sabato 27 aprile 2013

Il paradiso Maya di Xcaret



Esistono pochi al mondo più belli di Xcaret. Situato sulla Riviera Maya, questa impostazione rurale con grotte (cenotes) e fiumi sotterranei, fu un importante insediamento della civiltà Maya, prima dell’arrivo degli spagnoli nel XVI secolo. Questo luogo conserva ancora gran parte della flora e della fauna del sudest messicano, quali leoni di montagna, lamantini, tartarughe marine e scimmie ragno. Oggi Xcaret è un parco tematico ecologico con vestigia archeologiche.

Intorno al parco vi è un rifugio naturale per molte specie della regione. Il parco si è sviluppato in modo da offrire uno spazio che permette ai visitatori di apprezzare tutte le specie senza toglierle dal loro habitat naturale.

Un acquario di barriera corallina mostra la biodiversità dei giardini multicolori dei Caraibi messicani. In questo acquario si sono stabiliti più di 300 coralli nelle strutture delle scogliere artificiali, grazie al costante pompaggio filtrata di acqua di mare che permette l’ingresso diretto di plancton, così come larve di spugne , coralli, molluschi e alghe, che causano un processo di colonizzazione naturale. La mostra marine nell’acquario di Xcaret include più di cinque mila organismi.

Le correnti dolci rendono il nuoto nelle grotte Maya, una fantastica avventura. All’interno del fiume sotterraneo a Xcaret è possibile vedere fossili marini preistorici incorporati nelle pareti delle grotte, e stalagmiti e stalattiti. Le aperture naturali creano fantastici filtri di luce che garantiscono sempre la visibilità.
 Per effettuare il tour nel fiume sottomarino di Xcaret occorrono circa 20 minuti sia nuotando che galleggiando per circa un chilometro di caverne sotterranee.

L’amministrazione del parco naturale sovvenzionò l’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico per ricostruire le rovine delle piramidi e gli edifici Maja incontrati nella zona e oggi formano parte dell’identità del parco di Xcaret. Contemporaneamente si sono sviluppati programmi di conservazione della flora e della fauna della regione,
 principalmente a sostegno delle tartarughe marine, specie in via di estinzione.

A Xcaret i giaguari condividono un’isola con i puma, ombreggiata da alberi e circondato da uno specchio d’acqua. 
Negli ottanta ettari che formano il parco di Xcaret si sono sviluppati diverse attività ecoturistiche e culturali, con il fine di far conoscere ai visitatori la ricchezza naturale e la diversità culturale del Messico. Oggi, il parco è uno dei posti turistici più visitati della Riviera Maja.

 Il parco è situato a 5k al sud della spiaggia del Carmen e a 75 al sud di Cancún, nello stato di Quintana Roo, in Messico. Si possono realizzare diverse attività acquatiche nelle sue grotte (cenotes) nei fiumi sotterranei, nella laguna e nella spiaggia.

Un giorno non lontano i nostri oceani e i nostri mari saranno vuoti (queste notizie in soli sei mesi fine 2012 a oggi)



Strage di delfini nel tirreno. Oltre cento esemplari morti da inizio 2013 esemplari di delfini della specie stenella striata (stenella coeruleoalba) morti da inizio anno. L'aggiornamento è del ministero dell'Ambiente Delfini morti continuano ad approdare sulle spiaggie del nord del Peru',gli ultimi ritrovamenti questa settimana lungo diverse spiagge del paese. Francisco Niquen capo dell'associazione dei pescatori afferma che i delfini starebbero morendo per colpa delle compagnie petrolifere che stanno effettuando test per la ricerca di petrolio.

Sconvolgente scoperta in Brasile, proprio nel lago che nel 2016 ospiterà i giochi olimpici di canottaggio: lo specchio d’acqua della laguna Rodrigo de Freitas è stato completamente ricoperto da 65 tonnellate di pesci morti in circostanze apparentemente misteriose.

Città del Capo (Sudafrica), 24 mar. (LaPresse/AP) - Diciannove balene pilota si sono spiaggiate a Città del Capo, capitale del Sudafrica, e sei di loro sono morte. La polizia e soccorritori altri innaffiando i cetacei superstiti, di genere globicefalo, sulla spiaggia di Noordhoek, per cercare di tenerli in vita.

Migliaia di gamberetti morti sono arenati su una spiaggia della città di Coronel, in Cile, a circa 530 chilometri dalla capitale Santiago. inoltre sono stati trovati centinaia di granchi morti. "Una marea rossa mortale", le autorita' stanno avviando le indagini per scoprire le cause.

L'istituto di ricerca islandese ha escluso l'infezione come causa della moria di migliaia di aringhe rinvenute nel fiordo Kolgrafafjörður nella zona occidentale dell'Islanda.

Notizie scioccanti provenienti dal Paradip alla cintura costiera di Odisha del Golfo del Bengala,dove migliaia di tartarughe marine sono state trovate morte lungo le spiagge della costa.Le autorita' sanitarie e funzionari per la salvaguardia delle specie marine hanno avviato le indagini per scoprire la causa dei decessi.

Migliaia di stelle marine morte sono approdate su una spiaggia del Lincolnshire,Inghilterra, questa settimana,la scioccante foto e' stata scattata dal fotografo Simon Peck.

California: centinaia di leoni marini moribondi lungo le coste! Un preoccupante numero,(sempre piu' crescente), di leoni marini sta approdando sulle coste della California tra Santa Barbara e San Diego.Sono gia' centinaia gli esemplari che sono stati prelevati dai funzionari del servizio nazionale per la salvaguardia della fauna marina.

Apocalisse sulla spiaggia di Gaza, 100 mante marine spiaggiate! Centinaia di mante marine rinvenute morte sulla spiaggia di Gaza beach. Il ritrovamento dai connotati apocalittici,e' stato fatto questa mattina presto.Naturalmente non si sa cosa abbia potuto scatenare un incidente di questa portata.

Continua la misteriosa strage di calamari giganti sulla costa californiana! I corpi di centinaia di calamari spiaggiati sono stati rinvenuti sulla costa californiana, ma i ricercatori non hanno alcuna certezza sulle cause dell’accaduto.

Migliaia di meduse morte lungo le spiagge neozelandesi, e' giallo! Nuova Zelanda - I frequentatori di Oreti beach nei pressi di Invercargill in questi giorni hanno potuto notare migliaia di corpi di meduse morte arenate sulle spiagge.

La tomba a corridoio di Newgrange è il più interessante sito preistorico irlandese

La più bella tomba a corridoio d’Europa si apre verso sudest, in perfetto allineamento col punto in cui sorge il sole nel solstizio d’inverno.
Accanto al fiume Boyne, in Irlanda, nel punto in cui le acque compiono un’ampia curva, un cimitero preistorico accoglie più di 25 tombe a corridoio.
Nota come ‘Bend of the Boyne’ (Ansa del Boyne), la necropoli dà l’impressione di essere stata costruita sulla collina in modo che le tre sepolture più belle - Newgrange, Knowth e Dowth - possano dominare la fertile vallata sottostante. La tomba a corridoio di Newgrange è il più interessante sito preistorico irlandese: è infatti decorata da rilievi rocciosi di insigne fattura.
Si pone però una domanda: Newgrange era solo un sepolcro o aveva qualche altra funzione? La tomba, saccheggiata e in rovina, fu riscoperta nel 1699, e l’antiquario gallese Edward Lhuyd (1660-1708) fu uno dei primi ad entrarvi.
Egli scrisse: «In un primo momento fummo costretti ad avanzare carponi, ma via via che proseguivamo i pilastri ai due lati diventavano sempre più alti, ed accedendo alla sala sotterranea scoprimmo che era alta una ventina di piedi. Nella sala, a destra e a sinistra, vi erano due celle o camere, e una terza si estendeva in direzione dell’entrata».

Il corridoio attraverso cui Lhuyd passò è lungo più di 18 metri e termina in tre stanzette contenenti tre vasche in pietra massiccia
Le pietre che compongono l’alto tetto a modiglioni sono perfettamente bilanciate e ben salde pur in assenza di malta. In 5000 anni solo due di esse si sono rotte.
Una simile perfezione progettuale ed esecutiva dimostra come i costruttori di Newgrange, vissuti verso il 3250 a.C., possedessero una straordinaria perizia.
Il santuario interno della tomba a corridoio è illuminato dai raggi del sole solo nei giorni prossimi al solstizio d’inverno. Ogni mattina, per una ventina di minuti, nei pochi giorni che precedono e seguono il giorno più breve dell'anno, un sottile raggio penetra nel vano del tetto sopra l’entrata e tocca la vasca di pietra situata in fondo al corridoio. All'interno del tumulo c’è una camera a forma di croce, terminante in tre nicchie con grandi vasche di pietra.
Il tetto a modiglioni, di brillante concezione costruttiva, si innalza a 6 metri e culmina in un punto che sovrasta le nicchie. Molte pietre interne mostrano la stessa varietà di incisioni simboliche delle esterne.

La tomba a corridoio di Newgrange era originariamente coperta da un enorme tumulo ovale alto 14 metri (oggi ridotti a 9) con un diametro di 76 metri. Estesa su più di mezzo ettaro, la collina artificiale era costituita da circa 200.000 ciottoli tolti dal letto del vicino fiume e rivestiti di lucente quarzo bianco.
Lungo il perimetro esterno del tumulo giacciono adagiate sul fianco 97 pietre di confine. Attorno alla tomba sorge un cerchio di pietre erette; 12 dei 35 massi originari sono tuttora visibili.


Lo sguardo del visitatore attento è attratto a Newgrange da una profusione di belle incisioni nella roccia.
L’entrata è sorvegliata da una pietra percorsa da spirali e nel corridoio più di una dozzina di massi eretti sono decorati.
Anche molti lastroni e modiglioni del tetto presentano sculture, talvolta sul lato superiore, nascosto.
All'interno, nella parte bassa di uno dei montanti, scopriamo l’incisione più bella, una tripla spirale. All’esterno, molte delle pietre di confine sono ornate, qualche volta sulle superfici interne nascoste alla vista. Oltre alle spirali, altri motivi molto comuni ricorrenti a Newgrange sono le losanghe, le linee a zig-zag e i cerchi.
Ma stranamente essi non coincidono con i simboli più usati in altre tombe a corridoio irlandesi.

Influenze sul cristianesimo gnostico e l'ermetismo

Nei secoli che seguirono la costruzione delle grandi piramidi, religioni che veneravano altri dei sorsero e si diffusero nel mondo allora conosciuto.
Ma il mito di Osiride sfidò il tempo, anche se il nome stesso di Osiride sparì, sostituito da quello di Serapide. Numerosi templi a Osiride e Serapide, furono edificati in regioni molto distanti tra loro, quali erano l'Inghilterra, la Germania e la Francia. Nel I secolo a.C., il culto si diffuse il tutto l'Impero Romano, competendo con la supremazia della nascente religione cristiana e finendo, persino, ad influenzarla. All'interno del movimento cristiano, si sviluppo una fazione la quale fece propria l'idea che, al fine di giungere alla condizione divina, l'uomo dovesse acquisire al conoscenza mediante la ricerca interiore.
Questa idea veniva direttamente dalla religione iniziatica egizia. Alessandria d'Egitto fu, per molto tempo, luogo di iniziazione per i convertiti a questa nuova fede religiosa: qui, i primi cristiani venivano  per ricevere la "gnosi", ovvero la conoscenza mediante l'iniziazione, per cercare Dio in se stessi e la verità interiore.
Gesù, per questa corrente cristiana, era colui che li guidava a scoprire in loro la scintilla divina e per questo, non avevano bisogno né di chiese, né di gerarchie.
La religione praticata dai primi cristiani ad Alessandria, rappresenta il collegamento fra il culto misterico dell'antico Egitto e la religione gnostica. Influenza sul cristianesimo cattolico La cultura e la mitologia egizia hanno influenzato anche lo sviluppo delle religione cattolica? Alcuni indizi possono essere scovati all'interno del vangelo di Matteo, nel quale si parla della natività di Gesù Cristo, bimbo divino nato dalla vergine Maria, collegando questo avvenimento con l'Egitto.
Il vangelo di Matteo è unico per tre cose importanti collegate alla storia della natività: la prima riguarda la sacra famiglia che scappa in Egitto per sfuggire alla strage degli innocenti voluta da Erode e che trova rifugio ad Eliopoli. In una chiesa cristiana vicina a Eliopoli, è raffigurata la fuga in Egitto della Sacra Famiglia.
La seconda si riferisce alla stella che indicava il luogo della nascita di Gesù; la terza riguarda proprio i Re Magi, figure misteriose che venivano dall'oriente. Che cosa voleva dire l'evangelista Matteo con questi dettagli?

La vergine e il bambino
Siccome sappiamo che il vangelo di Matteo, molto probabilmente, è stato redatto ad Alessandria d'Egitto, Robert Bauval ipotizza che Matteo abbia creato l'immagine di Maria e di Gesù Bambino per parlare agli egizi, ai quali, un'immagine del genere, era molto familiare, in quanto richiama l'immagine più potente della religione egizia: quella della dea Iside che reca in braccio un fanciullo divino. E' chiaro dunque che si cercò di fare accettare una nuova religione, un nuovo culto, a persone che per tre millenni aveva visto nell'infante divino il figlio della dea Iside.
In un certo senso, Matteo rubò agli egizi il mito stellare di Iside, di Horus e della stella Sirio e lo trapiantò nella mitologia cristiana.
E' plausibile pensare che i primi cristiani d'Egitto, considerassero Iside come la madre di Gesù.
Solo in seguito la vergine assunse l'identità di Maria.

La stella nel cielo
C'è però un simbolo ancora più potente attraverso il quale i primi cristiani cercarono di veicolare il mito di Iside nella nuova religione. Il riferimento è alla stella di Betlemme.
E' essa la stella di Iside, l'antica stella di origine divina?
Dopo 3 mila anni, a causa del fenomeno delle precessione, è cambiato il tempo in cui Sirio sorge e tramonta.
Durante l'epoca dell'antico Egitto, la stella Sirio sorgeva durante il periodo del solstizio d'estate.
All'epoca della nascita di Gesù, invece, questa stella appariva in cielo, più o meno, nel periodo del solstizio d'inverno, intorno al 25 dicembre, precisamente dopo il tramonto del sole.
Ora, siccome sappiamo che per gli ebrei e i primi cristiani il giorno cominciava al crepuscolo, il 25 dicembre vedevano sorgere la costellazione di Orione e subito dopo la stella Sirio spuntare all'orizzonte.
Questa era la stessa immagine che gli Egizi osservarono per migliaia di anni, quando celebravano la nascita di Horus, l'infante divino durante il solstizio d'estate.
E' lecito dunque ipotizzare che la stella della divinità sia stata presa da un antico mito egizio e fatto proprio dalla religione cristiana.
I Re Magi Anche i magi che si mettono in viaggio per seguire la stella potrebbe essere il tentativo di uniformarsi a un altro antico mito egizio.
La costellazione di Orione, con le sue tre stelle splendenti che formano la cintura, sorgendo sembrano annunciare la nascita di Sirio. Ebbene, è solo Matteo che parla dei Re Magi.
Possiamo ipotizzare che le tre stelle della cintura di Orione siano diventati i "tre" magi del vangelo di Matteo?
La rinascita dallo gnosticismo
Sul finire dell'epoca classica, gli ultimi gnostici sopravvissuti affidarono alla scrittura i loro vangeli e la filosofia antica, per sottrarli ai loro persecutori. I testi religiosi degli gnostici sono riapparsi solo di recente, ma quelli filosofici erano venuti alla luce alcuni secoli fa a Firenze, culla del rinascimento.
Nel 1460, un monaco consegnò a Cosimo De' Medici un pacco di manoscritti. Si trattava dell'"Ermetica", una raccolta delle ultime parole di Ermete Trismegisto, ovvero del dio egizio Thoth. Cosimo De' Medici chiese a Marsilio Ficino di mettere da parte la traduzione delle opere di Platone e di dedicarsi a quella degli scritti ermetici.
Improvvisamente, gli intellettuali europei entrarono in contatto con la saggezza degli egizi e questo divenne un fatto di notevolissima importanza culturale, tanto che nei trecento anni che seguirono, servi da stimolo agli artisti europei d'avanguardia, agli intellettuali e ai filosofi.
Alla base del Corpus Haermeticum c'è l'idea della forza dei simboli, l'idea che i simboli non sono solo qualcosa grazie alla quale si riconosce qualcuno o qualcosa, ma che hanno un significato più profondo e che il simbolo stesso possa portare all'iniziazione. L'ermetismo diventò così popolare che perfino Rodrigo Borgia (papa Alessandro VI) fece decorare i suoi appartamenti nel Vaticano con scene in cui sono raffigurati Iside, Osiride e Thoth Ermes, così come li immaginavano i pittori del rinascimento. Si stava diffondendo una religione molto più antica, e da alcuni ritenuta più saggia, di quella di Mosè e della Bibbia. Nella cattedrale di Siena si può ammirare un'immagine di Ermete Trismegisto, ovvero del dio Thoth, che trasmette la saggezza dell'Egitto e della Fenice, simbolo della città di Eliopoli.
I papi disseminarono Roma di simboli dell'antichità e di obelischi provenienti dall'Egitto. Stranamente, i papi scelsero l'antico simbolo di Eliopoli e cioè, un pilastro sormontato da un croce e lo posero proprio nel cuore della cristianità.
E' curioso che tutti coloro che vanno in Piazza San Pietro, vengano anche ad ammirare questo antico simbolo dell'Egitto pagano.

Studiosi, quali il gesuita Athanasius Irkere, studiarono gli enigmi egizi, ma la Chiesa cominciò ad avvertire il pericolo.
L'ermetismo stimolava prese di posizioni personali, lontani da quelli che erano i suoi interessi. Le nuove idee furono, quindi, bandite e i libri bruciati.
Nel 1600, l'ermetismo venne fatto tacere con la forza e Giordano Bruno, principale sostenitore, fu trascinato davanti a un tribunale ecclesiastico. Malgrado le orrende torture che gli vennero inflitte, il filosofo rinunciò ad abbandonare le proprie idee. La Chiesa aveva un solo modo per porre fine a tutto questo e accadde l'impensabile: il 17 febbraio 1600, Giordano Bruno fu portato in piazza Campo de' Fiori, denudato, legato a un palo e arso vivo.
Fino all'ultimo momento della sua vita, il filosofo cercò di non guardare la croce che gli veniva posta davanti agli occhi da un membro dell'inquisizione. Le sue ceneri saranno gettate nel Tevere. Dopo questi tragici eventi, l'ermetismo divenne un fatto culturale clandestino.