martedì 23 ottobre 2012
Poesia Indiani d'America
Ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo per divertirti e per ridere; se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo per il tuo fare e il tuo pensare, non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre, ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo.
Ti auguro tempo perchè te ne resti.
Ti auguro tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull'orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare. Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso, per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.
Poesia di augurio degli Indiani d'America
Ti auguro tempo per divertirti e per ridere; se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo per il tuo fare e il tuo pensare, non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre, ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo.
Ti auguro tempo perchè te ne resti.
Ti auguro tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull'orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare. Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso, per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.
Poesia di augurio degli Indiani d'America
Donne difficili
Sono le donne difficili quelle che hanno più amore da dare, ma non lo danno a chiunque. Quelle che parlano quando hanno qualcosa da dire. Quelle che hanno imparato a proteggersi e a proteggere. Quelle che non si accontentano più. Sono le donne difficili, quelle che sanno distinguere i sorrisi della gente, quelli buoni da quelli no. Quelle che ti studiano bene, prima di aprirti il cuore. Quelle che… non si stancano mai di cercare qualcuno che valga la pena. Quelle che vale la pena. Sono le donne difficili, quelle che sanno sentire il dolore degli altri. Quelle con l’anima vicina alla pelle. Quelle che vedono con mille occhi nascosti. Quelle che sognano a colori. Sono le donne difficili che sanno riconoscersi tra loro. Sono quelle che, quando la vita non ha alcun sapore, danno sapore alla vita.
Alma Gjini.
La luce
E' in lui che era la vita e la vita era la luce degli uomini.
Tutte le cose sono state fatte con essa. Giovanni 1,3,4.
Esistono in effetti dei rapporti tra la luce ed i bio-elementi, e che è la luce che ha creato la vita sulla terra.
Tutte le cose sono state fatte con essa. Giovanni 1,3,4.
Esistono in effetti dei rapporti tra la luce ed i bio-elementi, e che è la luce che ha creato la vita sulla terra.
Tutti gli animali diffidano dell'uomo...
Tutti gli animali diffidano dell'uomo, e non a torto, ma una volta sicuri che non gli si vuol nuocere, la loro fiducia diventa così assoluta che bisogna essere proprio un barbaro per abusarne.
Jean Jacques Rousseau
Jean Jacques Rousseau
Il castello di Bardi,
Il castello di Bardi, detto anche castello dei Landi, è un'imponente fortificazione che sorge su uno "scoglio" di diaspro rosso nell'omonimo paese in provincia di Parma.
Nel medioevo, quando differenti erano i percorsi e le necessità di controllo del territorio, si trattava di un'importante tappa sul percorso della via degli Abati. Inoltre, non lontano transitavano i pellegrini della via Francigena.
Il nome "Bardi" deriva da Longobardi. L'esistenza di un fortilizio risale al regno di Berengario. Nell'898 l'edificio venne venduto al vescovo di Piacenza Everardo, che ne fece un sicuro rifugio in caso di aggressione da parte degli Ungari, che in quei tempi razziavano la pianura Padana. Fino al XII secolo il castello fu governato da una consorteria di nobili locali, conosciuti come conti di Bardi, finché, nel 1257, fu acquistato, con il vicino castello di Compiano, dal ghibellino Umbertino Landi di Piacenza, che ne fece la capitale dei domini della sua famiglia. Ai piedi delle sue possenti mura si svolsero molte battaglie contro i guelfi, sconfitti tra l'altro nel 1313. Nel corso del XV secolo i Landi modificarono la rocca, adeguandola alle nuove esigenze difensive e conferendole l'aspetto attuale.
Nel 1551 Carlo V d'Asburgo nominò i Landi marchesi e concesse loro il privilegio di battere moneta. Sul finire del XVI secolo, per volere di Federico Landi il castello diventò una residenza principesca dotata di pinacoteca, archivio di famiglia, biblioteca ed esposizione di armi. Nel 1682, con l'estinzione dei Landi, cominciò la decadenza del castello: il feudo passò ai loro storici rivali, i Farnese, e successivamente ai Borbone. La struttura, nel corso del XIX secolo, continuò a decadere e fu adibita a prigione militare, sede della pretura e del comune. Il recupero cominciò dopo gli anni '60.
Come tutti i castelli anche questo ha il suo fantasma Si narra, infatti, che il disperato fantasma di un cavaliere ancora si aggiri tra le sale e i corridoi del castello senza trovare pace, in cerca della sua amata persa in tragiche circostanze. E'lo spettro di cavalier Moroello, che visse proprio nella fortezza di Bardi alla fine del Quattrocento. Si innamorò, contraccambiato, della giovane castellana sedicenne Seleste, ma il loro sentimento era contrastato dalla differenza di casta e dalla disapprovazione del padre della ragazza. Moroello allora partì per una difficile missione di guerra che gli avrebbe dato gloria e prestigio, dalla quale tornò vittorioso ma indossando, come trofeo, le insegne del nemico. Seleste scorse da lontano la sagoma che giungeva al castello con gli stendardi nemici e credette che il suo amato fosse caduto in battaglia. Disperata per la perdita della suo amore, si gettò dal castello. A sua volta, Moroello non sopportando il dolore di non rivedere più la sua compagna, si tolse la vita
Oggi vaga ancora tra le mura del castello in cerca dello spirito della sua bella, del quale è stata avvertita la presenza nel maniero, il luogo dove si sono amati in vita e quello dove si ricongiungono dopo la morte. Sembra che il fantasma del cavaliere sia stato addirittura immortalato dagli obbiettivi della termocamera di due parapsiclogi bolognesi
Il nome "Bardi" deriva da Longobardi. L'esistenza di un fortilizio risale al regno di Berengario. Nell'898 l'edificio venne venduto al vescovo di Piacenza Everardo, che ne fece un sicuro rifugio in caso di aggressione da parte degli Ungari, che in quei tempi razziavano la pianura Padana. Fino al XII secolo il castello fu governato da una consorteria di nobili locali, conosciuti come conti di Bardi, finché, nel 1257, fu acquistato, con il vicino castello di Compiano, dal ghibellino Umbertino Landi di Piacenza, che ne fece la capitale dei domini della sua famiglia. Ai piedi delle sue possenti mura si svolsero molte battaglie contro i guelfi, sconfitti tra l'altro nel 1313. Nel corso del XV secolo i Landi modificarono la rocca, adeguandola alle nuove esigenze difensive e conferendole l'aspetto attuale.
Nel 1551 Carlo V d'Asburgo nominò i Landi marchesi e concesse loro il privilegio di battere moneta. Sul finire del XVI secolo, per volere di Federico Landi il castello diventò una residenza principesca dotata di pinacoteca, archivio di famiglia, biblioteca ed esposizione di armi. Nel 1682, con l'estinzione dei Landi, cominciò la decadenza del castello: il feudo passò ai loro storici rivali, i Farnese, e successivamente ai Borbone. La struttura, nel corso del XIX secolo, continuò a decadere e fu adibita a prigione militare, sede della pretura e del comune. Il recupero cominciò dopo gli anni '60.
Come tutti i castelli anche questo ha il suo fantasma Si narra, infatti, che il disperato fantasma di un cavaliere ancora si aggiri tra le sale e i corridoi del castello senza trovare pace, in cerca della sua amata persa in tragiche circostanze. E'lo spettro di cavalier Moroello, che visse proprio nella fortezza di Bardi alla fine del Quattrocento. Si innamorò, contraccambiato, della giovane castellana sedicenne Seleste, ma il loro sentimento era contrastato dalla differenza di casta e dalla disapprovazione del padre della ragazza. Moroello allora partì per una difficile missione di guerra che gli avrebbe dato gloria e prestigio, dalla quale tornò vittorioso ma indossando, come trofeo, le insegne del nemico. Seleste scorse da lontano la sagoma che giungeva al castello con gli stendardi nemici e credette che il suo amato fosse caduto in battaglia. Disperata per la perdita della suo amore, si gettò dal castello. A sua volta, Moroello non sopportando il dolore di non rivedere più la sua compagna, si tolse la vita
Oggi vaga ancora tra le mura del castello in cerca dello spirito della sua bella, del quale è stata avvertita la presenza nel maniero, il luogo dove si sono amati in vita e quello dove si ricongiungono dopo la morte. Sembra che il fantasma del cavaliere sia stato addirittura immortalato dagli obbiettivi della termocamera di due parapsiclogi bolognesi
Il fiume dei cinque colori
Il Cristales Caño si trova nella Sierra de la Macarena, in Colombia, nel comune omonimo nel dipartimento di Meta.
E' stato definito "il fiume dei cinque colori" in quanto sui suoi fondali si nascondono e si moltiplicano tantissime alghe dai colori accesi, rosse, gialle, verdi e blu, che creano un effetto visivo senza paragoni.
Location Film
La Baia di Oracabessa, in Jamaica, è un vero paradiso. I suoi splendidi paesaggi sono strettamente legati alla saga di 007 ed in aprticolar modo al film Goldeneye. Basti pensare che proprio qui sorge la casa di Ian Fleming, dove ha scritto i suoi romanzi sull'agente segreto, e che porta il nome del film, lo stesso nome di una delle più belle spiaggie della baia e del suo vicino resort.
Fonte: Courtesy of ©Jerbec/Flickr
Dalla soleggiata Jamaica ai ghiacci dell'Islanda. Qui, tra geyser e vulcani, la splendida laguna ghiacciata di Jokulsarlon ha fatto da sfondo alcune scene del film La Morte Può Attendere, e dell'ultima interpetazione di Pierce Brosnan nei panni dell'agente. Fonte: ©Thinkstock
Utilizzato come set per molti film, lo Stoke Park Golf Club nel Buckinghamshire, in Inghilterra, è stato raggiunto da James Bond ben due volte nel corso della saga. La prima volta in Missione Goldfinger, dove l'agente 007 gioca una partita a golf con il suo nemico Goldfinger, e successivamente in una scena del capitolo Il Domani Non Muore Mai. Fonte: Courtesy of ©Route79/Flickr
Un panorama da mozzare il fiato ed altezze da vertigini sono solo alcuni dei punti di forza del monte Schilthorn, in Svizzera, dalle sue cime, infatti, si arrivano a vedere persino la Foresta Nera ed il Monte Bianco, oltre ad altre splendide vette. Qui, nel ristorante panoramico La Paz, sono state girate alcune scene di Al Servizio Segreto di Sua Maestà. Fonte: ©Thinkstock
L'incredibile albergo Lake Palace, a Udaipur nello stato indiano del Rajastan, era un tempo un palazzo reale. Emerge letteralmente dalle acque di un lago ed ha fatto da location al film Operazione Piovra. Fonte: Courtesy of ©Arian Zwegers/Flickr
Il caratteristico Castello di Himeji, nella prefettura giapponese di Hyogo, infine, oltre ad essere Patrimonio UNESCO, è stato anche la location della scuola segreta di addestramento ninja e del centro di sviluppo delle armi di Tiger Tanaka in Si Vive Solo Due Volte. Fonte: ©Thinkstock
Dalla soleggiata Jamaica ai ghiacci dell'Islanda. Qui, tra geyser e vulcani, la splendida laguna ghiacciata di Jokulsarlon ha fatto da sfondo alcune scene del film La Morte Può Attendere, e dell'ultima interpetazione di Pierce Brosnan nei panni dell'agente. Fonte: ©Thinkstock
Utilizzato come set per molti film, lo Stoke Park Golf Club nel Buckinghamshire, in Inghilterra, è stato raggiunto da James Bond ben due volte nel corso della saga. La prima volta in Missione Goldfinger, dove l'agente 007 gioca una partita a golf con il suo nemico Goldfinger, e successivamente in una scena del capitolo Il Domani Non Muore Mai. Fonte: Courtesy of ©Route79/Flickr
Un panorama da mozzare il fiato ed altezze da vertigini sono solo alcuni dei punti di forza del monte Schilthorn, in Svizzera, dalle sue cime, infatti, si arrivano a vedere persino la Foresta Nera ed il Monte Bianco, oltre ad altre splendide vette. Qui, nel ristorante panoramico La Paz, sono state girate alcune scene di Al Servizio Segreto di Sua Maestà. Fonte: ©Thinkstock
L'incredibile albergo Lake Palace, a Udaipur nello stato indiano del Rajastan, era un tempo un palazzo reale. Emerge letteralmente dalle acque di un lago ed ha fatto da location al film Operazione Piovra. Fonte: Courtesy of ©Arian Zwegers/Flickr
Il caratteristico Castello di Himeji, nella prefettura giapponese di Hyogo, infine, oltre ad essere Patrimonio UNESCO, è stato anche la location della scuola segreta di addestramento ninja e del centro di sviluppo delle armi di Tiger Tanaka in Si Vive Solo Due Volte. Fonte: ©Thinkstock
Una crudeltà inaccettabile !!!
La macabra tendenza che sta ancora spopolando in Cina?
Il portachiavi con piccole tartarughe brasiliane e pesci vivi, dentro una confezione di plastica sigillata e riempita di un liquido colorato.
Il fenomeno, non recentissimo e portato all'attenzione del mondo circa un anno fa con diversi articoli sui quotidiani internazionali, sta continuando a far indignare la rete attraverso gli inquietanti video di youtube che stanno rimbalzando su blog e social network in questi giorni.
I venditori si appostano nelle stazioni della metro, dei treni o nei luoghi di grande afflusso di persone e mostrano la loro "mercanzia" fatta di creature vive, assicurando i passanti che, grazie all'acqua colorata, ricca di nutrienti, questi animali potranno vivere nel portachiavi per diversi mesi.
La cosa ancora più inquietante è che una volta diventati "cadaveri", come scritto sulle istruzioni, è possibile inserire il portachiavi nel microonde per 15 secondi e mangiare le creature marine, magari sorseggiando una birra ghiacciata. Il tutto con l'avallo della legge cinese che non considera questi orrendi portachiavi un abuso sugli animali.
Proprio per questo Mary Peng, co-fondatore del Centro Internazionale per i servizi veterinari si sta battendo per farsì che vengano vietati e considerati "maltrattamenti di animali allo stato puro". Anche perché si capisce bene che l'ossigeno presente nel contenitore sigillato permetterebbe agli animali di sopravvivere al massimo per poche ore. Con o senza liquido "dalle grandi proprietà nutritive".
La cosa ancora più inquietante è che una volta diventati "cadaveri", come scritto sulle istruzioni, è possibile inserire il portachiavi nel microonde per 15 secondi e mangiare le creature marine, magari sorseggiando una birra ghiacciata. Il tutto con l'avallo della legge cinese che non considera questi orrendi portachiavi un abuso sugli animali.
Proprio per questo Mary Peng, co-fondatore del Centro Internazionale per i servizi veterinari si sta battendo per farsì che vengano vietati e considerati "maltrattamenti di animali allo stato puro". Anche perché si capisce bene che l'ossigeno presente nel contenitore sigillato permetterebbe agli animali di sopravvivere al massimo per poche ore. Con o senza liquido "dalle grandi proprietà nutritive".
Quelle come me
Quelle come me sono capaci di grandi amori e
grandi collere, grandi litigi, grandi pianti e grandi
perdoni.
Quelle come me non tradiscono mai, quelle come
me hanno valori che sono incastrati nella testa
come se fossero pezzi di un puzzle, dove ogni
singolo pezzo ha il suo incastro e lì deve andare.
Niente per loro è sottotono, niente è superficiale o
scontato, non le amiche, non la famiglia, non gli
amori che hanno voluto, che hanno cercato, e
difeso e sopportato.
Quelle come me regalano sogni, anche a costo di
rimanerne prive...
Quelle come me donano l'anima, perché un'anima
da sola, è come una goccia d'acqua nel deserto.
Quelle come me tendono la manoed aiutano a rialzarsi, pur correndo il rischio
di cadere a loro volta…
Quelle come me guardano avanti,
anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro…
Quelle come me cercano un senso all’esistere e,
quando lo trovano, tentano d’insegnarlo
a chi sta solo sopravvivendo…
e quando smettono d’amare è solo perché
piccoli frammenti di essere giaccionoinermi nelle mani della vita…
Quelle come me inseguono un sogno…
quello di essere amate per ciò che sono
e non per ciò che si vorrebbe fossero…
Quelle come me girano il mondo
alla ricerca di quei valori che, ormai,
sono caduti nel dimenticatoio dell’anima…
Quelle come me vorrebbero cambiare,
ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo…Quelle come me urlano in silenzio,
perché la loro voce non si confonda con le lacrime…
Quelle come me sono quelle cui tu riesci
sempre a spezzare il cuore,
perché sai che ti lasceranno andare,senza chiederti nulla…
Quelle come me amano troppo, pur sapendo che,
in cambio, non riceveranno altro che briciole…
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso,
purtroppo, fondano la loro esistenza…
Quelle come me passano innosservate,
ma sono le uniche che ti ameranno davvero…Quelle come me sono quelle che,
nell’autunno della tua vita,
rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti
e che tu non hai voluto
Eventi halloween in Italia
HALLOWEEN
si avvicina e con esso una miriade di eventi per festeggiare la ricorrenza più terrificane dell'anno. Ma sia che vi piaccia celebrare la notte delle streghe, sia che non siate tipi da party a tema, zombie e vampiri, l'Italia per l'occasione si arricchisce di iniziative originali e divertenti che coinvolgeranno anche quelli che, in fondo, il giorno di Halloween avevano quasi pensato di passarlo a casa. Ecco qualche piccolo consiglio che potrebbe far cambiare idea ai più "scettici".
Tra feste in maschera, locali "vestiti" di zucche, ragnatele e pipistrelli, parchi a tema in grande spolvero e party "casalinghi" tra amici, si distinguono alcuni eventi che renderanno Halloween un po' diverso dal solito. Avete pensato, ad esempio, di trascorrerlo tra pesci strani e creature marine da brivido? L'Acquario di Cattolica si prepara e stupire con "effetti speciali". Tra decorazioni da brivido, streghe e vampiri, girare tra gli animali acquatici sarà ancora più divertente e piacerà anche a chi non ama Halloween. I bambini che porteranno con sè una zucca non pagheranno l'ingresso ed una volta dentro si verrà catapultati tra simpatici pinguini di Humboldt, lontre orientali, inquietanti piranha e terrificanti squali toro. l'acquario è aperto tutti i weekend a partire dal 6 ottobre e tutti i giorni dal 31 ottobre al 4 novembre.
Visite guidate, creature rare ed ingressi a tariffe promozionali per i bambini mascherati o muniti di "accessorio" a tema, anche all'Acquario di Livorno dove la mascotte, il polpo Otto, nei giorni da 1 al 4 novembre accoglierà i visitatori con iniziative originali, e li inviterà a partecipare ai tour dei luoghi più interessanti della struttura.
Per chi ama antichi manieri e location d'atmosferea, l'antico Castello di Fontanellato, nei pressi di Parma, si appresta ad accogliere i suoi visitatori, mascherati e non, tra le sue decorazioni terrificanti, un invitante buffet e interessanti visite guidate alla scoperta del maniero. Terrore e cultura che si fondono saranno il filo conduttore anche della speciale serata
Oblivion, Fuga dall'Incubo presso il Castello di Bardi, vicino Parma. L'antica e suggestiva fortezza si riempie di mistero accogliendo i visitatori tra atmosfere da brivido che trasudano storia da ogni parete. Il suggestivo spettacolo Hell in the Cave ispirato all'Inferno di Dante Alighieri, infine, riempierà le Grotte di Castellana, in provincia di Bari, delle incredibili suggestioni multisensoriali del primo spettacolo aereo sotterraneo al mondo.
Per chi ama antichi manieri e location d'atmosferea, l'antico Castello di Fontanellato, nei pressi di Parma, si appresta ad accogliere i suoi visitatori, mascherati e non, tra le sue decorazioni terrificanti, un invitante buffet e interessanti visite guidate alla scoperta del maniero. Terrore e cultura che si fondono saranno il filo conduttore anche della speciale serata
Oblivion, Fuga dall'Incubo presso il Castello di Bardi, vicino Parma. L'antica e suggestiva fortezza si riempie di mistero accogliendo i visitatori tra atmosfere da brivido che trasudano storia da ogni parete. Il suggestivo spettacolo Hell in the Cave ispirato all'Inferno di Dante Alighieri, infine, riempierà le Grotte di Castellana, in provincia di Bari, delle incredibili suggestioni multisensoriali del primo spettacolo aereo sotterraneo al mondo.
LA CITTA' UNA PERFETTA CITTA' A FORMA DI STELLA
PALMANOVA (UD) - LA CITTA'
UNA PERFETTA CITTA' A FORMA DI STELLA
Una città costruita sui numeri Palmanova è unica nel suo genere perché la sua pianta è geometricamente perfetta, a tal punto da sembrare quasi “non umana” nella sua visione dall’alto.
E’ a forma di stella a nove punte.
E’ circondata da mura e fossati che per circa sette chilometri formano questa cornice così armoniosa. Sei strade convergono verso il centro, una piazza esagonale, talmente perfetta che al suo interno è facile restare confusi, trovandosi di fronte ad un panorama pressochè identico a 360°.
E’ la città della
"numerologia" per eccellenza avendo:
Stella a 9 punte come pianta
9 bastioni di fortezza e cerchie di mura
3 porte di accesso rivolte verso Cividale, Aquileia e Udine
18 strade radiali di cui
6 le principali La piazza centrale esagonale
Fondamentalmente risulta essere costruita sul numero 3.
Fu ideata da Leonardo da Vinci?
Quando scattò l’idea di costruire una città unica nel suo genere, prima ancora che fosse edificata, si pensò di affidarne il progetto al genio in assoluto, Leonardo Da Vinci, che però rifiutò l'incarico perché impegnato a Milano. Documenti storici affermano che comunque fece una visita al luogo, e chissà, magari anche solo un suo consiglio ha dato origine all'intero complesso. Non sappiamo se effettivamente abbia disegnato anche solo una bozza, magari celata e poi riutilizzata senza il suo nome. Il 7 ottobre 1593 fu posta la prima pietra sul progetto di Giulio Savorgnan e Marcantonio Martinengo. La sua edificazione impegnò molte energie oltre all’armonia e alla sua originalità doveva anche essere funzionale, dato che uno dei suoi principali scopi era la difesa della zona dalle invasioni dei turchi.
Fu l’antico borgo di Palmata ad essere trasformato in Palma La Nuova. Fu costruita per volontà della Serenissima Repubblica di Venezia che disse di averla realizzata esclusivamente a scopo militare. Ma la sua forma è troppo originale affinchè l’unica ragione sia questa. Interessante è la Piazza d’Armi o Piazza Grande, la piazza centrale perfettamente esagonale. Al centro vi è un basamento a 6 lati, di pietra d’Istria da cui si alza lo stendardo. All’imbocco di ogni strada che si diramano da qui vi sono 11 statue che rappresentano i Provveditori Generali della fortezza. Non si conoscono le singole vicende che legano ogni personaggio, ma si ritiene che vennero scolpiti a riconoscenza di qualche fatto.
La sua data di nascita è il 7 ottobre 1593, che ricorda due date molto importanti: la festa di Santa Giustina patrona della città e l’anniversario della vittoria di Lepanto sui Turchi nell’anno 1571 e dato che è stata voluta dalla Serenissima di Venezia come baluardo di difesa contro i turchi, la data di fondazione è simbolica. Poi nel 1797 alla caduta di Venezia passò sotto il dominio napoleonico, poi all’Austria e infine al Regno d’Italia nel 1866. Nel 1960 fu proclamata l’intera città “Monumento Nazionale”.
Un’altra caratteristica della città era la sua “invisibilità”. Era infatti stata costruita più in basso della linea d’orizzonte così da sparire agli occhi nemici che non sarebbero riusciti a definirla completamente avendo sempre molti angoli sconosciuti. Dopotutto le ricognizioni aeree non esistevano e colline e monti erano lontani. Inoltre le mura esterne sono ricoperte di terra e vegetazione che addirittura mimetizzano l'intero abitato. Fu celebrata come la più inespugnabile città dell’intera Europa. Per questo ispirò altre fortezze europee: Pamplona e Jaca in Spagna, Vauban in Francia, Neuf Brisach in Alsazia, Fredericia in Germania più tante altre.
Una città costruita sui numeri Palmanova è unica nel suo genere perché la sua pianta è geometricamente perfetta, a tal punto da sembrare quasi “non umana” nella sua visione dall’alto.
E’ a forma di stella a nove punte.
E’ circondata da mura e fossati che per circa sette chilometri formano questa cornice così armoniosa. Sei strade convergono verso il centro, una piazza esagonale, talmente perfetta che al suo interno è facile restare confusi, trovandosi di fronte ad un panorama pressochè identico a 360°.
E’ la città della
"numerologia" per eccellenza avendo:
Stella a 9 punte come pianta
9 bastioni di fortezza e cerchie di mura
3 porte di accesso rivolte verso Cividale, Aquileia e Udine
18 strade radiali di cui
6 le principali La piazza centrale esagonale
Fondamentalmente risulta essere costruita sul numero 3.
Fu ideata da Leonardo da Vinci?
Quando scattò l’idea di costruire una città unica nel suo genere, prima ancora che fosse edificata, si pensò di affidarne il progetto al genio in assoluto, Leonardo Da Vinci, che però rifiutò l'incarico perché impegnato a Milano. Documenti storici affermano che comunque fece una visita al luogo, e chissà, magari anche solo un suo consiglio ha dato origine all'intero complesso. Non sappiamo se effettivamente abbia disegnato anche solo una bozza, magari celata e poi riutilizzata senza il suo nome. Il 7 ottobre 1593 fu posta la prima pietra sul progetto di Giulio Savorgnan e Marcantonio Martinengo. La sua edificazione impegnò molte energie oltre all’armonia e alla sua originalità doveva anche essere funzionale, dato che uno dei suoi principali scopi era la difesa della zona dalle invasioni dei turchi.
Fu l’antico borgo di Palmata ad essere trasformato in Palma La Nuova. Fu costruita per volontà della Serenissima Repubblica di Venezia che disse di averla realizzata esclusivamente a scopo militare. Ma la sua forma è troppo originale affinchè l’unica ragione sia questa. Interessante è la Piazza d’Armi o Piazza Grande, la piazza centrale perfettamente esagonale. Al centro vi è un basamento a 6 lati, di pietra d’Istria da cui si alza lo stendardo. All’imbocco di ogni strada che si diramano da qui vi sono 11 statue che rappresentano i Provveditori Generali della fortezza. Non si conoscono le singole vicende che legano ogni personaggio, ma si ritiene che vennero scolpiti a riconoscenza di qualche fatto.
La sua data di nascita è il 7 ottobre 1593, che ricorda due date molto importanti: la festa di Santa Giustina patrona della città e l’anniversario della vittoria di Lepanto sui Turchi nell’anno 1571 e dato che è stata voluta dalla Serenissima di Venezia come baluardo di difesa contro i turchi, la data di fondazione è simbolica. Poi nel 1797 alla caduta di Venezia passò sotto il dominio napoleonico, poi all’Austria e infine al Regno d’Italia nel 1866. Nel 1960 fu proclamata l’intera città “Monumento Nazionale”.
Nei momenti in cui bisogna prendere una decisione
Nei momenti in cui dobbiamo prendere una decisione molto importante,è meglio affidarsi all'impulso, alla passione, perché la ragione generalmente cerca di allontanarci dal sogno, adducendo la giustificazione che non è ancora arrivata l'ora.
La ragione ha paura della sconfitta.
Ma l'intuizione ama la vita e le sfide della vita.
Coelho
La simbologia occulta delle banconote : il dollaro statunitense
Lato A del dollaro
Sulla figura storica di George Washington si potrebbe scrivere un intero libro, ma in questa sede ci accontenteremo di una piccola parentesi storica, perché colui che supervisionò la costruzione della «White House» ha avuto strettissimi collegamenti con la massoneria dell’epoca. Ufficialmente George Washington venne eletto il 30 aprile 1789 [2], ma quello che pochi ignorano è che tale nomina fu voluta fortemente dal Gran Maestro (massone) di New York, e che il giuramento presidenziale fu fatto addirittura sopra la «bibbia sacra» della massoneria. Non è certo una novità questa per il giovane George, se consideriamo che venne «iniziato» ai segreti esoterici prima di compiere ventuno anni; quindi ben prima della sua candidatura. A destra di Washington, sempre nel lato A, compare un cerchio di colore verde rappresentante il simbolo del Dipartimento del Tesoro («Department of The Tresury»), e una data: il 1789.
La data indica la nascita del Dipartimento del Tesoro statunitense ma coincide anche con la Rivoluzione francese, «una rivoluzione in cui la massoneria - guarda caso - ha contribuito alla sua preparazione intellettuale e ha svolto un ruolo determinante nelle agitazioni». Il logo ad una osservazione più attenta, risulta pregno di simboli massonici: «scudo», «bilancia», «squadra», «chiave» e «tredici» punti. La «bilancia», lo «scudo» e la «chiave» sono facilmente identificabili, mentre la «squadra» lo è un po’ meno. Graficamente è quella linea spessa di colore verde con il vertice al centro della bilancia, che divide in due lo «scudo»: separa in definitiva la «bilancia» dalla «chiave». La «squadra», in cui sono disegnati «tredici» punti, rappresenta lo strumento principe del «lavoro massonico»: un utensile che racchiude in sé il rigore morale e la perfezione, e con il suo angolo sempre fisso può essere usata come mezzo di riferimento. La «chiave» altro non è che la conoscenza esoterica - rigorosamente gnostica - che i fratelli massoni si tramandano, e la «bilancia» indica l’equilibrio tra le forze opposte.
Se ci spostiamo a sinistra, sempre nel medesimo lato, troviamo il logo della Riserva Federale di Chicago (Federal Riserve Bank of Chicago, Illinois). Ad un occhio «esotericamente» allenato, colpisce immediatamente la lettera «G» maiuscola stampata all’interno del cerchio. Lettera diffusissima in massoneria a tal punto che viene considerata come uno dei simboli più importanti. Qual è il suo significato? Ci sono così tante interpretazioni che è difficile integrare il vero significato, almeno per coloro che non sono iniziati agli «insegnamenti nascosti»: iniziale della parola «Gnosi» (conoscenza), «Geometria» (l’arte sacra della «costruzione»), «God» in inglese, «Got» in tedesco: Dio, «Generazione», «G.A.D.U.» (Grande Architetto dell’Universo), ecc. E’ d’obbligo precisare, per non cadere nel ridicolo, che esistono altre serie della stessa banconota che presentano invece della lettera «G» la lettera «H» o la «J», questo a seconda della banca federale. Però è altresì vero che una simile coincidenza - per chi crede naturalmente nelle coincidenze - è molto interessante. Giriamo a questo punto il dollaro e passiamo al lato B. A destra, dentro un cerchio, l’animale per così dire ufficiale degli Stati Uniti d’America: l’aquila calva o aquila romana. Lato B del dollaro
Senza nulla togliere agli altri animali, l’aquila per sua natura, è forse più «vicina» a Dio di qualsiasi altro animale. Il significato quindi è indubbiamente «divino». Essa infatti vola alta, sfiorando il cielo e osserva tutto e tutti. Nulla le sfugge dall’alto.
Nel dollaro, l’aquila tiene nel becco un nastro con la scritta latina «E Pluribus Unum» (Out of Many, One), composta da «tredici» caratteri, che significa: «Da Molti Uno». Il numero «tredici», come vedremo meglio più avanti, è presente numerose volte nella banconota: - le frecce che l’aquila tiene negli artigli della zampa a destra; - le foglie del ramo nella zampa sinistra; - le strisce dello scudo centrale che coprono il corpo; - le stelle sopra la testa dell’aquila (che unite formano una stella a sei punte - i gradini della piramide; - le lettere della scritta «E Pluribus Unum»; - le lettere scritta «Annuit Coeptis»;
Aldilà dell’ovvio riferimento ai tredici stati che formarono la prima confederazione americana (tuttora presenti come numero nelle tredici strisce bianche e rosse della bandiera statunitense), il significato del «tredici» in numerologia potrebbe riempire tranquillamente una intera enciclopedia. Nei 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi è raffigurato con la «Morte», intesa come trasformazione, cambiamento e rinascita. Nella tradizione cristiana, in cui Giuda il traditore è legato al tredici (Gesù più dodici apostoli), è considerato il numero della gerarchia infernale. Per alcuni studiosi dell'alfabeto ebraico il «tredici» è simbolo di distruzione e morte. Secondo invece Carmen Rettore, il tredici «oltre ad essere il numero cosmico del perdurare della presenza è anche il numero del “trasporto” e del “volo”». Cosa significa questo? «In pratica con questo numero - continua Carmen Rettore - viene data alla banconota la pulsazione di un movimento universale», della serie: un movimento di «circolazione» che «perdura, trascende e resiste per l’eternità». La conferma di quest’ultima affermazione, e cioè della «circolazione che perdura», sta nel fatto che il dollaro è sicuramente la banconota che circola maggiormente nel mondo e da tantissimo tempo. Spostiamoci ora a sinistra, perché adesso viene il bello. Preparatevi. La Piramide del Potere L'aquila calva Le stelline sopra l'aquila formano il Sigillo di Salomone (stella a sei punte) All’interno di un cerchio una piramide - o tronco di piramide - a base quadrata con un occhio al vertice. Un simbolo affascinante e soprattutto intrigante, che vedremo di estrema importanza: si tratta infatti del «Delta Luminoso», chiamato dagli amanti della cospirazione: «Piramide del Controllo» o anche «L’occhio che tutto vede». Talmente importante è il suo «significato» che perfino Gustav Jung se n’è occupato: «il triangolo con dentro un occhio s’impone – sempre secondo il grande psichiatra svizzero - immediatamente ad ogni osservatore (a livello inconscio) indipendentemente dal livello di coscienza di chi lo sta guardando». Ciò significa che va a lavorare direttamente a livello inconscio bypassando la parte consapevole. Ma cosa ci comunica? Lo scopo dell’«Occhio della Trinità e dello Spirito Santo», come lo chiama la Rettore, è quello di ricordare che: «l’occhio di Dio ti vede sempre, ovunque tu sia!», mentre il triangolo va a colpire direttamente i tre corpi: materia, sensi e mente, di cui è composto l’uomo. Molto interessante, ma andiamo avanti perché non finisce qui. La piramide ha «tredici» gradini, simbolo - per alcuni - del «percorso iniziatico rosacrociano», alla base della quale vi è incisa la data: «MDCCLXXVI» cioè 1776, anno della fondazione degli Stati Uniti, ma anche anno della nascita dell’«Ordine degli Illuminati»: la società segreta fondata il 1° maggio da Adam Weisshaupt, allora professore ventottenne di giurisprudenza dell’Università dei Gesuiti in Baviera. Sopra il vertice della piramide compare la scritta «Annuit Cœptis», anch’essa di «tredici» caratteri il cui significato è: «la provvidenza ha favorito il nostro impegno», «la divinità ha acconsentito» o anche «approva le cose iniziate». Sotto la base della piramide la scritta «contenente un evidente errore ortografico affinché la “divisa” «Novus Ordo Seclorum» risulti composta di 17 lettere invece di 18». Effettivamente la scritta corretta dovrebbe essere più o meno così: «Novus Ordo Secolorum». Perché allora inserire volutamente ad arte un errore? Cosa significherà mai il numero «diciassette»? Esso equivale alla «privazione della perfezione celeste altrimenti rappresentata dal numero 18». Il XVII Arcano è rappresentato da: «Le Stelle», ma indica anche la «perpetuazione» e «realizzazione». Come dire al mondo: «ecco a voi la realizzazione del Nuovo Ordine Mondiale». Un altro simbolo curioso è invece la «farfalla» ai piedi della piramide. Per i greci la parola «psiche» significa anche «farfalla», oltreché naturalmente «anima». Quindi la piramide «sovrasta» e «sottomette» l’anima-psiche che sta alla base. Ma quand’è che il «Delta luminoso» è stato utilizzato per la prima volta?
I primi ovviamente furono i membri dell’Ordine degli Illuminati, mentre nel dollaro la decisione di stamparlo fu presa solamente nel 1933 per volere del 31esimo presidente Franklin Delano Roosevelt. Un «presidente - tanto per cambiare - massone del 33esimo grado». Possiamo quindi affermare, senza paura di essere smentiti, che il dollaro statunitense «veicola» così tanti simboli esoterici e/o massonici che pensare a semplici coincidenze fortuite è sinceramente un’offesa al buon senso e alla comune intelligenza. Sicuramente per qualcuno queste affermazioni potranno sembrare semplici forzature, qualcun altro troverà il tempo di sorriderci sopra, ma è bene sempre ricordare due cose: primo che «nulla in massoneria è ritualmente superfluo…»e secondo di non sottovalutare il «simbolo», perché come disse Jung: «può trasformare la natura stessa dell’uomo». Chi ha orecchie per intendere…intenda!
Marcello Pamio
Fonte: "Nexus New Times"
Sulla figura storica di George Washington si potrebbe scrivere un intero libro, ma in questa sede ci accontenteremo di una piccola parentesi storica, perché colui che supervisionò la costruzione della «White House» ha avuto strettissimi collegamenti con la massoneria dell’epoca. Ufficialmente George Washington venne eletto il 30 aprile 1789 [2], ma quello che pochi ignorano è che tale nomina fu voluta fortemente dal Gran Maestro (massone) di New York, e che il giuramento presidenziale fu fatto addirittura sopra la «bibbia sacra» della massoneria. Non è certo una novità questa per il giovane George, se consideriamo che venne «iniziato» ai segreti esoterici prima di compiere ventuno anni; quindi ben prima della sua candidatura. A destra di Washington, sempre nel lato A, compare un cerchio di colore verde rappresentante il simbolo del Dipartimento del Tesoro («Department of The Tresury»), e una data: il 1789.
La data indica la nascita del Dipartimento del Tesoro statunitense ma coincide anche con la Rivoluzione francese, «una rivoluzione in cui la massoneria - guarda caso - ha contribuito alla sua preparazione intellettuale e ha svolto un ruolo determinante nelle agitazioni». Il logo ad una osservazione più attenta, risulta pregno di simboli massonici: «scudo», «bilancia», «squadra», «chiave» e «tredici» punti. La «bilancia», lo «scudo» e la «chiave» sono facilmente identificabili, mentre la «squadra» lo è un po’ meno. Graficamente è quella linea spessa di colore verde con il vertice al centro della bilancia, che divide in due lo «scudo»: separa in definitiva la «bilancia» dalla «chiave». La «squadra», in cui sono disegnati «tredici» punti, rappresenta lo strumento principe del «lavoro massonico»: un utensile che racchiude in sé il rigore morale e la perfezione, e con il suo angolo sempre fisso può essere usata come mezzo di riferimento. La «chiave» altro non è che la conoscenza esoterica - rigorosamente gnostica - che i fratelli massoni si tramandano, e la «bilancia» indica l’equilibrio tra le forze opposte.
Se ci spostiamo a sinistra, sempre nel medesimo lato, troviamo il logo della Riserva Federale di Chicago (Federal Riserve Bank of Chicago, Illinois). Ad un occhio «esotericamente» allenato, colpisce immediatamente la lettera «G» maiuscola stampata all’interno del cerchio. Lettera diffusissima in massoneria a tal punto che viene considerata come uno dei simboli più importanti. Qual è il suo significato? Ci sono così tante interpretazioni che è difficile integrare il vero significato, almeno per coloro che non sono iniziati agli «insegnamenti nascosti»: iniziale della parola «Gnosi» (conoscenza), «Geometria» (l’arte sacra della «costruzione»), «God» in inglese, «Got» in tedesco: Dio, «Generazione», «G.A.D.U.» (Grande Architetto dell’Universo), ecc. E’ d’obbligo precisare, per non cadere nel ridicolo, che esistono altre serie della stessa banconota che presentano invece della lettera «G» la lettera «H» o la «J», questo a seconda della banca federale. Però è altresì vero che una simile coincidenza - per chi crede naturalmente nelle coincidenze - è molto interessante. Giriamo a questo punto il dollaro e passiamo al lato B. A destra, dentro un cerchio, l’animale per così dire ufficiale degli Stati Uniti d’America: l’aquila calva o aquila romana. Lato B del dollaro
Senza nulla togliere agli altri animali, l’aquila per sua natura, è forse più «vicina» a Dio di qualsiasi altro animale. Il significato quindi è indubbiamente «divino». Essa infatti vola alta, sfiorando il cielo e osserva tutto e tutti. Nulla le sfugge dall’alto.
Nel dollaro, l’aquila tiene nel becco un nastro con la scritta latina «E Pluribus Unum» (Out of Many, One), composta da «tredici» caratteri, che significa: «Da Molti Uno». Il numero «tredici», come vedremo meglio più avanti, è presente numerose volte nella banconota: - le frecce che l’aquila tiene negli artigli della zampa a destra; - le foglie del ramo nella zampa sinistra; - le strisce dello scudo centrale che coprono il corpo; - le stelle sopra la testa dell’aquila (che unite formano una stella a sei punte - i gradini della piramide; - le lettere della scritta «E Pluribus Unum»; - le lettere scritta «Annuit Coeptis»;
Aldilà dell’ovvio riferimento ai tredici stati che formarono la prima confederazione americana (tuttora presenti come numero nelle tredici strisce bianche e rosse della bandiera statunitense), il significato del «tredici» in numerologia potrebbe riempire tranquillamente una intera enciclopedia. Nei 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi è raffigurato con la «Morte», intesa come trasformazione, cambiamento e rinascita. Nella tradizione cristiana, in cui Giuda il traditore è legato al tredici (Gesù più dodici apostoli), è considerato il numero della gerarchia infernale. Per alcuni studiosi dell'alfabeto ebraico il «tredici» è simbolo di distruzione e morte. Secondo invece Carmen Rettore, il tredici «oltre ad essere il numero cosmico del perdurare della presenza è anche il numero del “trasporto” e del “volo”». Cosa significa questo? «In pratica con questo numero - continua Carmen Rettore - viene data alla banconota la pulsazione di un movimento universale», della serie: un movimento di «circolazione» che «perdura, trascende e resiste per l’eternità». La conferma di quest’ultima affermazione, e cioè della «circolazione che perdura», sta nel fatto che il dollaro è sicuramente la banconota che circola maggiormente nel mondo e da tantissimo tempo. Spostiamoci ora a sinistra, perché adesso viene il bello. Preparatevi. La Piramide del Potere L'aquila calva Le stelline sopra l'aquila formano il Sigillo di Salomone (stella a sei punte) All’interno di un cerchio una piramide - o tronco di piramide - a base quadrata con un occhio al vertice. Un simbolo affascinante e soprattutto intrigante, che vedremo di estrema importanza: si tratta infatti del «Delta Luminoso», chiamato dagli amanti della cospirazione: «Piramide del Controllo» o anche «L’occhio che tutto vede». Talmente importante è il suo «significato» che perfino Gustav Jung se n’è occupato: «il triangolo con dentro un occhio s’impone – sempre secondo il grande psichiatra svizzero - immediatamente ad ogni osservatore (a livello inconscio) indipendentemente dal livello di coscienza di chi lo sta guardando». Ciò significa che va a lavorare direttamente a livello inconscio bypassando la parte consapevole. Ma cosa ci comunica? Lo scopo dell’«Occhio della Trinità e dello Spirito Santo», come lo chiama la Rettore, è quello di ricordare che: «l’occhio di Dio ti vede sempre, ovunque tu sia!», mentre il triangolo va a colpire direttamente i tre corpi: materia, sensi e mente, di cui è composto l’uomo. Molto interessante, ma andiamo avanti perché non finisce qui. La piramide ha «tredici» gradini, simbolo - per alcuni - del «percorso iniziatico rosacrociano», alla base della quale vi è incisa la data: «MDCCLXXVI» cioè 1776, anno della fondazione degli Stati Uniti, ma anche anno della nascita dell’«Ordine degli Illuminati»: la società segreta fondata il 1° maggio da Adam Weisshaupt, allora professore ventottenne di giurisprudenza dell’Università dei Gesuiti in Baviera. Sopra il vertice della piramide compare la scritta «Annuit Cœptis», anch’essa di «tredici» caratteri il cui significato è: «la provvidenza ha favorito il nostro impegno», «la divinità ha acconsentito» o anche «approva le cose iniziate». Sotto la base della piramide la scritta «contenente un evidente errore ortografico affinché la “divisa” «Novus Ordo Seclorum» risulti composta di 17 lettere invece di 18». Effettivamente la scritta corretta dovrebbe essere più o meno così: «Novus Ordo Secolorum». Perché allora inserire volutamente ad arte un errore? Cosa significherà mai il numero «diciassette»? Esso equivale alla «privazione della perfezione celeste altrimenti rappresentata dal numero 18». Il XVII Arcano è rappresentato da: «Le Stelle», ma indica anche la «perpetuazione» e «realizzazione». Come dire al mondo: «ecco a voi la realizzazione del Nuovo Ordine Mondiale». Un altro simbolo curioso è invece la «farfalla» ai piedi della piramide. Per i greci la parola «psiche» significa anche «farfalla», oltreché naturalmente «anima». Quindi la piramide «sovrasta» e «sottomette» l’anima-psiche che sta alla base. Ma quand’è che il «Delta luminoso» è stato utilizzato per la prima volta?
I primi ovviamente furono i membri dell’Ordine degli Illuminati, mentre nel dollaro la decisione di stamparlo fu presa solamente nel 1933 per volere del 31esimo presidente Franklin Delano Roosevelt. Un «presidente - tanto per cambiare - massone del 33esimo grado». Possiamo quindi affermare, senza paura di essere smentiti, che il dollaro statunitense «veicola» così tanti simboli esoterici e/o massonici che pensare a semplici coincidenze fortuite è sinceramente un’offesa al buon senso e alla comune intelligenza. Sicuramente per qualcuno queste affermazioni potranno sembrare semplici forzature, qualcun altro troverà il tempo di sorriderci sopra, ma è bene sempre ricordare due cose: primo che «nulla in massoneria è ritualmente superfluo…»e secondo di non sottovalutare il «simbolo», perché come disse Jung: «può trasformare la natura stessa dell’uomo». Chi ha orecchie per intendere…intenda!
Marcello Pamio
Fonte: "Nexus New Times"
I MISTERIOSI AVELLI DI TORNO
TORNO (CO)
COSA CONTENEVANO I MISTERIOSI AVELLI DI TORNO?
Distribuiti all'interno di un fitto bosco nei pressi di Torno sul lago di Como, è possibile trovare alcuni curiosissimi reperti archeologici. Trattasi di vasche molto ben realizzate scavate in grossi massi erratici del quaternario. Ad oggi la vera e propria funzione non è accertata, si pensa fossero delle semplici tombe. Ma il dubbio permane, com'è che di questo popolo antico ci sono pervenuti solo questi "sarcofagi"? Avevano forse un culto dei morti così avanzato da costruire queste vasche ben levigate nella nuda pietra? Inoltre nessun avello è stato ritrovato con all'interno resti di ossa od oggetti di culto. Ma soprattutto gli avelli di queste zone (Lecco e Como) non è possibile trovarli in nessun'altra zona d'Europa.
L'avello delle Piazze è molto curioso perchè costruito alla sommità di un masso erratico. Vedere questo oggetto così possente contenere una piccola "piscina" ben levigata alla sommità, pone davvero molte domande. La pietra pendula Accanto a queste strane vasche la cui funzione non è stata precisata, vi è la "pietra pendula" una pietra oscillante posizionata esattamente in bilico in modo tale che si muova ma che non cada
Distribuiti all'interno di un fitto bosco nei pressi di Torno sul lago di Como, è possibile trovare alcuni curiosissimi reperti archeologici. Trattasi di vasche molto ben realizzate scavate in grossi massi erratici del quaternario. Ad oggi la vera e propria funzione non è accertata, si pensa fossero delle semplici tombe. Ma il dubbio permane, com'è che di questo popolo antico ci sono pervenuti solo questi "sarcofagi"? Avevano forse un culto dei morti così avanzato da costruire queste vasche ben levigate nella nuda pietra? Inoltre nessun avello è stato ritrovato con all'interno resti di ossa od oggetti di culto. Ma soprattutto gli avelli di queste zone (Lecco e Como) non è possibile trovarli in nessun'altra zona d'Europa.
L'avello delle Piazze è molto curioso perchè costruito alla sommità di un masso erratico. Vedere questo oggetto così possente contenere una piccola "piscina" ben levigata alla sommità, pone davvero molte domande. La pietra pendula Accanto a queste strane vasche la cui funzione non è stata precisata, vi è la "pietra pendula" una pietra oscillante posizionata esattamente in bilico in modo tale che si muova ma che non cada
La tettonica delle placche
La tettonica delle placche (dal greco τέκτων, tektōn che significa "costruttore") è il modello sulla dinamica della Terra, su cui concorda la maggior parte degli scienziati che si occupano di scienze della Terra.
Le placche tettoniche terrestri. Questa teoria è in grado di spiegare, in maniera integrata e con conclusioni interdisciplinari, i fenomeni che interessano la crosta terrestre quali: attività sismica, orogenesi, la disposizione areale dei vulcani, le variazioni di chimismo delle rocce magmatiche, la formazione di strutture come le fosse oceaniche e gli archi insulari, la distribuzione geografica delle faune e flore fossili durante le ere geologiche e di come le zone interessate da attività vulcanica e quelle di attività sismica siano concentrate su determinate zone.
Questo modello ha parzialmente inglobato la precedente teoria della deriva dei continenti, enunciata inizialmente da Alfred Wegener, e sviluppatasi – con accesi dibattiti e scontri nella comunità scientifica – durante la prima metà del XX secolo e gradualmente universalmente accettata a seguito della scoperta, durante gli anni sessanta, dell'espansione dei fondali oceanici. L'animazione, che comprende 29 frame, mostra la posizione globale dei continenti nelle epoche geologiche maggiori iniziando 750 milioni di anni fa e finendo a 100 milioni di anni nel futuro.
Le placche tettoniche terrestri. Questa teoria è in grado di spiegare, in maniera integrata e con conclusioni interdisciplinari, i fenomeni che interessano la crosta terrestre quali: attività sismica, orogenesi, la disposizione areale dei vulcani, le variazioni di chimismo delle rocce magmatiche, la formazione di strutture come le fosse oceaniche e gli archi insulari, la distribuzione geografica delle faune e flore fossili durante le ere geologiche e di come le zone interessate da attività vulcanica e quelle di attività sismica siano concentrate su determinate zone.
Questo modello ha parzialmente inglobato la precedente teoria della deriva dei continenti, enunciata inizialmente da Alfred Wegener, e sviluppatasi – con accesi dibattiti e scontri nella comunità scientifica – durante la prima metà del XX secolo e gradualmente universalmente accettata a seguito della scoperta, durante gli anni sessanta, dell'espansione dei fondali oceanici. L'animazione, che comprende 29 frame, mostra la posizione globale dei continenti nelle epoche geologiche maggiori iniziando 750 milioni di anni fa e finendo a 100 milioni di anni nel futuro.
La Casa Bianca
Una delle “case” più famose e più viste al mondo è certamente la Casa Bianca, la residenza ufficiale del Presidente degli Stati Uniti e della sua famiglia. Questa bellissima villa fu voluta dal primo Presidente, George Washington, che però non l’ha mai abitata poiché morì durante il completamento del tetto. La Casa Bianca, infatti, fu costruita tra il 1792 e il 1800. Solo dal 1801 è abitata dai Presidenti degli Stati Uniti. Al tempo della sua progettazione questa villa bianca in stile neoclassico fu giudicata enorme e troppo costosa. Venne allora privata di un piano (il terzo) e di un porticato che non furono mai realizzati. Al giorno d’oggi la White House conserva un aspetto incantevole, anche per il fascino esercitato dal potere di chi la abita. Tuttavia, spesso delude molti visitatori che la vedono per la prima volta e che si aspettano qualcosa di più “grande”. In effetti, in confronto ai grattacieli e agli edifici altissimi che ormai popolano tutte le città, la Casa Bianca rischia quasi di scomparire.
Nel progetto originario dell’ingegnere francese Pierre L’Enfant che progettò la città di Washington su ordine del suo primo Presidente, la Casa Bianca era il secondo polo centrale della città, dopo il Campidoglio. I due edifici simbolo della città sono collegati tra loro da un lungo viale, Pennsylvania Ave. Proprio questa strada, e precisamente il numero 1600, è l’indirizzo civico della residenza del Presidente degli Stati Uniti.
Nel corso degli anni anche la Casa Bianca, come la maggior parte degli altri edifici governativi di Washington, subì restauri, modifiche, aggiunte e, purtroppo, anche distruzioni. La costruzione richiama le ville del Palladio e si presenta attualmente come una sorta di parallelepipedo. Al centro si trovano gli ingressi nord e sud con due porticati. Le ali laterali sono visibili solo dal lato sud. L’ingresso principale è a nord, sebbene molti di noi siano abituati a vedere il retro dell’edificio. La facciata della villa (a Nord) è distinguibile per il caratteristico colonnato che costituisce una sorta di pronao con otto colonne e frontone triangolare su cui svetta la bandiera degli Stati Uniti. Il lato sud, invece, presenta la caratteristica forma absidale, che richiama la forma del famoso Studio Ovale che si trova all’interno.
Il lato nord si affaccia su Lafayette Square, da dove si ha una splendida vista sul complesso. Questa piazza era originariamente concepita da Pierre L’Enfant come cortile anteriore della residenza. Il lato sud, invece, si affaccia sul cosiddetto Ellipse, un’ampia distesa verde dalla forma ovoidale in cui è dislocata la pietra miliare zero dalla quale vengono misurate tutte le distanze ufficiali di ogni città degli Stati Uniti rispetto a Washington. Nell’Ellipse inoltre hanno spesso luogo manifestazioni ufficiali, danze, spettacoli, celebrazioni natalizie e ricevimenti.
Il lato nord si affaccia su Lafayette Square, da dove si ha una splendida vista sul complesso. Questa piazza era originariamente concepita da Pierre L’Enfant come cortile anteriore della residenza. Il lato sud, invece, si affaccia sul cosiddetto Ellipse, un’ampia distesa verde dalla forma ovoidale in cui è dislocata la pietra miliare zero dalla quale vengono misurate tutte le distanze ufficiali di ogni città degli Stati Uniti rispetto a Washington. Nell’Ellipse inoltre hanno spesso luogo manifestazioni ufficiali, danze, spettacoli, celebrazioni natalizie e ricevimenti.
Un altra prigione lager in USA
FREMONT – Guantanamo o Abu Quraib sono due delle tante prigioni "fuorilegge" degli Usa nel mondo, dove la tortura è pratica abituale e dove le persone stanno in carcere per anni senza processo, senza accusa e molte volte anche senza colpa.
Ma secondo l'IRIB la richiesta di 5 criminali inglesi per non essere trasferiti nella struttura americana ha creato nuovi punti interrogativi. L'Adx Florence non è mai stata visitata da nessun gruppo difensore dei diritti umani e sulla base dei pochi resoconti non ufficiali esistenti su di esso, ha caratteristiche particolari; le sue 550 cellule sono tutte di isolamento, nel senso che i carcerati sono assolutamente soli; la tortura viene effettuata regolarmente e per questo gli Usa inviano in questa struttura tutti coloro a cui bisogna estorcere una confessione; molti dei carcerati non riescono a sopportare le condizioni suicidandosi mentre molti dopo aver lasciato la struttura perdono il proprio equilibrio mentale ed è per questo difficilissimo comprendere ciò succede realmente nell'Adx Florence.