venerdì 27 settembre 2013
Il Mar Morto si sta prosciugando
Il Mar Morto si sta ritirando ad una velocità incredibile lasciando dietro di sé immense crepe e “sinkhole” (letteralmente “buchi sprofondati”).
Il Mar Morto si estende per oltre 96 km nel territorio tra Israele e la Giordania. Le sue acque sono 10 volte più salate dell’Oceano Atlantico perché non ha sbocchi.
L’aumento di crepe è direttamente connesso con il prosciugarsi del Mar Morto, che si ritira di un metro ogni anno.
Le fenditure che appaiono sotto forma di sinkhole (sinonimo di dolina, si tratta di una depressione di forma sub-circolare dovuta al crollo di piccole cavità carsiche sotterranee) non fanno altro che moltiplicarsi su tutta la zona, e secondo gli esperti, se ne forma circa una al giorno ma non c’è modo di sapere quando o come faranno la loro comparsa.
Le stime del magazine Moment suggeriscono che, sulla sponda israeliana, si contano circa 3.000sinkhole: un numero incredibile se si considera che nel 1990 se ne contavano solo 40, ed il primo si è formato negli anni ’80.
Secondo gli esperti urge una soluzione immediata per arginare il fenomeno: per Alon Tal, professore al Department of Desert Ecology alla Ben-Gurion University, “l’intervento umano ha quasi distrutto il Mar Morto. Ci vorranno misure straordinarie, accurate e prudenti, e cooperazione regionale, per salvarlo.”
Da : http://www.meteoweb.eu
Antonio Meucci : l'inventore del telefono
Antonio Meucci è l'inventore del telefono e la sua storia merita di essere raccontata. Nasce a San Frediano (Firenze), il 13 aprile del 1808 da una famiglia piuttosto povera.
Inizia come tutti i ragazzi dell'epoca a lavorare molto giovane e svolge le professioni più disparate: meccanico, impiegato, operaio teatrale ecc...
Meucci ha due grandi passioni che gli cambieranno il corso della vita : la passione per la scienza (l'elettricità in particolare) e per la politica.
Proprio a causa della sua vita politica, viene coinvolto nei moti rivoluzionari del 1831 ed è costretto in breve tempo a lasciare prima la Toscana e poi addirittura l'Italia.
Si rifugia per qualche anno a Cuba ed infine si stabilisce definitivamente a New York nel 1850.
Negli Stati Uniti Meucci apre una fabbrica di candele che gli garantisce il sostentamento per lui e per la famiglia, nel tempo libero però continua gli studi sull'elettricità ed in particolare su un nuovo congegno che ha in mente e che potrebbe permettere a persone distanti anche chilometri di parlare tra loro: il telefono.
Gli studi e le ricerche vanno avanti diversi anni e nel 1856 ottiene un primo apprezzabile risultato. La moglie è costretta a letto da una grave malattia e Meucci per far comunicare il suo studio con la camera da letto realizza il primo telefono funzionante.
Meucci descrive il suo primo telefono in questo modo: «consiste in un diaframma vibrante e in un magnete elettrizzato da un filo a spirale che lo avvolge. Vibrando, il diaframma altera la corrente del magnete. Queste alterazioni di corrente, trasmesse all'altro capo del filo, imprimono analoghe vibrazioni al diaframma ricevente e riproducono la parola».
L'invenzione è di quelle da rivoluzionare il mondo e Meucci lo sa. Le risorse finanziarie però non ci sono, la fabbrica di candele fallisce e nessuno sembra disposto a finanziarlo, né in Italia né in America.
Oltre a questo, resta vittima di un grave incidente che lo tiene bloccato per mesi a letto. La moglie disperata, per sopravvivere e per curarlo vende a sua insaputa tutte le sue invenzioni e le sue attrezzature ad un rigattiere per 6 dollari !
Meucci comunque non demorde e nel 1871 cerca in tutti i modi di brevettare ufficialmente la propria invenzione (da lui denominata teletrofono) anche se in assenza di soldi si deve accontentare di un brevetto temporaneo (rinnovabile annualmente al costo di circa 10 dollari) detto Caveat.
Dieci dollari all'anno sono tanti e Meucci riesce a rinnovare il brevetto solo per 3 anni.
Nel 1876 Alexander Graham Bell brevetta il suo apparecchio telefonico ed ottiene i successi che per anni Meucci ha solo sperato. Inizia a questo punto una lunga battaglia per la paternità del telefono che durerà per anni e che coinvolgerà anche due compagnie in lotta per la gestione della nuova invenzione, la Globe Company e la Bell Company.
La battaglia legale termina nel 1887 e la sentenza, pur riconoscendo alcuni meriti a Meucci, è a favore di Bell.
Due anni dopo Meucci muore. Da quel giorno in poi la storia di Meucci rimane viva solo in Italia, in cui tutti considerano Meucci come il vero inventore del telefono.
Nel resto del mondo è Bell l'autore dell'invenzione che ha cambiato il modo di comunicare nel mondo.
Giustizia viene fatta però nel Giugno del 2002 quando il Congresso degli Stati Uniti finalmente riconosce Antonio Meucci come primo inventore del telefono e tutto il mondo può finalmente riscoprire la storia e la genialità di uno dei più grandi inventori della storia dell'umanità.
Inizia come tutti i ragazzi dell'epoca a lavorare molto giovane e svolge le professioni più disparate: meccanico, impiegato, operaio teatrale ecc...
Meucci ha due grandi passioni che gli cambieranno il corso della vita : la passione per la scienza (l'elettricità in particolare) e per la politica.
Proprio a causa della sua vita politica, viene coinvolto nei moti rivoluzionari del 1831 ed è costretto in breve tempo a lasciare prima la Toscana e poi addirittura l'Italia.
Si rifugia per qualche anno a Cuba ed infine si stabilisce definitivamente a New York nel 1850.
Negli Stati Uniti Meucci apre una fabbrica di candele che gli garantisce il sostentamento per lui e per la famiglia, nel tempo libero però continua gli studi sull'elettricità ed in particolare su un nuovo congegno che ha in mente e che potrebbe permettere a persone distanti anche chilometri di parlare tra loro: il telefono.
Gli studi e le ricerche vanno avanti diversi anni e nel 1856 ottiene un primo apprezzabile risultato. La moglie è costretta a letto da una grave malattia e Meucci per far comunicare il suo studio con la camera da letto realizza il primo telefono funzionante.
Meucci descrive il suo primo telefono in questo modo: «consiste in un diaframma vibrante e in un magnete elettrizzato da un filo a spirale che lo avvolge. Vibrando, il diaframma altera la corrente del magnete. Queste alterazioni di corrente, trasmesse all'altro capo del filo, imprimono analoghe vibrazioni al diaframma ricevente e riproducono la parola».
L'invenzione è di quelle da rivoluzionare il mondo e Meucci lo sa. Le risorse finanziarie però non ci sono, la fabbrica di candele fallisce e nessuno sembra disposto a finanziarlo, né in Italia né in America.
Oltre a questo, resta vittima di un grave incidente che lo tiene bloccato per mesi a letto. La moglie disperata, per sopravvivere e per curarlo vende a sua insaputa tutte le sue invenzioni e le sue attrezzature ad un rigattiere per 6 dollari !
Meucci comunque non demorde e nel 1871 cerca in tutti i modi di brevettare ufficialmente la propria invenzione (da lui denominata teletrofono) anche se in assenza di soldi si deve accontentare di un brevetto temporaneo (rinnovabile annualmente al costo di circa 10 dollari) detto Caveat.
Dieci dollari all'anno sono tanti e Meucci riesce a rinnovare il brevetto solo per 3 anni.
Nel 1876 Alexander Graham Bell brevetta il suo apparecchio telefonico ed ottiene i successi che per anni Meucci ha solo sperato. Inizia a questo punto una lunga battaglia per la paternità del telefono che durerà per anni e che coinvolgerà anche due compagnie in lotta per la gestione della nuova invenzione, la Globe Company e la Bell Company.
La battaglia legale termina nel 1887 e la sentenza, pur riconoscendo alcuni meriti a Meucci, è a favore di Bell.
Due anni dopo Meucci muore. Da quel giorno in poi la storia di Meucci rimane viva solo in Italia, in cui tutti considerano Meucci come il vero inventore del telefono.
Nel resto del mondo è Bell l'autore dell'invenzione che ha cambiato il modo di comunicare nel mondo.
Giustizia viene fatta però nel Giugno del 2002 quando il Congresso degli Stati Uniti finalmente riconosce Antonio Meucci come primo inventore del telefono e tutto il mondo può finalmente riscoprire la storia e la genialità di uno dei più grandi inventori della storia dell'umanità.
Donna
Una donna è la storia delle sue azioni e dei suoi pensieri, di cellule e neuroni, di ferite ed entusiasmi, di amori e disamori.
Una donna è inevitabilmente la storia del suo ventre, dei semi che vi si fecondarono o che non furono fecondati o che smisero di esserlo, e del momento, irripetibile, in cui si trasforma in una dèa.
Una donna è la storia di piccolezze, banalità, incombenze quotidiane, è la somma del non detto.
Una donna è sempre la storia di un uomo.
Una donna è la storia del suo paese, della sua gente.
Ed è la storia delle sue radici e della sua origine, di tutte le donne che furono nutrite da altre che la precedettero affinché lei potesse nascere: una donna è la storia del suo sangue.
Ma è anche la storia di una coscienza e delle sue lotte interiori, del senso della perdita, dell’esclusione e di un certo disprezzo per le situazioni indefinite.
Una donna è la storia di passione.
È storia di nostalgia.
Una donna è la storia di un’utopia.
(MARCELA SERRANO)
Una donna è inevitabilmente la storia del suo ventre, dei semi che vi si fecondarono o che non furono fecondati o che smisero di esserlo, e del momento, irripetibile, in cui si trasforma in una dèa.
Una donna è la storia di piccolezze, banalità, incombenze quotidiane, è la somma del non detto.
Una donna è sempre la storia di un uomo.
Una donna è la storia del suo paese, della sua gente.
Ed è la storia delle sue radici e della sua origine, di tutte le donne che furono nutrite da altre che la precedettero affinché lei potesse nascere: una donna è la storia del suo sangue.
Ma è anche la storia di una coscienza e delle sue lotte interiori, del senso della perdita, dell’esclusione e di un certo disprezzo per le situazioni indefinite.
Una donna è la storia di passione.
È storia di nostalgia.
Una donna è la storia di un’utopia.
(MARCELA SERRANO)
Oroscopo un po' pazzo della cagnolina Prosdy - Gemelli
L’OROSCOPO DI PROSDOCIMI – Gemelli
Oggi ci occuperemo del segno zodiacale dei Gemelli col vaticinio delle stelle commentato dalla sottoscritta.
AMORE: Una splendida storia d’amore ti aspetta.
Questa volta non ci sono solo Marte e Venere, ma anche Urano a seguirti nelle tue conquiste passionali.
Se ancora non l’hai capito, c’è uno stuolo di guardoni alle tue spalle!
Rimanda le tue conquiste passionali a quando Marte, Venere e Urano non troveranno un altro segno da tampinare.
LAVORO: Mercurio, che da sempre ti assiste nella professione, ti saluta! Per farla breve: sei prossimo alla disoccupazione, mi spiace!
SALUTE: Lievi capogiri provocati da instabilità interiori. Marte consiglia vita all’aria aperta per riacquistare la pace.
Il dio della Guerra che parla di pace?
Ma andiamo…!!!
SESSO: Slancio passionale alimentato dal tuo ascendente, ma attenzione: Giove prima accende e poi spegne! Praticamente farai sesso a intermittenza. In caso contrario… beh, poco è sempre meglio di niente no?
Bene, caro Prosdo amico, per oggi ho finito e ti do appuntamento a presto qui sul mio Blog:
http://tormenti.altervista.org/
per altri, divertenti momenti insieme.
Oggi ci occuperemo del segno zodiacale dei Gemelli col vaticinio delle stelle commentato dalla sottoscritta.
AMORE: Una splendida storia d’amore ti aspetta.
Questa volta non ci sono solo Marte e Venere, ma anche Urano a seguirti nelle tue conquiste passionali.
Se ancora non l’hai capito, c’è uno stuolo di guardoni alle tue spalle!
Rimanda le tue conquiste passionali a quando Marte, Venere e Urano non troveranno un altro segno da tampinare.
LAVORO: Mercurio, che da sempre ti assiste nella professione, ti saluta! Per farla breve: sei prossimo alla disoccupazione, mi spiace!
SALUTE: Lievi capogiri provocati da instabilità interiori. Marte consiglia vita all’aria aperta per riacquistare la pace.
Il dio della Guerra che parla di pace?
Ma andiamo…!!!
SESSO: Slancio passionale alimentato dal tuo ascendente, ma attenzione: Giove prima accende e poi spegne! Praticamente farai sesso a intermittenza. In caso contrario… beh, poco è sempre meglio di niente no?
Bene, caro Prosdo amico, per oggi ho finito e ti do appuntamento a presto qui sul mio Blog:
http://tormenti.altervista.org/
per altri, divertenti momenti insieme.