San Gallo: la città Svizzera dei libri e dei mille gradini


La cittadina di San Gallo si trova nella Svizzera nord – orientale, ed è la capitale dell’omonimo cantone.
 Si trova incastonata tra due colline, infatti è conosciuta come la città dei gradini per il grande numero di scalinate costruite sulle alture che la circondano.
 San Gallo o St Gallen, possiede un centro storico ricco di attrattive e soprattutto chiuso al traffico, una caratteristica della città, che si nota passeggiando tra le sue vie sono sono gli erker, ossia le finestre riccamente scolpite. 
Molto bella e nota è l’area monasteriale con la cattedrale e la biblioteca che è stata inserita dall’UNESCO nella lista del patrimonio mondiale dell’Umanità.
 Situata a 675 metri di quota, con soli 70mila abitanti, San Gallo offre al turista una grande tranquillità, nell’inconfondibile paesaggio collinare della Svizzera. 
Il cantone è un luogo stupendo per trascorrere le vacanze in Svizzera per la sua posizione privilegiata al punto d’incontro di quattro paesi, appunto Svizzera, Germania, Austria ed il Principato del Liechtenstein, questo rende San Gallo un ottimo punto di partenza partenza per escursioni nell’Appenzellese ed al Lago di Costanza, che si raggiunge facilmente in bici o in treno.
 La città deve il suo nome al monaco irlandese San Gallus, che nel VII secolo fondò un eremo nella zona e che diventò in seguito una delle più grandi abbazie benedettine d’Europa, infatti già dall’anno 747 il monastero di San Gallo applica la regola benedettina che prevede lo studio dei libri e perciò presuppone anche la presenza di una biblioteca. 
Per molti secoli l’abate fu anche il signore della città e dei territori confinanti. La città conquistò l’indipendenza nel 1415 e sia l’abbazia sia la città diventarono nella metà del XV secolo paesi alleati della Confederazione svizzera. 
Il cantone di San Gallo entrò a far parte della Confederazione come membro paritario nel 1803

Il simbolo di San Gallo è la cattedrale barocca con la biblioteca, in cui sono conservati ben 140.000 documenti, alcuni dei quali sono scritti a mano che risalgono addirittura ad un migliaio di anni fa. La cattedrale è un’opera del tardo barocco, con una facciata imponente che vanta splendidi decori.
 La leggenda vuole che, durante la costruzione della cappella, San Gallo diede un tozzo di pane ad un orso affamato e che l’animale, per gratitudine, lo aiutò a costruire la cappella portandogli la legna necessaria. Nell’annessa biblioteca si trova la sala in stile rococò più bella della Svizzera. La biblioteca ancora oggi attiva comprende circa 160.000 libri. Questa istituzione ha raggiunto fama mondiale per l’incredibile raccolta di manoscritti originali dell’alto medioevo. Nella cantina con soffitto a volta barocca si trova il lapidarium, dove sono esposti dei plastici architettonici di epoca carolingia e del primo barocco. La visita alla biblioteca costa circa 8 euro e vi si accede con le ciabattine messe a disposizione dei turisti per non rovinare i pavimenti di legno intarsiato.

Il centro storico è molto grazioso, con le case adorne con i già citati erker, somigliano a dei terrazzini protesi verso l’esterno, tutti ricchi di fiori molto colorati che adornano le preziose sculture. Sono delle vere opere d’arte. Il centro oltre all’area dell’abbazia presenta altre testimonianze del passato, e per preservare la loro bellezza, tutta la zona è chiusa al traffico. Tra un monumento ed un palazzo storico non mancano mai i ristoranti e i locali accoglienti, in cui assaporare qualche specialità tipica della cucina locale.
 Oggi visitare San Gallo significa immergersi in una vivace città universitaria, che sa valorizzare il proprio passato senza rinunciare all’innovazione e allo sviluppo, le proposte e gli intrattenimenti sono tantissimi, grazie all’abbondanza di tradizioni, di musei e di teatri.

Molto interessante la visita alla Schoggiland, la fabbrica di cioccolato Maestrani a Flawil, in cui si possono seguire i passaggi della ricetta dalla galleria riservata agli ospiti, oppure al Museo e Biblioteca del Tessile, dedicato ai pizzi svizzeri prodotti tra il XIV e il XX secolo, nonché presentazioni di arte tessile contemporanea.

Il nostro cuore


Abbiamo il cuore a sinistra e non al centro del petto per un semplice motivo quando abbracciamo chi amiamo, il battito del loro cuore riempie il nostro lato vuoto

La pietra di Lake Winnipesaukee


La misteriosa pietra di Lake Winnipesaukee è un caso tipico di OOPart, trovata nel 1872, mentre alcuni lavoratori stavano scavando delle buche per una recinzione.
 Si tratta di una pietra lavorata lunga circa 4 pollici e spessa 2 1/2 pollici, scura ed a forma di uovo, corredata da una serie di simboli. L'epoca della pietra, il suo scopo, e le sue origini sono tuttora sconosciute. 
 La pietra è stata trovata all'interno di un pezzo di argilla nel 1872 in prossimità del lago Winnipesaukee nel Meredith, New Hampshire. Essa ha ottenuto immediatamente l'attenzione pubblica a causa della sua insolita forma ovoidale e delle incisioni sulla sua superficie.
 Il credito della scoperta venne dato a Seneca Ladd, un uomo d'affari di Meredith per cui lavoravano gli uomini che hanno effettuato il ritrovamento. Dopo la sua morte nel 1892, la pietra passò ad una delle sue figlie, che la donò al New Hampshire Historical Society nel 1927.
 La pietra è attualmente in mostra permanente presso il Museo di Storia del New Hampshire.
 Le incisioni su un lato della pietra mostrano una spiga di grano e molte altre figure, tra cui quella che appare come un gamba di cervo. L'altro lato è più astratto, con frecce invertite, una luna, alcuni punti e una spirale. Ci sono fori su entrambe le estremità della pietra di diverse dimensioni.

The American Naturalist del novembre 1872 suggerì che la pietra rappresentasse una commemorazione di un trattato tra due tribù. Una lettera al New Hampshire Historical Society nel 1931 disse che poteva trattarsi di una "pietra del tuono", thunderstone, che presentava un lavoro a mano o con l'uso di strumenti e che proveniva dalle profondità della terra, incorporata da grumi di argilla o circondata da solida roccia o corallo.
 L'analisi dello stato della pietra venne effettuata nel 1994. In un articolo del 2006 dell'Associated Press, l'archeologo Richard Boisvert suggerì che i fori fosser stati effettuati da strumenti del 19° o 20° secolo. Boisvert riferì, "Ho visto un certo numero di fori fatti in pietre con una tecnologia che potrebbe essere associata al periodo preistorico del Nord America. Ci sono un certo numero di irregolarità ... e questo buco è estremamente regolare dopotutto. Ciò che non dato vedere sono le imperfezioni che sarebbero coerenti con qualcosa che è stato datato centinaia di anni fa." Graffi nella parte inferiore del foro suggeriscono che fu posto su un'asta di metallo e rimosso più volte. 
 A tutt'oggi esiste un dibattito sull'età dell'"uovo" litico, c'è chi parla di pochi secoli, c'è chi invece parla della preistoria del Nord America. 
Quel che è certo è che, dalle analisi chimiche effettuate è costituita da un tipo di quarzite, derivato da arenaria o mylonite....assente però nel New Hampshire. 

Fonte: http://www.nibiru2012.it

Tanzania : Mafia island


Mafia Island, isola al largo della Tanzania, in Africa, non ha nulla a che vedere con le diaboliche organizzazioni criminali attive in mezzo mondo. Anzi, questo luogo, conosciuto anche come Chole Shamba, assomiglia ad un vero e proprio paradiso, nel quale magari rigenerarsi con una bella vacanza. 
Il suo nome, non a caso, deriva dall’espressione “mahali pa afya”, che in swahili significa “luogo salutare”. Ed, effettivamente, visitando le spiagge, le foreste e i fondali dell’isola, il vostro spirito e il vostro corpo non potranno che trarne giovamento.
 In particolare, Mafia Island rappresenta un luogo da sogno per chi ama immergersi e fare snorkeling. Il mare che la circonda, infatti, presenta una barriera corallina protetta da un parco marino istituito dal governo della Tanzania.

Armati di maschera, tubo e pinne, potrete ammirare oltre 50 tipi differenti di corallo presenti sulla costa dell’isola e magari imbattervi in uno dei tanti animali marini che fanno parte della sua fauna: sott’acqua non sono rari incontri con tartarughe giganti e dugonghi, simpatico mammifero stretto parente del lamantino.

Fuori dall’acqua, poi, Mafia Island offre spiagge incontaminate – il turismo di massa deve ancora invadere questo luogo – e paesaggi da sogno. 
Per chi amasse l’avventura, inoltre, è possibile visitare l’entroterra dell’isola, che presenta una vegetazione lussureggiante e selvaggia, in grado di lasciare senza fiato chi è abituato a vivere in città.