’uso della ruota
Gli Olmechi si svilupparono in alcune zone nel Centro America, principalmente sulla costa del Golfo del Messico, ma si trovano insediamenti Olmechi anche in Perù e nel Nord America.
Ma la cosa più sconcertate è che gli Olmechi erano formati da individui di razza completamente diversa da quella americana.
La ricchezza di misteriosi reperti archeologici trovati a La Venta è ineguagliabile.
Infatti qui troviamo strutture enigmatiche come un cono appuntito di argilla, con diametro di base di circa 128 m, un’altezza di 33 ed una massa calcolata in circa centomila metri cubi.
Davanti a questo cono imponente si apre una grande piazza delimitata da piattaforme allungate e chiusa a nord da una piramide a gradoni, la prima del genere in Mesoamerica.
Seguono poi tutta una serie di elementi monumentali, piramidi, piattaforme, tombe, pavimenti di mosaico, altari, steli e soprattutto le innumerevoli sculture a tutto tondo e le famose colossali teste di basalto. Sono proprio le sculture a tutto tondo e le colossali teste di basalto che risultano essere i reperti più enigmatici, poiché esse rappresentano persone di razza non Amerinda, ma di razza europea, asiatica ed africana.
Infatti molte figure su altari e steli hanno una barba fluente, una caratteristica non comune per i popoli amerindi, mentre molte sculture hanno inequivocabili fattezze europee, asiatiche ed
In particolare, le enormi teste di basalto pesanti fino a 37 tonnellate rappresentano chiaramente individui dalle fattezze negroidi, tipiche dei popoli africani dunque, ma anche alcune statue hanno tali lineamenti e addirittura li hanno in modo ancora più marcato.
Le teste colossali non sono presenti solo a La Venta, ma anche negli insediamenti Olmechi di San Lorenzo e Tres Zapotes, che è cosa che fa riflettere, specialmente se si tiene conto che questi ultimi due insediamenti distano 1600 km l’uno dall’altro.
Altre statue e teste di basalto ritraggono uomini di razza bianca che richiamano i caucasici e gli indo-europei, alcuni addirittura con una folta barba, piuttosto strano visto che gli amerindi sono privi di peli e quindi anche di barba.
Cosa dire poi delle statuette di giada scolpite dagli Olmechi? Rappresentano piccoli uomini spesso nella posizione del loto, glabri e con gli occhi a mandorla, tipici tratti somatici orientali, altra razza sconosciuta in quei luoghi fino a qualche secolo fa.
In una composizione di queste statuette, chiamata 'presepe', le figure umane sono affiancate a delle colonne tradotte come 'le lance che spezzano il cielo', i più temerari le collegano ai razzi che volavano nel cielo, le astronavi più volte citate nei testi sacri.
Per la cronaca, anche in Egitto il termine usato per indicare gli obelischi era tradotto come 'le lance che spaccano il cielo', strano trovare lo stesso significato in due civiltà cosi lontane senza pensare ad un tipo di contatto culturale.
Tra l’altro esistono un infinità di statuine rappresentanti individui minuti dalle fattezze mongole, apparentemente dei bambini, ma ciò non è possibile dato che molti di loro hanno una folta barba.
Sono anche state rinvenute numerose steli che rappresentano individui dai tratti europei ed asiatici, spesso con barba lunga, e a volte persino vestiti, che è anche una cosa strana dato che gli Olmechi rappresentano sempre individui nudi o seminudi.
Quindi è assodato che l’etnia che componeva gli Olmechi era di tipo multirazziale, cioè tale antico popolo americano era formato da persone per lo più di razza africana, asiatica ed europea.
Ciò è teoricamente impossibile, visto che ufficialmente razze non amerindi hanno iniziato a popolare quelle zone solo dopo la scoperta dell’America, mentre gli Olmechi sono esistiti dal 1500 al 400 a.C.
La spiegazione più ovvia è che antiche popolazioni siano emigrate in America da altri continenti, portando quindi con loro tutte le conoscenze scientifiche acquisite con secoli di sviluppo in madre patria, compresa la ruota.
Questo spiegherebbe sia perché gli individui raffigurati dagli Olmechi non sono di razza americana, sia perché la civiltà degli Olmechi compare improvvisamente già con un elevato grado di sviluppo.
D’altronde non è poi così irragionevole ritenere che popoli antichi abbiano potuto viaggiare dall’Africa, dall’Asia o dall’Europa all’America, come fecero ad esempio i vichinghi secoli prima di Colombo.
E' dunque lecito pensare che gli Olmechi, forse la prima civiltà evoluta insediatasi in meso america, fossero a conoscenza delle altre tre razze di base che tutt'oggi popolano la terra, forse proprio perché provenivano da quel territorio in mezzo all'Atlantico (Atlantide) che aveva contatti con civiltà diverse e lontane fra loro. Un ponte naturale che agevolava gli scambi culturali e la tecnologia, di cui gli Olmechi conservavano l'ultimo ricordo.
Immagine sul lato sinistro di La Mojarra Stele 1, raffigurante una persona identificata come "Signore mietitore di montagna"
Nel 400 a.C. la civiltà olmeca scompare improvvisamente e senza nessun motivo apparente.
Sembra inoltre che le città, prima di essere abbandonate, subirono una specie di rituale, dato che molte rappresentazioni e statue furono sfregiate intenzionalmente. Su questa fine improvvisa non è possibile fare ipotesi, ma è certo che l’intera popolazione degli Olmechi scomparve nel nulla, datosi che da allora non vi furono più tracce nel continente americano di persone di razza diversa. Tuttavia gli Olmechi ci hanno lasciato anche altri misteriosi enigmi senza risposta.
È il caso delle rappresentazioni di alcuni bassorilievi, che mostrano chiaramente delle cose impossibili.
Il caso più importante è un bassorilievo olmeco trovato su una parete di roccia basaltica a Cerro de la Cantera, Chalcatzingo Morelos, in Messico.
Questo bassorilievo raffigura nelle parte superiore tre nuvole che emettono pioggia, mentre al centro vi è un oggetto aerodinamico, simile ad una capsula spaziale, spinto da un sistema propulsivo che emette delle fiamme che escono visibilmente dalla parte posteriore. All’interno di tale oggetto si scorge nella parte superiore una specie di meccanismo sconosciuto, mentre al centro vi è un individuo seduto vestito con una specie di tuta.
Sulla sua testa vi è qualcosa di strano, forse un casco, mentre chiaramente sul suo viso vi è una strana maschera, ma potrebbe essere anche una parte di un casco.
Nelle sue mani l’individuo stringe una specie di tavola che assomiglia ad un pannello comandi. In pratica siamo di fronte ad una chiara rappresentazione olmeca di un uomo che pilota un veicolo aereo.
Tale veicolo non può essere un UFO poiché essi non emanano fiamme quando sono in funzione, a differenza del bassorilievo olmeco che rivela una propulsione a combustibile liquido, simile a quello dei razzi moderni.
Dato che gli Olmechi non avevano le conoscenze per costruire veicoli tecnologici di ogni genere, allora l'uomo che pilota il veicolo o è stato visto o è stato descritto a chi lo ha scolpito.
E' dunque lecito pensare che gli Olmechi, forse la prima civiltà evoluta insediatasi in meso america, fossero a conoscenza delle altre tre razze di base che tutt'oggi popolano la terra, forse proprio perché provenivano da quel territorio in mezzo all'Atlantico (Atlantide) che aveva contatti con civiltà diverse e lontane fra loro. Un ponte naturale che agevolava gli scambi culturali e la tecnologia, di cui gli Olmechi conservavano l'ultimo ricordo.
Se gli Olmechi avessero visto persone pilotare veicoli volanti, allora non ci sarebbe altra spiegazione che essi abbiano avuto contatti con alieni. Se invece gli Olmechi avessero avuto racconti dettagliati che parlavano di uomini che pilotavano veicoli volanti, allora la spiegazione sarebbe che gli Olmechi discendano da un popolo evoluto antichissimo tipo Atlantide, di cui conservarono ricordi tipo di quando l’uomo poteva viaggiare su mezzi volanti come oggi.
Maschera in giada
In realtà la soluzione a tutti questi misteri è scomparsa per sempre insieme agli Olmechi.
Quindi gli Olmechi si confermano il popolo antico più enigmatico, cioè un popolo che comparve e sparì all’improvviso, formato da razze appartenenti al continente sbagliato, che scolpiva cose incredibili e soprattutto impossibili.