mercoledì 9 gennaio 2013

Il cipresso Montezuma

Un particolare esemplare di cipresso Montezuma (Taxodium mucronatum) è situato nelle vicinanze della città di Oaxaca, in Messico. Si tratta del cosiddetto Tule tree, l'albero da maggior diametro del mondo. Esso supera gli 11 metri, un record straordinario per il tronco di un unico albero. Nel 1994 le sue foglie avevano iniziato ad ingiallirsi ed i rami a cadere, ma il cipresso è stato salvato. Aveva semplicemente bisogno di una quantità maggiore di acqua e gli abitanti della città si sono dunque prontamente impegnati per dissetare il loro simbolo.

L'albero deve il suo nome alla chiesa di Santa Maria del Tule nello Stato messicano dell'Oaxaca, in cui l'albero si trova da circa 2.000, quando forse venne piantato da un sacerdote azteco.

I sotterranei delle terme di Caracalla


L’apparato sotterraneo delle Terme di Caracalla è  visitabile dal 22 Dicembre scorso. È questo il luogo dove gli schiavi lavoravano ininterrottamente per permettere il funzionamento dell’imponente struttura termale, seconda solo a quella successiva di Diocleziano. Sono così svelati nell’allestimento “I sotterranei: la decorazione architettonica delle Terme di Caracalla” con 45 reperti marmorei, restaurati e selezionati tra i 2600 scoperti fin dal 1996. Sono riaperti al pubblico per la prima volta gli ampi corridoi ipogetici alti e larghi sei metri per permettere il transito di legname e materiali con i carri. Nelle gallerie a volta a botte avevano sede il magazzino, un mulino ad acqua, l’impianto idrico e di riscaldamento, ma anche il più grande mitreo a noi pervenuto. Vi erano dunque tre livelli sotterranei che si snodavano in modo labirintico, di cui tuttavia sono stati scavati appena due chilometri del primo livello. Un allestimento sapiente dell’architetto Fabio Fornasari, sulle tracce della ricercatrice dell’Istituto austriaco Gunhild Janewein, simulano l’antico aspetto degli ambienti. Fino all’inizio dell’esplorazione del primo livello nel Marzo 2010 i frammenti visibili erano tenuti in stoccaggio onde evitare l’acquisizione da parte di altri poli museali, come del resto era già avvenuto per numerosi ritrovamenti marmorei e calcarei.

È ora possibile passeggiare per i complessi sotterranei delle magnifiche terme, che mantengono ancora oggi il proprio fascino in mattoni rossi sia sotto la luce del Sole che illuminate durante la notte. Questeterme, un tempo ricche di tinte vivaci e mosaici variopinti come quasi tutte le altre strutture templari e monumentali del passato, ospitavano fino ad 8000 persone al giorno ed erano luogo d’incontro sociale, culturale e sportivo. Qui avevano sede dal 216 al 537 palestre, biblioteche, spogliatoi, sale da bagno turco (calidarium), piscine (natatio, frigidarium, tepidarium), spazi per passeggiate. I suoi visitatori potevano infatti dedicarsi all’esercizio fisico, della mente o alla semplice relax. Questi interventi promossi dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma con Electa, sotto la soprintendenza di Mariarosaria Barbera e la direzione di Marina Piramonte, sono costati 300 mila euro. Gli scavi devono continuare, ma tra mancanza di fondi e spending review non avranno un facile proseguimento; sono già previsti tagli sulla manutenzione ordinaria. Ad ogni modo, quanto da poco inaugurato apre una prospettiva esemplare, per quanto purtroppo limitata, di ciò che ancora c’è da scoprire. Il visitatore può camminare per gli ambienti in cui funzionavano i complessi e geniali apparati grazie ai quali 1500 persone contemporaneamente potevano trarre beneficio. Senza di essi appunto non sarebbe stato possibile nulla. Questi spazi di vitale importanza non erano invece aperti agli ospiti, i quali in superficie godevano dei benesseri della versione antica delle moderne Spa, quasi similmente alla distopia del film Metropolis del regista austriaco Fritz Lang. 

 Miriam E. Barosco



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Le critiche


Lascia scivolare le critiche che ricevi da altri, lasciale andare come acqua sulla pelle, che gocciola e poi si asciuga, lasciale andare, come aria sul viso, che ti colpisce e poi si dissolve, rendile carburante per il tuo cammino, fanne energia per sorridere e ridere di loro, ridere di quelle persone che ti puntano il dito, sai è comico sapere che esiste gente inferiore.
(Ejay Ivan Lac)

L'ennesimo fallimento.....Quale sarà la prossima da frazionare e a chi andranno i pezzi?

La Richard-Ginori deve la sua origine alla Manifattura di Doccia, fondata nel 1735 dal marchese Carlo Ginori nell'omonima località nei pressi di Colonnata, nel comune di Sesto Fiorentino in Provincia di Firenze.
La fusione con Augusto Richard, avvenuta nel 1896, da cui la denominazione attuale, e la costante crescita del volume del prodotto.
L'intraprendente Richard ha grandi idee per la piccola fabbrica, e così dai forni dello stabilimento cominciano a uscire non solo manufatti pregiati, destinati ad abbellire il salotto di qualche ricca signora, ma anche vasellame e terraglie per un uso quotidiano.
L'11 ottobre 1896 la Società Ceramica Richard si fonde con la Manifattura dei marchesi Ginori: unisce alla sua attività lo stabilimento di Doccia e i sei negozi di Firenze, Bologna, Torino, Roma e Napoli. Nasce la famosa ditta di ceramiche Richard-Ginori.
L'ingresso dei Richard a Doccia introduce moltissime innovazioni meccaniche nei laboratori e potenzia la decalcomania litografica per ridurre le forti spese della decorazione a mano.
Vengono costruiti nuovi forni, nuovi fabbricati e viene ampliata la produzione degli isolatori elettrici per far fronte alla crescente forte richiesta del mercato italiano. Nel 1897 acquista lo stabilimento ceramico per terraglia del Cav. Felice Musso di Mondovì e nel 1900 quello di Vado dove si produce grés.
Nel periodo 1923-1930 Gio Ponti lavora come direttore artistico presso la Manifattura Ceramica Richard-Ginori, rinnovandone la gamma di prodotti. Nel 1965 avviene la fusione con la Società Ceramica Italiana di Laveno (S.C.I.). 


Fin qui uno dei fiori all'occhiello della nostra industria 



L'inizio della fine 


-Nel 1970 diventa una controllata della Finanziaria Sviluppo di Michele Sindona. 
-Nel 1973 Sindona cede la Richard Ginori alla Liquigas di Raffaele Ursini. 
-Nel 1975 la Pozzi e la Società Ceramica Italiana Richard-Ginori si fondono per dare vita a un'unica grande struttura: la Pozzi-Ginori.
-Nel 1977 Ursini la trasferisce al gruppo assicurativo SAI (Società Assicuratrice Industriale) (di cui Ursini è titolare) e diventerà poco dopo di Salvatore Ligresti.  -Nel 1993 la Pozzi-Ginori è acquistata dalla Sanitec Corporation, gruppo multimarca leader europeo nell'arredobagno. 
Mentre la manifattura Richard Ginori viene rilevata nel 1998 da Pagnossin spa con a capo il presidente Carlo Rinaldini e A.D. ing. Domenico Dal Bo', primo gruppo italiano per importanza nel settore dei servizi da tavola.
-Nel 2006 entra nella proprietà di Richard Ginori il gruppo emiliano di Bormioli Rocco & Figli e, a fianco di un'ipotizzata costruzione di un nuovo stabilimento di produzione, si propone una trasformazione del prodotto in modo tale da poter portare il marchio Ginori, uno dei più antichi del brevetto italiano, nelle catene della grande distribuzione.

Molto del materiale commercializzato dall'ingresso di Pagnossin non è più prodotto nella fabbrica sestese ma proviene da industrie non italiane:
scelta giustificata dalla necessità di ridurre i costi di produzione.
-La presenza del gruppo Bormioli Rocco & Figli cessa nel dicembre dello stesso anno.
-Al vertice della società, travolta da una situazione debitoria preoccupante, arriva l'immobiliarista Luca Sarreri presidente anche della controllante Pagnossin
-Ma il futuro dell'azienda è legato a un filo sottilissimo connesso proprio alle prospettive immobiliari che taluni ipotizzano per l'area dello stabilimento sestese.
-Nell'ottobre del 2007 la Richard-Ginori viene rilevata dalla Starfin Spa di Roberto Villa.
-Nel marzo 2009, dopo 3 anni, il titolo della società ritorna a essere quotato in borsa.
-Tra le iniziative di maggior rilievo la possibilità di edificare per un valore di almeno 30 milioni di euro, a scopo residenziale, nell'attuale area occupata dalla manifattura di Sesto Fiorentino; che verrà trasferita in una nuova sede
- Nel maggio 2012, vista la pesante situazione finanziaria, con debiti oltre i quaranta milioni di euro, la fabbrica di Sesto Fiorentino viene posta in liquidazione volontaria e viene nominato un collegio di liquidatori con il compito, attraverso la vendita dell'azienda e la richiesta di un concordato preventivo, di evitare il fallimento.
-Dal primo agosto 2012 l'attività è stata sospesa, i forni sono rimasti accesi per consentire una rapida ripresa, e i 330 lavoratori posti in Cassa Integrazione Straordinaria.
In data 9 ottobre 2012 la Soc. Richard Ginori ha depositato presso il Tribunale di Firenze la richiesta, a norma di legge, di autorizzazione per procedere al compimento di atti urgenti di straordinaria amministrazione, in particolare la vendita dell’azienda, ed è stato prodotto un regolamento in base al quale i soggetti interessati potevano far giungere le proprie offerte vincolanti.
Il giorno 14 novembre 2012 il Collegio dei Liquidatori, dopo l’apertura delle buste contenenti le offerte di due soggetti interessati, Arcturus SpA (Sanbonet) e l’offerta integrata delle soc. Lenox Corporation e Apulum S.A.
Hanno deliberato di individuare in quest’ultima proposta quella più conveniente, ritenendola più vantaggiosa sia sotto l’aspetto economico sia sotto l’aspetto sociale.
Nonostante quest'ultima offerta, il 7 gennaio 2013 i giudici del tribunale di Firenze, chiamati a pronunciarsi sull'ammissibilità o meno dell'azienda al concordato preventivo, hanno dichiarato il fallimento della società e nominato Andrea Spignoli quale curatore.


Arizona, dove la natura si fa arte

Colori e luci creano qui effetti magici, come in un dipinto di un bravo artista. 
Pennellate di natura nell'Antelope Canyon, slot canyon dell'Arizona

Sembrano paesaggi che fondono idee, innovazioni e colori dei grandi artisti del ventesimo secolo. Sembrano scenari che associano concezioni futuriste ad altre bucoliche e paesaggistiche. Ma è tutto vero, tangibile, reale. Ed è sotto gli occhi di tutti, nelle splendide terre dell’Arizona, che abbiamo avuto modo di conoscere per i paesaggi similari della famosa The Wave, anche nota come l’Onda. Se nel caso precedente si trattava di onde, flussi e movimenti rocciosi di una formazione rocciosa arenaria alla frontiera dello Utah, sulle pendici del Coyote Buttes, l’Antelope Canyon offre visioni e suggestioni decisamente diverse. Se i canyon tradizionali sono ampi e profondi, a seguito dell'azione continua e della forza dirompente dei fiumi e delle loro acque, nel corso di tante ere geologiche, gli "slot canyon" sono formati dall'azione erosiva improvvisa, in un breve arco temporale, di grosse azioni temporalesche. Flussi di acqua imperversano verso valle con violenza e velocità su una roccia che diventa sempre più fragile e modellabile, formando questi canyon, ossia strette aperture nella roccia. E’ certamente uno dei luoghi più visitati nell'area di Page. Se fino a qualche anno fa erano in pochi a conoscerlo, oggi, grazie alle immagini di bravi fotografi sparse per il web e ad un passaparola per fans del genere naturale-surreale, è ormai impossibile che i turisti che raggiungono il territorio limitrofo non si concedano una escursione fin qui.

Il canyon di Antelope si trova poco fuori Page, a sud lungo la Hwy-98, in territorio navajo. L'accesso è possibile solo tramite tour organizzati, meglio se a bordo di un furgoncino dopo aver pagato il biglietto d'ingresso. Questi costano tra i 25 ed i 30 dollari, per una visita guidata che, compresi gli spostamenti, occupa circa 75 minuti, di cui 45 all’interno dell’Antelope. Le partenze dei tour sono frequenti, quindi non vi troverete a fare lunghe file sotto il sole. E’ consigliabile però quello di mezzogiorno, che vi permetterà di vedere i raggi del sole a picco entrare dall'alto del canyon.

E’ possibile vedere l'Antelope Canyon attraverso gli occhi di un Nativo-Americano Navajo: il tour, un commercio di proprietà Navajo, fornisce infatti guide provenienti da Page, che arricchiscono la scoperta delle bellissime rocce con leggende autoctone. Attenzione, controllate le previsioni del tempo: prima di raggiungere il canyon, conviene accertarsi che il tempo non minacci pioggia.

Una delle multinazionali più pericolose

La bevanda preferita del mondo o “il latte del capitalismo”, accumula querele e sanzioni in diversi paesi a causa delle gravi contaminazioni, delle cattive pratiche lavorative e per l’uso di acque non autorizzate. Nella fase di produzione, la compagnia utilizza quasi tre litri di acqua per ogni litro di prodotto finito
Le acque di scarto sono costituite da sostanze inquinanti che la multinazionale deposita in luoghi protetti, come accadde in Colombia, situazione per la quale fu multata nell’agosto scorso dalla Segreteria Regionale per l’Ambiente del municipio di Bogotá.
È stato dimostrato che la compagnia aveva scaricato acque residuali nell’Humedal de Capellanía, nella zona di Fontibón.
Il fatto è considerato un attentato contro un’area di speciale importanza e protezione ecologica.
Il processo di inquinamento dell’Humedal de Capellanía iniziò con la scadenza del permesso di riversamento concesso alla multinazionale per cinque anni e con la non autorizzazione della Segreteria per l’Ambiente a rinnovare tale permesso. Successivamente, grazie a dei sopralluoghi tecnici, è stato verificato lo stato della rete fognaria di Coca-Cola e la realizzazione di discariche industriali, chiaramente non autorizzate.
Una situazione molto simile si è verificata in India nel 2005, dove un migliaio di manifestanti hanno marciato per chiedere la chiusura dello stabilimento vicino Varanasi.
Denunciavano che tutte le comunità vicine agli stabilimenti di imbottigliamento Coca-Cola stessero subendo l’espropriazione delle loro terre e l’inquinamento delle falde acquifere.
Analisi tossicologiche hanno dimostrato la presenza di alte percentuali di pesticidi vietati come il DDT e, da “buoni vicini”, hanno distribuito i loro scarichi industriali ai contadini di Mehdigani dicendo che sarebbero serviti da “concime”. Il risultato è che oggi quei suoli sono sterili
Come se non bastasse, la bevanda in questione, oltre a consumare acqua in eccesso, non apporta nessun elemento nutritivo, anzi, contiene alte concentrazioni di zucchero, uno dei fattori che maggiormente contribuisce all’obesità che colpisce sempre di più le popolazioni dei paesi in via di sviluppo, generando inoltre, problemi dentali.
L’effetto dissetante è dato dall’acido fosforico.
Sapevate che …
• La Spagna è il paese europeo che consuma più Coca-Cola?
• Prodotti come Fanta, Sprite, Aquarius, Nestea, Minute Maid, Tab, Sonfil, Finley,  Nordic Mist o Fruitopia (ce ne sono 324 diversi) appartengono a Coca-Cola
Una lattina da 33 cl. contiene 35 gr. di zucchero?
• Nel 1931 Coca-Cola ha cambiato l’abito verde di Babbo Natale con quello rosso in una campagna pubblicitaria, per abbinarlo al colore della sua società?
• Alcune università ad Atlanta, Toronto, California, Irlanda o Berlino hanno già espulso Coca-Cola dai propri campus?
• Le bottiglie di plastica di Coca-Cola non sono di materiale riciclato, ma di plastica vergine?
• Sarà stata una casualità che l’ex presidente messicano Fox fosse anche ex rappresentante di Coca-Cola? e che Adolfo Calero, ex amministratore di Coca-Cola, fosse agente della CIA e volto pubblico della ContraNicaragüense? e l’ambasciatore degli Stati Uniti in India? e il magnate golpista Cisneros, in Venezuela? e il ministro Jorge Presno, in Urugay?
• Dispone di delegazioni in più di 200 paesi, tra i quali anche paradisi fiscali come il Bahrein o le isole Cayman, per evadere le tasse a proprio beneficio?
• Nel 2003 ottennero benefici per 21.044 milioni di dollari (la metà delle spese previste dall’ONU per garantire l’educazione primaria a tutti i bambini del mondo)?
• Guida potenti gruppi di potere: si oppose al trattato di Kyoto attraverso le sue lobby US Council for International Business e la Business Round Table, cambiò regolamenti nell’UE attraverso l’American Chamber of Commerce, è la fondatrice dell’International Life Science Institute che influenza molto la FAO e la OMS, ecc.?
• Contiene prodotti transgenici?

La prossima volta che compri una bevanda, ricorda l’inquinamento degli Humedales, l’uso non autorizzato di acque sotterranee, la violenza, che un litro equivale a tre … non è meglio una limonata?

Tratto da- Il Navigatore Curioso

Hradcany – Il castello di Praga


Praga è al centro d’Europa. Il complesso di Hradcany, a sua volta, occupa il centro di Praga. È, si dice, il più grande castello del mondo. 

Testimone di mille anni di storia, ha assistito ad avvenimenti che hanno cambiato il volto del continente. 
 Già nel IX secolo la dinastia dei Premyslidi aveva innalzato, sulla collina che domina la città, una fortificazione di legno e terra. Dal 921 era diventata la residenza del principe Venceslao il Santo, che quattordici anni più tardi sarebbe stato assassinato per ordine del fratello. Venceslao aveva eretto sul luogo, in onore del martire San Vito, una piccola chiesa a pianta circolare, che alla sua morte divenne meta di continui pellegrinaggi. 
Il piccolo tempio fu il perno su cui secoli seguenti sorse la grande cattedrale di San Vito. Al suo interno, sul luogo occupato dalla primitiva rotonda, si trova ora la cappella di Venceslao. Il palazzo reale di Praga, più volte rimaneggiato e sopraelevato a partire dal secolo XI, fu teatro di molti avvenimenti storici.
 Nel medioevo era sede di una delle corti più raffinate ed eleganti d’Europa. Ancora oggi è la residenza ufficiale del presidente della Repubblica Ceca, a riprova della permanenza del simbolo del potere. Quando il capo dello Stato è in sede, vi sventola la bandiera presidenziale, di colore bianco con lo storico motto “Veritas vincit” (la verità vince). Alcune delle sue sale di rappresentanza, come la sontuosa “Sala spagnola”, sono ancora riservate alle cerimonie ufficiali.

L’avvenimento più drammatico che si svolse al castello fu la cosiddetta “defenestrazione di Praga”, il 23. maggio del 1618: quel giorno alcuni nobili protestanti gettarono da una finestra i governatori cattolici della Boemia, Martinic e Slavata, rappresentanti dell’Imperatore. I due malcapitati se la cavarono senza troppi danni, ma questo episodio fu la scintilla che fece scoppiare la guerra dei Trent’Anni (1618-1648).

 All’estremità del castello si apre il cosiddetto “vincolo d’Oro”. Il nome sembra derivare dalla presunta attività di alcuni alchimisti che vi avrebbero prodotto oro artificialmente. In realtà qui, nel medioevo, abitavano le famiglie degli ufficiali della guardia castellana. Nel castello, in una stanzetta della “torre Mihulka” che può essere tuttora visitata, lavorarono effettivamente vari alchimisti. Praga era infatti una delle “città magiche”, forse la città magica per eccellenza, di tutto il continente europeo.

La via conserva anche altri, più recenti e certi ricordi. Nella casa al n. 22 lo scrittore di lingua tedesca Franz Kafka scrisse nel 1916 i racconti del suo libro “Un medico condotto”. Alla fine del vincolo d’Oro si erge la “torre Dalibor”, cosi chiamata dal suo primo prigioniero, Dalibor di Kostojedy. Dalibor fu imprigionato nella torre insieme al suo violino per aver preso parte alle rivolte dei contadini del latifondo vicino a Praga e aver dato loro rifugio.

Condannato a morte, suonava nella sua cella ogni sera commuovendo gli abitanti del castello e di tutta Praga ed emozionava la gente, la quale passava di la per ricambiare, gli portava del cibo... Le autorità, per questo, non se la sentirono di annunciare il giorno in cui sarebbe stato giustiziato. Così... solo quando il violino tacque, tutti coloro si accorsero della sua morte. 
Così... solo quando non sentirono più il suono del suo violino, capirono che la sua ultima ora era giunta.

Il castello di Hradcany racchiude, tra le sue mura, la cattedrale praghese, dedicata a San Vito. La prima pietra dell’edificio, la cui costruzione si protrasse fino al 1929, fu posta dall’imperatore Carlo IV in persona nel 1344. è uno dei luoghi più ricchi di significato e di storia per la città di Praga, come testimoniano anche i numerosi monumenti al suo interno: dal mausoleo reale, alla cappella di san Venceslao, alla porta d’oro, che per cinque secoli fu l’entrata principale, fino ai gioielli dell’incoronazione custoditi nei sotterranei. 
Nella chiesa è conservato anche il sonuoso monumento sepolcrale del vicario generale San Giovanni Nepomuceno, incarcerato nel 1393 da Venceslao IV. Rinchiuso in un sacco fu gettato nella Moldava, dove annegò. Per questo oggi è venerato come santo protettore dalle inondazioni.

Un altro modo entusiasmante di volare

Svizzera - Chateau d'Oex.
La capitale alpina di mongolfiere!
Ogni anno, quando il tempo lo permette, una collezione gioiosa di palloncini luminosi svolazzare nei cieli delle Alpi svizzere per il Festival Internazionale de Palloncini a Château-d'Oex .
La vista a 360 gradi sulle Alpi, il Monte Bianco l'Eiger con il Grand Combin, il Cervino, Giura, per non parlare del Lago di Ginevra e le regioni Fribourg.
E'entusiasmante
Birmania
La regione storica di Bagan è ben nota per la sua grande collezione di antichi templi.
Balloons Over Bagan , porta i viaggiatori in aria per vedere le strutture magiche dall'alto.
Le strutture religiose sono state costruite tra i secoli 11 ° e 13 ° secolo.
Canada
Sorvolare gli iceberg nella baia artica è certamente una grande emozione.
Per quanto ne sappiamo, questo giro è il più alto volo passeggeri su una mongolfierai.
I passeggeri arrivano a toccare gli iceberg e ad avvicinarsi ai pinguini!
(© Michelle Valberg / National Geographic)
Germania
Per un'esperienza indimenticabile, cavalcare attraverso i canyon boscosi e sopra lo storico Castello di Neuschwanstein in Germania.
Questo giro in mongolfiera è noto soprattutto per la collezione di forme tradizionali e vivaci modelli colorati.

Questa è l'idea........ora sbizzarritevi

Delle gomme vecchie
Pittura acrilica
Gomma piuma
Stoffa

Ed il gioco è fatto

Ricettina disintossicante

Dopo tutte le abbuffate.....serve una ripulitina
1 manciata di spinaci
1 manciata di menta
1 manciata di prezzemolo
succo di mezzo limone
1/2 cetriolo, sbucciato
1 gambo di sedano grande
1 pezzetto di zenzero fresco, pelato

Naturalmente si possono variare le verdure a piacere
Morgan ABBOU
Splendid Isolation, Out of Eden Photographer:
Cliff Vestergaard via redbubble ~ http://goo.gl/A0FpT