Olimpia distrutta dagli tsunami


Non fu un terremoto né il successivo straripamento delle acque del fiume Kladeos a sotterrare la mitologica città di Olimpia sotto otto metri di sedimenti, ma un devastante tsunami. O, meglio, una serie di potenti maremoti che si susseguirono nel corso degli ultimi settemila anni di storia della città, l’ultimo dei quali, nel sesto secolo dopo Cristo, si rivelò fatale. 
Lo sostiene Andreas Vött della Johannes Gutenberg Universitat di Magonza, in Germania, che esporrà la sua ipotesi a settembre nel corso dell’International Workshop on Active Tectonics, Earthquake Geology, Archaeology and Engineering, a Corinto
.

Olimpia, sede del Tempio di Zeus (dove si trovava la statua del dio scolpita da Fidia, una delle sette meraviglie del mondo) e dei Giochi Olimpici dell’Antica Grecia, fu scoperta 250 anni fa, sulla costa ionica del Peloponneso, sotto uno strato di sabbia e sedimenti alto otto metri. 
Fino a oggi, i ricercatori ipotizzavano che a causare la distruzione della città fossero stati, nel 551 d.C., un terremoto e il conseguente straripamento delle acque del vicino fiume Kladeos. In realtà, è piuttosto improbabile che un piccolo fiume sia riuscito a sotterrare un’intera città sotto un così alto strato di sedimenti, ed è strano che sul sito siano stati ritrovati resti di organismi marini come molluschi e gasteropodi, come fa notare il ricercatore tedesco.


Da analisi geomorfologiche, geochimiche e geoarcheologiche, Vött e i suoi colleghi hanno concluso che Olimpia fu tormentata da una serie di tsunami talmente potenti da forzare le acque del mare (che a quel tempo si spingevano nell’entroterra circa 22 chilometri oltre l’attuale linea costiera) al di là dei valichi che circondavano la città, che si trovava a ben 33 metri sul livello del mare. 
L’analisi dei ricercatori sembra essere confermata, oltre che da dati archeologici (la posizione delle rovine del Tempio di Zeus non è coerente con l’ipotesi di un terremoto), anche dal ritrovamento, nelle vicinanze di Olimpia, di sedimenti del tutto simili a quelli che seppellirono la città. 
Quello di Olimpia, infatti, non sarebbe un caso isolato. Tutte le coste del Mediterraneo orientale, infatti, negli ultimi 11 mila anni sono state colpite da numerosi maremoti causati dall’intensa attività sismica dell’arco ellenico. L’ultimo grande tsunami della zona risale al 1908 quando, in seguito a un terremoto nello stretto di Messina, le acque si riversarono sulle coste uccidendo circa 100 mila persone.

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Enrico Pesce, Music: 10/09/2013 Martedì mattino... PENSIERI SERI... Car...: Buon giorno... Ecco...questa mattina il nuovo anno scolastico prende davvero il via... Fino ad ora c'è stato lavoro solo per ...


Napoli sotterranea 5000 anni di storia



Il sottosuolo di Napoli è nato con la città e con essa è cresciuto ed oggi ci troviamo di fronte ad una vera e propria storia di Napoli sotterranea.
I primi manufatti di scavi sotterranei risalgono a circa 5000 anni fa, quasi alla fine dell’era preistorica.
Successivamente i greci prelevarono grosse quantità di tufo per la costruzione di mura e templi e scavarono numerosi ambienti per creare una serie di ipogei funerari.
E’ il caso della cava greca a circa 40 mt di profondità al di sotto del cimitero di Santa Maria del Pianto.
Da tale cava i greci prelevarono tutto il materiale tufaceo per la costruione della Neapolis del IV sec a.c., lasciando sulle pareti monogrammi e graffiti identici a quelli ritrovati sulla cints muraria a piazza Bellini ed a via Foria.
Continuarono i Romani che costruirono in epoca augustea un grandioso acquedotto e gallerie viarie: grotta di Cocceio e grotta di Seiano.
Agli inizi del 1600 la città era talmente estesa che il vecchio acquedotto e le innumerevoli cisterne pluviali non riuscivano più a spegnere la sete.
Fù così che nel 1629 un facoltoso nobile napoletano, il Carmignano, costruì un nuovo acquedotto.
Agli inizi del 1900 si cessò di scavare nel sottosuolo per l’approvigionamento idrico, abbandonando così una rete di cunicoli e cisterne di oltre 2 milioni di mq. che attraversava in lungo e in largo la città.
Lo scoppio della seconda guerra mondiale ed i conseguenti bombardamenti ridiede importanza al sottosuolo, le cui gallerie vennero utilizzate come ricoveri antiaerei.

Attualmente, parte di queste cavità non sono più raggiungibili perchè ostruite da detriti scaricati abusivamente da pozzi che collegavano strade e palazzi al sottosuolo, soffocandone così l’enorme interesse storico-culturale per la nostra città.

Commento mio 
Le altre nazioni che hanno anche solo una minima parte di artefatti archeologici e storici, sono impegnati a mantenerli al meglio per il tutismo 
In Italia sono impegnati a distruggerli e farne discariche 
A noi i turismo non interessa ?!?!?...........


L'anello di Hitler

Questo è un pezzo dell' orafo Karl Berthold, che ha  donato  questo anello d'argento e rubini a Adolf Hitler 
I rubini sono incastonati a formare una svastica.
L'oggetto sarà venduta all'asta da Alexander Aste storici ,negli Stati Uniti, per un valore stimato tra 75 000 e $ 100.000.
Nella stessa asta l'anello comprenderà la scatola in cui è stato trovato accanto a un globo d'argento con inciso una svastica. Alexander Aste storici dice che ha i documenti che garantiscono l'autenticità dell'anello che sarebbe stato recuperato da un soldato americano nel seminterrato allagato di un edificio a Monaco di Baviera, nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale.
Da allora, è appartenuto a numerosi collezionisti. L'ultimo, scomparso due anni fa, lo lasciò al nipote che lo ha poi affidato alla casa d'aste.

conservazione erbe aromatiche

Semplice no? ,le erbe aromatiche lavate asciugate messe nelle bacinelle del ghiaccio coperte d'olio d'oliva ,poi via nel frizer. Quando sono congelate metterle in sacchetti per alimenti con il nome e voilà pronte all'uso,  risparmio di tempo e di denaro ...in inverno queste erbe o non si trovano o sono carissime

Meditiamo.......10 ragioni per eliminare il latte....




Da VegSource, ecco un breve riepilogo del perche’ i latticini vanno evitati!

1. Il prodotti caseari distruggono le ossa.
I paesi del mondo in cui si beve più latte hanno PIU’ osteoporosi e fratture del bacino. Di pari passo con l’aumento del consumo di latte/latticini e di calcio aumentano anche i fattori di rischio per l’osteoporosi e le fratture ossee. Gli alti livelli di sodio e proteine animali procurano all’organismo acidosi metabolica (in pratica il sangue diventa acido). Per compensare questo, l’organismo estrae i minerali dalle ossa (tra cui il calcio, appunto) – per sfruttare il loro grande effetto alcalinizzante – e poi li elimina nell’urina. In sintesi: più latte e latticini si assumono, più si hanno perdite ossee.

2. Ci sono eccellenti fonti vegetali di calcio che non provocano acidosi metabolica;
anzi, sono alcalinizzanti e aiutano la salute delle ossa. I broccoli, il cavolo, gli altri ortaggi a foglia verde, i semi di sesamo, il tahini, il tofu con aggiunta di calcio e i latti vegetali e succhi di frutta fortificati hanno quantità adeguate di calcio che soddisfano il fabbisogno giornaliero.

3. Il fattore in assoluto più importante per la salute delle ossa è il movimento.
Per aumentare e mantenere la densità ossea, è necessario porre sotto tensione le ossa regolarmente. Per aumentare la massa e prevenire l’osteoporosi introducete allenamenti di resistenza e qualche attività come il camminare o lo jogging. Questo fattore è di gran lunga più importante di qualsiasi componente nutrizionale.

4. La caseina – la principale proteina del latte – provoca dipendenza psicologica.
Avete notato che più formaggio si mangia, più se ne desidera? Nel cervello, quando si beve latte o si mangiano formaggi, si formano le casomorfine. Si tratta di sostanze simil-oppiacee che producono euforia, e fanno sentire il bisogno di ingerire altro latte/formaggi. L’unico modo per interrompere questo ciclo di dipendenza è smettere completamente. 


5. La caseina è un potente cancerogeno.
Il dott T. Colin Campbell, autore di The China Study, in decenni di ricerche ha scoperto che la caseina è un potente promotore del cancro.

6. I prodotti caseari producono alti livelli di grassi saturi e colesterolo, note cause l’aterosclerosi.
Questa conduce alla cardiopatia.

7. Anche la vitamina D ha un importante ruolo nella salute delle ossa.
Indipendentemente dalla quantità di calcio che si consuma, per assorbirlo serve la vitamina D. Inoltre, il 70-97% della popolazione ha livelli di vitamina D insufficienti o carenti. Domandate al vostro medico un esame della 25-idrossivitamina D, e se il livello risulta essere al di sotto di 35-50 ng/mL, aggiungete una dose giornaliera di luce solare (basta qualche minuto nelle ore centrali della giornata senza filtri solari). Se questo non migliora i vostri livelli di vitamina D, c’è bisogno di un integratore.

8. Noi siamo l’unica specie che beve le secrezioni della lattazione di un’altra specie
NONCHE’ l’unica specie che continua a bere latte dopo lo svezzamento.

9.  Oltre ad essere in sé poco salutari e a favorire malattie,
i prodotti caseari sono pieni di pesticidi, antibiotici, ormoni (anche se provenienti da allevamento biologico), steroidi, metalli pesanti e altre tossine somministrate ai bovini per aumentare la produzione di latte.

10. Il 70% della popolazione mondiale è intollerante al lattosio.
Il fatto che la maggior parte degli esseri umani reagisca con dolorosi sintomi gastrointestinali al consumo di prodotti caseari, dimostra che l’organismo umano non è fatto per il consumo di latte e latticini. Attualmente medici e dietisti spingono per l’uso dell’enzima lattasi e di altri medicinali che alleviano i sintomi per assicurare “adeguata” assunzione di prodotti caseari. Ma se dobbiamo forzare il nostro corpo ad accettare qualcosa che non vuole, non è forse segno che c’è qualcosa di sbagliato?