mercoledì 16 gennaio 2013
Che divertimento scoppiare le bolle di sapone !!!
Il passatempo preferito di questo micio? Lo stesso di molti suoi amici umani: scoppiare le sfere trasparenti con le zampe.
Che bello...piove !!!
Tutto accade in un edificio nel Neustadt Kunsthofpassage, il quartiere artistico di Dresda! Quando inizia a piovere questo colorato sistema di grondaie si trasforma in uno strumento musicale: una visione ed un suono certamente incantevole per i passanti, ma c'è da chiedersi che effetto fa abitare o lavorare all'interno di quella che è un'opera d'arte sonora.
I sanpietrini
Il sanpietrino o sampietrino, come riportato sul dizionario De Mauro, è il nome del blocchetto di leucitite utilizzato per la realizzazione del lastricato stradale di uso comune nel centro storico di Roma e in Piazza San Pietro per pavimentare strade o piazze. Ne esistono di diversi tipi e dimensioni: i più grandi misurano 12 x 12 x 18 cm; quelli più comuni misurano 12 x 12 x 6 cm; mentre i più piccoli, 6 x 6 cm, sono molto rari ma si trovano in alcuni dei luoghi di Roma, come in piazza Navona.
Il sampietrino è utilizzato prevalentemente nell'Italia centrale mentre nell'Italia settentrionale esiste la variante in porfido denominata bolognino in quanto utilizzato anticamente per la pavimentazione delle strade di Bologna che funse da modello per quelle città o paesi che, lontani dai corsi d'acqua, non potevano usufruire dei ciottoli.
Il sampietrino rappresenta una tipologia di pavé.
Accostando più blocchetti si ottiene una pavimentazione su estese superfici che prende appunto il nome di sampietrini (o anche, a Roma, "selci" - da cui la nota battuta di Verdone nel film Compagni di scuola: "Ti prendo a selciate!"). È stato inventato sotto Papa Sisto V e fu utilizzato per lastricare tutte le strade principali di Roma: si comportava meglio degli altri lastricati esistenti per quanto riguarda il passaggio dei carri. La caratteristica di questo tipo di pavimentazione è di non essere cementata, ma solo posata e poi battuta su un letto di sabbia e/o pozzolana: questo le conferisce elasticità e capacità di coesione e adattamento al fondo stradale. Ha anche il pregio di "lasciar respirare il terreno" grazie agli spazi tra una piastrella e l'altra; inoltre si può adattare molto facilmente all'irregolarità del terreno ed è molto resistente. I suoi lati negativi sono che non garantisce un terreno uniforme e, se bagnato, può diventare piuttosto scivoloso, rendendolo inadatto a velocità sostenute. Altro aspetto negativo è il fatto di presentare una superficie poco regolare, quindi poco confortevole e anche rumorosa durante il transito dei mezzi di trasporto. Oggigiorno è ancora usato per luoghi caratteristici nel centro storico di Roma e Napoli e in generale nel Lazio e per strade particolarmente tortuose (ad esempio nel rione Trastevere), dove il traffico è contenuto e la velocità di transito limitata.
Fonte:Wikipedia
Accostando più blocchetti si ottiene una pavimentazione su estese superfici che prende appunto il nome di sampietrini (o anche, a Roma, "selci" - da cui la nota battuta di Verdone nel film Compagni di scuola: "Ti prendo a selciate!"). È stato inventato sotto Papa Sisto V e fu utilizzato per lastricare tutte le strade principali di Roma: si comportava meglio degli altri lastricati esistenti per quanto riguarda il passaggio dei carri. La caratteristica di questo tipo di pavimentazione è di non essere cementata, ma solo posata e poi battuta su un letto di sabbia e/o pozzolana: questo le conferisce elasticità e capacità di coesione e adattamento al fondo stradale. Ha anche il pregio di "lasciar respirare il terreno" grazie agli spazi tra una piastrella e l'altra; inoltre si può adattare molto facilmente all'irregolarità del terreno ed è molto resistente. I suoi lati negativi sono che non garantisce un terreno uniforme e, se bagnato, può diventare piuttosto scivoloso, rendendolo inadatto a velocità sostenute. Altro aspetto negativo è il fatto di presentare una superficie poco regolare, quindi poco confortevole e anche rumorosa durante il transito dei mezzi di trasporto. Oggigiorno è ancora usato per luoghi caratteristici nel centro storico di Roma e Napoli e in generale nel Lazio e per strade particolarmente tortuose (ad esempio nel rione Trastevere), dove il traffico è contenuto e la velocità di transito limitata.
Fonte:Wikipedia
Saggezza indiana
Non possiamo fermare il tempo è il tempo che fermerà noi.
Non possiamo rinnegare il passato se vuoi arrivare al futuro.
Non possiamo vivere in eterno, è la vita che è eterna.
Non possiamo comandare il cuore, è il cuore che comanda noi. Non possiamo vivere sperando, si spera vivendo.
Non possiamo sopprimere la notte se vuoi vedere una nuova alba.
di: Alce Nero
Non possiamo rinnegare il passato se vuoi arrivare al futuro.
Non possiamo vivere in eterno, è la vita che è eterna.
Non possiamo comandare il cuore, è il cuore che comanda noi. Non possiamo vivere sperando, si spera vivendo.
Non possiamo sopprimere la notte se vuoi vedere una nuova alba.
di: Alce Nero
C'è un'età per tutto
C'è un'età per tutto, quella delle scoperte quotidiane, quella in cui non vedi l'ora di diventare grande per fare cose da grandi, quella dell'amore appassionato, quella dell'amore tenero, quella in cui guardi a ritroso e capisci come tutto questo agitarsi spesso non valga la pena.
Ho palpitato come un insetto che abbia le ore contate, ho fatto progetti, alcuni li ho realizzati, ho amato, ho detestato, ho scelto, ho sbagliato, a volte ci ho azzeccato, ho patito attese, vissuto intensamente speranze, visto sgretolarsi illusioni.
Sono in stand by; i colori si sono stemperati, comincio a considerare le mezze tinte, le mezze stagioni, le vie di mezzo.
Sull'amore non ho imparato niente ma una cosa la so: a volte muoiono le persone e resta vivo l'amore. Altre volte muore l'amore e restano vive le persone. La prima è una dolce tristezza, la seconda un compromesso intollerabile.
Il lago con le bolle di ghiaccio
Bolle di ghiaccio intrappolate in un lago. Nel lago Abraham, per la precisione, un bacino artificiale che si trova sul fiume North Saskatchewan in Canada, nella regione occidentale di Alberta.
Creato nel 1972 con la costruzione della diga di Bighorn, prende il nome da un noto abitante della valle del XIX secolo, Silas Abraham, e ha una superficie di 53.7 km² e una lunghezza di 32 km. Ma non è tutto questo che lo rende particolare e meraviglioso. La sua fama, infatti, è dovuta piuttosto a un raro fenomeno naturale che avviene tra le sue splendide, limpide e fredde acque.
Sotto lo spesso strato di ghiaccio, infatti, spesso si possono osservare delle grandi bolle d'aria, dette "ghiacciate" o "congelate", "ice bubbles" o "frozen bubbles", che, risalendo dal fondo del lago dove ci sono emissioni di gas metano, si fermano sotto la superficie ghiacciata. Ciò ha reso il lago molto famoso tra i fotografi, che si recano sulle sue sponde per osservare il fenomeno.
Tra loro, ad esempio, c'è Fikret Onal, che spiega in questo modo il singolare fenomeno: "il gas metano rilasciato dal fondo del lago viene congelato una volta che si avvicina abbastanza alla superficie e le bolle continuano a impilarsi una sotto all'altra man mano che il clima diventa sempre più freddo durante la stagione invernale".
Risultato? Un panorama surreale e affascinante, creato dalle bolle intrappolate nelle loro forme sinuose appena sotto lo strato ghiacciato, in cui è facile sentirsi piccolo e insignificante, come spiega ancora il fotografo paesaggista: "non era la prima volta che camminavo su un lago ghiacciato, ma di certo il lago ghiacciato di Abraham mi ha fatto sentire, per la prima volta, completamente a disagio. Non era coperto di neve (era troppo freddo per la neve, sotto i -30 gradi Celsius, con vento gelido). Anche se la superficie ghiacciata sarà stata di circa 8-9 centimetri di spessore, ero spaventato a morte e fuori di me, non solo per il fatto che potevo vedere tutte le crepe che si diramavano in ogni direzione e addirittura l'oscurità del fondo del lagoattraverso la superficie trasparente, ma soprattutto per via del rimbombo profondo dei suoni che provenivano dal fondo dell'acqua".
Roberta Ragni
Lady Godiva
Lady Godiva, vissuta intorno alla metà dell’XI secolo, era la moglie di Leofric, conte di Mercia e signore di Coventry, in Gran Bretagna.
Secondo alcune cronache medievali, aveva cercato di convincere il marito a ridurre i tributi che opprimevano il popolo. Leofric, stanco delle sue continue insistenze, le promise che avrebbe tolto le tasse a patto che lei percorresse nuda a cavallo le strade di Coventry. Cosa che ella fece, coperta però dai suoi lunghi capelli, che lasciavano intravedere soltanto le gambe.
Le altre versioni. Secondo una versione della storia, Leofric liberò la città da tutte le tasse ma mantenne quelle sui cavalli. Secondo un’altra, Lady Godiva chiese agli uomini della cittadina di rimanere in casa nel momento fissato per la cavalcata. Si dice che Peeping Tom (nome che è entrato nell’uso comune come sinonimo di guardone), l’unico cittadino che guardò fuori dalla finestra, divenne cieco e morì.
Poverini loro ne hanno bisogno!!!!
C'è ancora la libertà di pensare?
E i miei pensieri su questi individui sono... bip.bip.bip.bip.bip.bip.bip.bip.bip.
Ce ne sarebbero altre ma non finirei più.
E i miei pensieri su questi individui sono... bip.bip.bip.bip.bip.bip.bip.bip.bip.
Ce ne sarebbero altre ma non finirei più.
Il ragno artista
Phil Torres, in Perù ha scoperto una nuova specie di ragni. Il biologo con la sua macchina fotografica ha immortalato un ragno appartenente probabilmente alla famiglia Cyclosa, che è in grado di costruire una replica di se stesso con lo scopo didifendersi dai predatori.
Sulla ragnatela è possibile infatti osservare una replica perfetta del corpo del ragno realizzata attraverso un preciso posizionamento di detriti, piccoli pezzi di foglie e insetti morti. La sistemazione non può essere casuale, le sembianze sono proprio quelle di un ragno. Il vero insetto è inoltre mimetizzato sulla testa del falso e scuote la ragnatela per dare ai predatori l’illusione del movimento della sua replica “gigante”.
Questa specie di ragno non era mai stata mai classificata. A non essere mai stato riscontrato è anche un comportamento del genere.
Burj Khalifa , la torre più alta del mondo
La Burj Khalifa di Dubai (EAU) è un grattacielo di Dubai che vanta il record di edificio più alto al mondo.
L'antenna (o guglia) raggiunge infatti gli 828 metri di altezza, superando notevolmente i 628 metri dell'antenna KVLY-TV che si trova a Blanchard, Nord Dakota (USA).
Il nome di questa torre, cambiato pochi giorni prima dell'inaugurazione, significa "Torre di Khalifa", Khalifa bin Zayed Al Nahayan è l'attuale presidente degli Emirati Arabi Uniti nonché l'emiro di Abu Dhabi.
Oltre a quello dell'altezza la Burj Khalifa vanta anche gli ascensori più veloci al mondo, questi infatti possono viaggiare ad una velocità di 18 m/s (65 km/h), abbastanza veloci per trasportare ospiti e residenti su e giù per i 160 piani della torre in poco tempo.
La maggior parte dei piani della Burj Khalifa sono occupati da uffici ad eccezione del 37° piano dove si trova l'hotel Armani, interamente disegnato dal famoso stilista italiano. Nei piani dal 45° al 108° si trovano appartamenti privati, che secondo i costruttori sarebbero stati venduti dopo pochissimo tempo dall'inaugurazione della torre.
Nei pressi della Burj Khalifa sorge una fontana maestosa, costata più di 200 milioni di euro!. I giochi d'acqua che questa fontana chiamata "Dubai Fontain" tolgono davvero il fiato, i getti d'acqua possono raggiungere i 150 metri di altezza e l'intera coreografica acquatica è accompagnata da musica tradizionale araba.