giovedì 26 settembre 2013
Buonanotte
A dreamer is one who can only find his way by moonlight,
and his punishment is that he sees the dawn before the rest of the world.
Un sognatore è colui che può solo trovare la sua strada dalla luce della luna,
e la sua punizione è che vede l'alba prima del resto del mondo.
Oscar Wilde
La lucertola africana che sembra Spider Man
Avete mai visto una lucertola africana?
Forse però non vi sarà capitato spesso di vedere una lucertola africana che sembra Spider Man. Non è un’esagerazione, se osserviamo con attenzione l’immagine in alto.
La lucertola in questione esiste davvero e non è frutto di programmi di fotoritocco, è veramente blu e rossa e si trova in Kenya, all’interno della riserva faunistica di Masai Mara.
Si tratta di un rettile veramente particolare, una vera e propria spider-lucertola, dalla somiglianza straordinaria con l’Uomo Ragno.
Il rivale di Peter Parker non sarà certo capace di lanciare ragnatele, ma è ugualmente agile, proprio come Spider Man. La foto in atteggiamento da Uomo Ragno è stata scattata da Cassio Lopes, un turista brasiliano che si trovava in un safari proprio all’interno della riserva faunistica in Kenya.
Sicuramente sarà rimasto piacevolmente colpito da questa simpatica lucertola che, oltre ad avere gli stessi colori di Spider Man, si è addirittura messa in posa proprio nella tipica posizione dell’Uomo Ragno.
La somiglianza è straordinaria.
La lucertola, che non ama farsi vedere così tanto, al contrario di Spider Man, stava prendendo il sole su una roccia. Quando ha visto i turisti si è immediatamente nascosta, ma Cassio Lopes è riuscito a fotografarla prima che si nascondesse al riparo dagli occhi indiscreti dei turisti.
Il nome scientifico di questa particolare lucertola è “Agama mwanzae“, si tratta di un rettile appartenente alla famiglia degli agàmidi.
La lucertola è originaria della Tanzania, del Ruanda e del Kenya e può raggiungere anche i 32 centimetri di grandezza.
Si tratta di una specie molto particolare dal punto di vista dei colori. Le femmine della specie sono infatti marroni con delle striature più scure e i maschi sono invece blu nel corpo e hanno la testa rossa lucida.
Una particolare colorazione che ha portato a far somigliare questa spider-lucertola all’Uomo Ragno, anche per la sua originale posa che ha assunto nel momento in cui si è vista osservata dai turisti.
Joaquín Sorolla Bastida - impressionista spagnolo
Joaquín Sorolla (Valencia, 27 febbraio 1863 – Cercedilla, 10 agosto 1923) è stato un pittore spagnolo, è annoverato fra i rinnovatori della pittura spagnola in chiave impressionista e anche uno dei più prolifici avendo un catalogo di più di 2.200 opere.
Partecipò a diverse esposizioni dove passò inosservato nel clima accademico che dominava allora finché nel 1884 ottenne il primo riconoscimento alla Esposizione Nazionale con il quadro Defensa del Parque de Artillería de Monteleón, un quadro melodrammatico e tetro che dipinse espressamente per l'esposizione confidando a un amico: «qui per farsi conoscere e vincere una medaglia occorre dipingere morti»
Nel 1888 sposò Clotilde García del Castillo, sorella di Juan Antonio García del Castillo, che aveva conosciuto quando frequentava l'Accademia di San Carlo. La coppia visse per un anno in Italia, ad Assisi.
Sole di sera , olio su tela, 1903. Tornato in Spagna nel 1889 si stabilì a Madrid dove nell'arco di cinque anni riuscì ad affermarsi. Strinse una forte amicizia con Aureliano de Beruete con cui condivideva le esperienze artistiche degli impressionisti spagnoli,
Estate 1904 olio su tela
Nel 1894 fece un altro soggiorno a Parigi dove approfondì lo studio del "luminismo" tanto da diventare da allora in poi una costante della sua pittura dove il colore si identifica con la luce.
Fu letteralmente abbagliato dalla luce del Mediterraneo che trasferì sulle sue tele con colori vibranti applicati con pennellate sciolte e sicure.
Da allora Valencia, sua città natale, lo consacrò suo cittadino illustre dedicandogli una strada.
Viaggiò molto in Inghilterra, Francia e in altri paesi europei facendo conoscere le sue opere.
Tre vele 1903 olio su tela
In un'esposizione a Parigi presentò più di cinquecento quadri che gli fruttarono un riconoscimento senza eguali non solo in Europa ma anche in America dove nel 1909 ottenne un altro strepitoso successo
Nel 1911 espose al City Art Museum di St. Louis e nell'Art Institute di Chicago.
Nel 1914 fu nominato accademico e dopo aver terminato la monumentale opera insegnò tecnica del colore e della composizione nella Scuola di Belle Arti di Madrid, diffondendo il suo stile luminista nella società dell'epoca.
Paseo a Orillas del Mar, 1909 olio su tela
La sua attività fu interrotta inaspettatamente nel 1920 a seguito di un infarto mentre stava dipingendo un ritratto.
La morte lo colse in un luminoso giorno d'agosto, il 10, del 1923 nella sua casa di Cercedilla.
A Madrid gli è stato dedicato il Museo Sorolla
Partecipò a diverse esposizioni dove passò inosservato nel clima accademico che dominava allora finché nel 1884 ottenne il primo riconoscimento alla Esposizione Nazionale con il quadro Defensa del Parque de Artillería de Monteleón, un quadro melodrammatico e tetro che dipinse espressamente per l'esposizione confidando a un amico: «qui per farsi conoscere e vincere una medaglia occorre dipingere morti»
Nel 1888 sposò Clotilde García del Castillo, sorella di Juan Antonio García del Castillo, che aveva conosciuto quando frequentava l'Accademia di San Carlo. La coppia visse per un anno in Italia, ad Assisi.
Sole di sera , olio su tela, 1903. Tornato in Spagna nel 1889 si stabilì a Madrid dove nell'arco di cinque anni riuscì ad affermarsi. Strinse una forte amicizia con Aureliano de Beruete con cui condivideva le esperienze artistiche degli impressionisti spagnoli,
Estate 1904 olio su tela
Nel 1894 fece un altro soggiorno a Parigi dove approfondì lo studio del "luminismo" tanto da diventare da allora in poi una costante della sua pittura dove il colore si identifica con la luce.
Fu letteralmente abbagliato dalla luce del Mediterraneo che trasferì sulle sue tele con colori vibranti applicati con pennellate sciolte e sicure.
Da allora Valencia, sua città natale, lo consacrò suo cittadino illustre dedicandogli una strada.
Viaggiò molto in Inghilterra, Francia e in altri paesi europei facendo conoscere le sue opere.
Tre vele 1903 olio su tela
In un'esposizione a Parigi presentò più di cinquecento quadri che gli fruttarono un riconoscimento senza eguali non solo in Europa ma anche in America dove nel 1909 ottenne un altro strepitoso successo
Nel 1911 espose al City Art Museum di St. Louis e nell'Art Institute di Chicago.
Nel 1914 fu nominato accademico e dopo aver terminato la monumentale opera insegnò tecnica del colore e della composizione nella Scuola di Belle Arti di Madrid, diffondendo il suo stile luminista nella società dell'epoca.
Paseo a Orillas del Mar, 1909 olio su tela
La sua attività fu interrotta inaspettatamente nel 1920 a seguito di un infarto mentre stava dipingendo un ritratto.
La morte lo colse in un luminoso giorno d'agosto, il 10, del 1923 nella sua casa di Cercedilla.
A Madrid gli è stato dedicato il Museo Sorolla
A zonzo per il mondo con l'adrenalina a mille
Se la solita pista ciclabile è ormai troppo banale e non solletica la vostra sete di adrenalina, ecco un percorso dove il fiato vi rimarrà sospeso a lungo. Si tratta della North Yungas Road, soprannominata la 'Strada della morte',
Un'altra emozionante avventura sportiva ha come scenario le zone selvagge della Patagonia: fare trekking a tu per tu con i monoliti di Torres del Paine è qualcosa di unico, qui i percorsi escursionisti sono numerosi e permettono di scegliere tra arrampicate o un approccio più soft a cavallo.
L'altezza non è un problema? Provate a chiedervelo scalando il Sydney Harbour Bridge, un ponte ad arco di Sydney che collega il Central Business District con l'area settentrionale della città, North Shore, attraversando la Baia di Sydney, un'attrazione che, ogni anno, richiama molti turisti attratti da questa avventura.
Per chi non si è mai trovato faccia a faccia con il grande predatore dei mari, lo squalo, in Sudafrica, la possibilità di incontrarli si trasforma in una certezza: proprio così, qui ci si immerge nelle acque dell'Oceano Indiano in compagnia degli squali, per un'ora, ma soprattutto senza gabbia protettiva, basta solo sperare che abbia lo stomaco pieno...
Montagne russe o roller coaster che dire si voglia, quando la passione dell'altitudine si sposa con quell'irresistibile voglia di divertimento, basta fare rotta in terra a stelle e strisce là dove si trovano le montagne russe più alte del mondo, precisamente in New Jersey. Preparatevi a volare fino ad un'altezza massima di 140 metri.
Nei pressi del Circolo Polare Artico, immersi in una natura selvaggia dipinta di bianco, non c'è niente di più emozionante che lasciarsi trainare dalla magia del posto con un'uscita di dog sledding, cani da slitta che guidano nella tundra della Scandinavia, tra foreste e laghi ghiacciati.
Il parco nazionale Vulcani delle Hawaii
I vulcani delle Hawaii si trovano nell'Oceano Pacifico e fanno parte dell'Oceania, ad esclusione dello Stato di Hawaii, diventato il 50 ° Paese degli Stati Uniti dal 1959.
Il Parco Nazionale dei Vulcani, fondato nel 1916 mostra i risultati di 70 milioni di anni di vulcanismo, tra ecosistemi unici e rari, e una cultura umana ben distinta.
Una delle sue caratteristiche è l'essere stato plasmato dalle numerose popolazioni vissute in queste terre per molti secoli.
Più di cinque secoli prima della creazione del parco, i nativi hawaiani hanno vissuto, lavorato e reso questo suolo sacro a dio. Più tardi, nel XIX secolo, avventurieri, scienziati, filantropi e numerosi visitatori hanno lasciato i segni del loro passaggio.
Il Pu'u Loa, è il nome di una vasta area coperta da lava solidificata, che con il tempo ha assunto varie forme.
Si possono osservare numerose immagini, chiamate petroglifi, con motivi geometrici, disegni criptici, rappresentazioni umane, canoe, vele ... sculture naturali, che rendono questo sito un luogo sacro alla popolazione hawaiana.
Gli amministratori del Parco fanno di tutto per proteggere questi petroglifi, soprattutto dai numerosi visitatori, per lasciare il patrimonio intatto.
Molto importanti anche le numerose grotte dove si possono osservare colonne di lava solidificata, crepe della terra, crateri, spaccature di camere magmatiche e insolite formazioni geologiche.
Questi vulcani sono in costante attività.
Le tantissime leggende polinesiane attribuiscono la loro origine alle divinità.
Eccone una :
"Pele, dea dei vulcani, aveva un carattere turbolento e litigava senza tregua con la sorella Namakaokahai, dea dell'oceano.
Un giorno, colpendo il mare con il suo bastone magico, Pele fece sorgere un vulcano.
Sua sorella esasperata per l'insopportabile rumore, iniziò a insultarla.
Pele scappò via e per dispetto si affrettò a crearne subito un altro.
Scoppiò allora una lite furibonda tra le due sorelle e, dopo tanti battibecchi, Pele finì per rifugiarsi nel cratere di uno dei vulcani che aveva creato, il Kilauea.
Namakaokahai non poté fare più niente contro di lei.
Non riuscendo a sbarazzarsi di Pele, la dea dell'oceano propose alla sorella un patto: l'avrebbe lasciata vivere tranquilla sulla grande isola dove sorgeva il vulcano in cui si era rifugiata, se avesse accettato in cambio di riparare i danni provocati dalla sua ira.
Fu così che tornò a regnare la quiete, e la vita riprese il suo corso ... o quasi ... perché ancora oggi, quando Pele si arrabbia, pesta i piedi per terra e la lava zampilla dai vulcani!
"
I Boscimani Un millenario popolo destinato all'estinzione Per..... IL MALEDETTO DENARO!!!!
I San, detti anche Khwe, Basarwa o Boscimani sono un popolo che vive nel Kalahari (tra Sudafrica, Namibia e Botswana)
Le prove archeologiche suggeriscono che i San abitino l'Africa meridionale da almeno 22.000 anni. Insieme ai pigmei dell'Africa centrale, i boscimani sono stati considerati la possibile fonte della linea di discendenza del DNA mitocondriale, la leggendaria Eva mitocondriale
I Boscimani Si definiscono "coloro che seguono la luce" poiché si spostano in funzione delle piogge per nutrirsi di frutti, radici e di tutto quello che la natura mette a disposizione.
Studi recenti sembrerebbero suggerire che i san costituiscano uno dei più antichi rami dell'evoluzione dell'uomo moderno, essendo rimasti isolati geneticamente per un tempo stimato sui 100.000 anni.
Nonostante sia stata dimostrata la presenza nel loro territorio da almeno 20.000 anni, esistono resti di scheletri compatibili con questa popolazione ben più antichi risalenti addirittura a 100.000 anni fa, è il cosiddetto popolo degli strandlopers o boscopoidi
della regione costiera della Namibia.
Strandloper significa in lingua afrikaans camminatore di spiaggia, in riferimento allo stile di vita di questo antichissimo popolo che viveva raccogliendo conchiglie e altri organismi spiaggiati lungo la costa del mare.
La cosa interessante di questi scheletri è il rapporto teorico tra il peso del cervello e del corpo, superiore ad ogni altro Homo sapiens esistito dal passato al presente: i boscopoidi avevano una capacità del cranio superiore del 30% a quella dell'uomo moderno, su un corpo da pigmeo.
Con questi grandi crani si suppone avessero un'intelligenza fuori del comune e in effetti sono state trovate tra i reperti alcune piccole trappole per la pesca veramente ingegnose, inoltre si hanno le prime testimonianze di sepolture rituali.
Altro fattore d'interesse è il loro stile di vita legato esclusivamente al mare che li distingueva da ogni altro Homo sapiens più arcaico.
La forma di arte principale dei Boscimani è rappresentata dai petroglifi, che venivano usati anche per istruire i bambini.
In Namibia si trovano numerosi siti archeologici ricchi di graffiti boscimani; uno dei più noti è quello di Twyfelfontein.
Accesso negato! Segnerà la fine dei cacciatori Boscimani?
13 settembre 2013
La Corte Suprema del Botswana ha assestato ai Boscimani del Kalahari un colpo che potrebbe segnare la fine del loro stile di vita. La Corte Suprema del Botswana ha respinto l’ultima richiesta dei Boscimani del Kalahari di avere libero accesso alla terra ancestrale. Ora si teme che questa decisione possa segnare la fine degli ultimi cacciatori Boscimani.
I Boscimani della Central Kalahari Game Reserve (CKGR) erano ricorsi al tribunale per contestare una pratica del governo che gli impone di richiedere un permesso per entrare nella riserva nonostante una storica sentenza della Corte Suprema del 2006, che garantiva a tutti loro il libero accesso.
Il permesso d’ingresso dura un mese e viene rilasciato solo ai Boscimani che hanno parenti all’interno della riserva: una decisione che ha il chiaro obiettivo di ridurre gradualmente il numero di coloro che possono restare nella propria terra.
I Boscimani vivono nella paura costante della scadenza del permesso, tra le violenze perpetrate dalla polizia paramilitare e dai guardaparchi.
Il governo è riuscito a far chiudere il caso appellandosi a un vizio di forma e affermando che nessuno dei richiedenti risiedeva nella CKGR durante gli sfratti del 2002.
Il giudice ha stabilito che i Boscimani richiedenti dovranno quindi tornare in tribunale per provare il fatto.
Quest’ultimo caso giudiziario è stato costellato di problemi.
Poco prima dell’udienza, infatti, le autorità hanno arbitrariamente tolto all’avvocato dei Boscimani Gordon Bennet il permesso di entrare nel paese per rappresentarli in tribunale.
I Boscimani giurano che continueranno a lottare per i loro diritti territoriali nonostante gli ostacoli legali.
“La decisione della Corte Suprema non tiene conto di quanto i Boscimani amano la loro terra.
Al contrario, fornisce un quadro ben chiaro del governo del Botswana e dell’oppressione che usa” ha dichiarato il Boscimane Jumanda Gakelebone a Survival International.
“Non ci sorprende, e non è la prima volta.
Lotteremo per i nostri diritti fino a quando non otterremo quello che vogliamo.
” Di recente, diversi Boscimani sono anche stati arrestati e torturati per aver cacciato.
La caccia è un’attività fondamentale per la loro sopravvivenza nella CKGR. Survival International ha condannato le manovre messe in atto dal governo del Botswana per impedire ai Boscimani di cacciare ed entrare liberamente nella terra ancestale, distruggendo il loro stile di vita.
Per questo Survival riprenderà e intensificherà la sua campagna per difendere il diritto dei Boscimani di vivere in pace nella loro casa. “La Corte Suprema ha assestato un duro colpo ai Boscimani, ma la lotta per la terra non si fermerà qui” ha dichiarato oggi il Direttore generale di Survival International, Stephen Corry. “Survival continuerà fino a quando i diritti della tribù non saranno stati ristabiliti: stiamo lavorando per rimettere in moto un’altra grande campagna internazionale.
” Nota ai redattori: -
I Boscimani del Botswana sono gli ultimi cacciatori sopravvissuti nell’Africa meridionale. Tra il 1997 e il 2002 il governo li ha sfrattati con la forza dalla Central Kalahari Game Reserve (CKGR ), loro terra ancestrale.
Nel 2006, con una sentenza storica, la Corte Suprema del Botswana confermò il diritto dei Boscimani a ritornare a casa, definendo gli sfratti “illegittimi e incostituzionali”.
Ma oggi il governo sostiene che il libero accesso alla CKGR è riconosciuto solo alle 189 persone registrate formalmente nel processo, e ai loro figli fino all’età di 16 anni.
All’inizio del processo, tuttavia, il governo riconobbe che la sentenza sarebbe stata applicata a tutti i 700 Boscimani sfrattati.
Sentenza in originale
http://assets.survivalinternational.org/documents/1065/130829-highcourt-judgment.pdf
I Boscimani contano circa 100.000 persone e vivono in Botswana, Namibia, Sud Africa e Angola.
Sono i popoli indigeni dell’Africa meridionale e abitano lì da migliaia di anni.
Nel cuore del Botswana sorge la Central Kalahari Game Reserve (CKGR), una riserva istituita appositamente per proteggere il territorio tradizionale dei 5.000 Boscimani Gana, Gwi e Tsila (e dei loro vicini, i Bakgalagadi), e la selvaggina da cui dipende la loro sopravvivenza.
Agli inizi degli anni ’80, nella riserva furono scoperti i diamanti. Poco dopo, i ministri del governo si recarono in loco dicendo ai Boscimani che avrebbero dovuto andarsene a causa dei giacimenti rinvenuti.
I Boscimani, Survival e moltissimi osservatori indipendenti ritengono che la causa degli sfratti dei Boscimani siano i diamanti.
Le terre ancestrali dei Boscimani si trovano nel cuore della zona diamantifera più ricca del mondo.
Si sa con certezza che esiste almeno un grande deposito di diamanti presso la comunità boscimane di Gope.
Ma nella riserva sono già stati individuati molti altri giacimenti di kimberlite (la roccia vulcanica al cui interno di trovano i diamanti). Nel maggio 2007, la De Beers ha venduto il giacimento di Gope alla compagnia Gem Diamonds per 34 milioni di dollari.
Secondo il direttore generale della Gem Diamonds, la campagna a sostegno dei Boscimani aveva reso il deposito troppo problematico per De Beers.
La Gem Diamonds ha affermato pubblicamente che il giacimento contiene oltre 2,2 miliardi di dollari di diamanti (ai prezzi 2007) e che le estrazioni avverranno non appena le condizioni economiche saranno favorevoli.
Nel 2010 la compagnia ha incrementato il valore del deposito portandolo a 3,3 miliardi.
Il governo del Botswana è in procinto di autorizzare la miniera ma ha già dichiarato che alla compagnia non sarà consentito fornire acqua ai Boscimani.
Il governo si è anche già riservato il diritto di utilizzare i pozzi dell’acqua scavati dalla Gem Diamonds per abbeverare la fauna selvatica.
Secondo la compagnia, i Boscimani sarebbero favorevoli alla miniera ma le comunità non hanno avuto nessuna consulenza indipendente sull’impatto delle attività minerarie.
Nel caso dei Boscimani sono coinvolte altre compagnie.
La Petra Diamonds sta esplorando tutta la riserva del Kalahari e ha identificato Gope e Kukama come aree di prioritario interesse.
Nel 1997 vennero effettuati i primi sfratti forzati, conclusisi definitivamente nel corso di due operazioni di sgombero successive, avvenute nel 2002 e nel 2005.
Le case dei Boscimani vennero distrutte, le loro scuole e i loro dispensari sanitari chiusi, il loro pozzo per l’acqua smantellato e cementato, le loro riserve d’acqua rovesciate nel deserto. La popolazione fu minacciata, caricata su camion e portata via.
Oggi, i Boscimani vivono in campi di reinsediamento fuori dalla CKGR.
Per sopravvivere dipendono in gran parte dalle razioni di cibo distribuite dal governo perché sono praticamente impossibilitati a cacciare, e vengono picchiati e arrestati se sorpresi a farlo.
Sono stretti dalla morsa dell’alcolismo, della noia, della depressione e flagellati da malattie come la tubercolosi e l’HIV/AIDS.
Mentre, da un lato, il governo negava ai Boscimani l’accesso all’acqua, dall’altra faceva scavare nuovi pozzi a beneficio esclusivo della fauna selvatica e autorizzava la compagnia Wilderness Safaris ad aprire un resort turistico nella riserva.
Il Kalahari Plains Camp vanta un contratto d’affitto stipulato con il governo.
Tuttavia, l’accordo non ha assolutamente tenuto conto dei diritti che i Boscimani hanno sulle terre in cui sorge il campo, e i Boscimani non sono stati in nessun modo consultati sul progetto.
Così, mentre i Boscimani rischiavano di morire di sete nelle loro terre, i turisti sorseggiavano cocktail sul bordo della piscina del campo.
Tratto da Survival International
I Boscimani Si definiscono "coloro che seguono la luce" poiché si spostano in funzione delle piogge per nutrirsi di frutti, radici e di tutto quello che la natura mette a disposizione.
Studi recenti sembrerebbero suggerire che i san costituiscano uno dei più antichi rami dell'evoluzione dell'uomo moderno, essendo rimasti isolati geneticamente per un tempo stimato sui 100.000 anni.
Nonostante sia stata dimostrata la presenza nel loro territorio da almeno 20.000 anni, esistono resti di scheletri compatibili con questa popolazione ben più antichi risalenti addirittura a 100.000 anni fa, è il cosiddetto popolo degli strandlopers o boscopoidi
della regione costiera della Namibia.
Strandloper significa in lingua afrikaans camminatore di spiaggia, in riferimento allo stile di vita di questo antichissimo popolo che viveva raccogliendo conchiglie e altri organismi spiaggiati lungo la costa del mare.
La cosa interessante di questi scheletri è il rapporto teorico tra il peso del cervello e del corpo, superiore ad ogni altro Homo sapiens esistito dal passato al presente: i boscopoidi avevano una capacità del cranio superiore del 30% a quella dell'uomo moderno, su un corpo da pigmeo.
Con questi grandi crani si suppone avessero un'intelligenza fuori del comune e in effetti sono state trovate tra i reperti alcune piccole trappole per la pesca veramente ingegnose, inoltre si hanno le prime testimonianze di sepolture rituali.
Altro fattore d'interesse è il loro stile di vita legato esclusivamente al mare che li distingueva da ogni altro Homo sapiens più arcaico.
La forma di arte principale dei Boscimani è rappresentata dai petroglifi, che venivano usati anche per istruire i bambini.
In Namibia si trovano numerosi siti archeologici ricchi di graffiti boscimani; uno dei più noti è quello di Twyfelfontein.
Accesso negato! Segnerà la fine dei cacciatori Boscimani?
13 settembre 2013
La Corte Suprema del Botswana ha assestato ai Boscimani del Kalahari un colpo che potrebbe segnare la fine del loro stile di vita. La Corte Suprema del Botswana ha respinto l’ultima richiesta dei Boscimani del Kalahari di avere libero accesso alla terra ancestrale. Ora si teme che questa decisione possa segnare la fine degli ultimi cacciatori Boscimani.
I Boscimani della Central Kalahari Game Reserve (CKGR) erano ricorsi al tribunale per contestare una pratica del governo che gli impone di richiedere un permesso per entrare nella riserva nonostante una storica sentenza della Corte Suprema del 2006, che garantiva a tutti loro il libero accesso.
Il permesso d’ingresso dura un mese e viene rilasciato solo ai Boscimani che hanno parenti all’interno della riserva: una decisione che ha il chiaro obiettivo di ridurre gradualmente il numero di coloro che possono restare nella propria terra.
I Boscimani vivono nella paura costante della scadenza del permesso, tra le violenze perpetrate dalla polizia paramilitare e dai guardaparchi.
Il governo è riuscito a far chiudere il caso appellandosi a un vizio di forma e affermando che nessuno dei richiedenti risiedeva nella CKGR durante gli sfratti del 2002.
Il giudice ha stabilito che i Boscimani richiedenti dovranno quindi tornare in tribunale per provare il fatto.
Quest’ultimo caso giudiziario è stato costellato di problemi.
Poco prima dell’udienza, infatti, le autorità hanno arbitrariamente tolto all’avvocato dei Boscimani Gordon Bennet il permesso di entrare nel paese per rappresentarli in tribunale.
I Boscimani giurano che continueranno a lottare per i loro diritti territoriali nonostante gli ostacoli legali.
“La decisione della Corte Suprema non tiene conto di quanto i Boscimani amano la loro terra.
Al contrario, fornisce un quadro ben chiaro del governo del Botswana e dell’oppressione che usa” ha dichiarato il Boscimane Jumanda Gakelebone a Survival International.
“Non ci sorprende, e non è la prima volta.
Lotteremo per i nostri diritti fino a quando non otterremo quello che vogliamo.
” Di recente, diversi Boscimani sono anche stati arrestati e torturati per aver cacciato.
La caccia è un’attività fondamentale per la loro sopravvivenza nella CKGR. Survival International ha condannato le manovre messe in atto dal governo del Botswana per impedire ai Boscimani di cacciare ed entrare liberamente nella terra ancestale, distruggendo il loro stile di vita.
Per questo Survival riprenderà e intensificherà la sua campagna per difendere il diritto dei Boscimani di vivere in pace nella loro casa. “La Corte Suprema ha assestato un duro colpo ai Boscimani, ma la lotta per la terra non si fermerà qui” ha dichiarato oggi il Direttore generale di Survival International, Stephen Corry. “Survival continuerà fino a quando i diritti della tribù non saranno stati ristabiliti: stiamo lavorando per rimettere in moto un’altra grande campagna internazionale.
” Nota ai redattori: -
I Boscimani del Botswana sono gli ultimi cacciatori sopravvissuti nell’Africa meridionale. Tra il 1997 e il 2002 il governo li ha sfrattati con la forza dalla Central Kalahari Game Reserve (CKGR ), loro terra ancestrale.
Nel 2006, con una sentenza storica, la Corte Suprema del Botswana confermò il diritto dei Boscimani a ritornare a casa, definendo gli sfratti “illegittimi e incostituzionali”.
Ma oggi il governo sostiene che il libero accesso alla CKGR è riconosciuto solo alle 189 persone registrate formalmente nel processo, e ai loro figli fino all’età di 16 anni.
All’inizio del processo, tuttavia, il governo riconobbe che la sentenza sarebbe stata applicata a tutti i 700 Boscimani sfrattati.
Sentenza in originale
http://assets.survivalinternational.org/documents/1065/130829-highcourt-judgment.pdf
I Boscimani contano circa 100.000 persone e vivono in Botswana, Namibia, Sud Africa e Angola.
Sono i popoli indigeni dell’Africa meridionale e abitano lì da migliaia di anni.
Nel cuore del Botswana sorge la Central Kalahari Game Reserve (CKGR), una riserva istituita appositamente per proteggere il territorio tradizionale dei 5.000 Boscimani Gana, Gwi e Tsila (e dei loro vicini, i Bakgalagadi), e la selvaggina da cui dipende la loro sopravvivenza.
Agli inizi degli anni ’80, nella riserva furono scoperti i diamanti. Poco dopo, i ministri del governo si recarono in loco dicendo ai Boscimani che avrebbero dovuto andarsene a causa dei giacimenti rinvenuti.
I Boscimani, Survival e moltissimi osservatori indipendenti ritengono che la causa degli sfratti dei Boscimani siano i diamanti.
Le terre ancestrali dei Boscimani si trovano nel cuore della zona diamantifera più ricca del mondo.
Si sa con certezza che esiste almeno un grande deposito di diamanti presso la comunità boscimane di Gope.
Ma nella riserva sono già stati individuati molti altri giacimenti di kimberlite (la roccia vulcanica al cui interno di trovano i diamanti). Nel maggio 2007, la De Beers ha venduto il giacimento di Gope alla compagnia Gem Diamonds per 34 milioni di dollari.
Secondo il direttore generale della Gem Diamonds, la campagna a sostegno dei Boscimani aveva reso il deposito troppo problematico per De Beers.
La Gem Diamonds ha affermato pubblicamente che il giacimento contiene oltre 2,2 miliardi di dollari di diamanti (ai prezzi 2007) e che le estrazioni avverranno non appena le condizioni economiche saranno favorevoli.
Nel 2010 la compagnia ha incrementato il valore del deposito portandolo a 3,3 miliardi.
Il governo del Botswana è in procinto di autorizzare la miniera ma ha già dichiarato che alla compagnia non sarà consentito fornire acqua ai Boscimani.
Il governo si è anche già riservato il diritto di utilizzare i pozzi dell’acqua scavati dalla Gem Diamonds per abbeverare la fauna selvatica.
Secondo la compagnia, i Boscimani sarebbero favorevoli alla miniera ma le comunità non hanno avuto nessuna consulenza indipendente sull’impatto delle attività minerarie.
Nel caso dei Boscimani sono coinvolte altre compagnie.
La Petra Diamonds sta esplorando tutta la riserva del Kalahari e ha identificato Gope e Kukama come aree di prioritario interesse.
Nel 1997 vennero effettuati i primi sfratti forzati, conclusisi definitivamente nel corso di due operazioni di sgombero successive, avvenute nel 2002 e nel 2005.
Le case dei Boscimani vennero distrutte, le loro scuole e i loro dispensari sanitari chiusi, il loro pozzo per l’acqua smantellato e cementato, le loro riserve d’acqua rovesciate nel deserto. La popolazione fu minacciata, caricata su camion e portata via.
Oggi, i Boscimani vivono in campi di reinsediamento fuori dalla CKGR.
Per sopravvivere dipendono in gran parte dalle razioni di cibo distribuite dal governo perché sono praticamente impossibilitati a cacciare, e vengono picchiati e arrestati se sorpresi a farlo.
Sono stretti dalla morsa dell’alcolismo, della noia, della depressione e flagellati da malattie come la tubercolosi e l’HIV/AIDS.
Mentre, da un lato, il governo negava ai Boscimani l’accesso all’acqua, dall’altra faceva scavare nuovi pozzi a beneficio esclusivo della fauna selvatica e autorizzava la compagnia Wilderness Safaris ad aprire un resort turistico nella riserva.
Il Kalahari Plains Camp vanta un contratto d’affitto stipulato con il governo.
Tuttavia, l’accordo non ha assolutamente tenuto conto dei diritti che i Boscimani hanno sulle terre in cui sorge il campo, e i Boscimani non sono stati in nessun modo consultati sul progetto.
Così, mentre i Boscimani rischiavano di morire di sete nelle loro terre, i turisti sorseggiavano cocktail sul bordo della piscina del campo.
Tratto da Survival International