mercoledì 3 ottobre 2012
Il protocollo di Kyoto
Il Protocollo di Kyoto è stato primo accordo internazionale sulla lotta ai gas serra, adottato nella città giapponese nel 1997 ed entrato in vigore nel 2005. Un trattato che doveva costituire un punto di partenza per una svolta globale in tema di politiche energetiche, e che nonostante questo proposito, non ha avuto poi la ratifica da parte di uno dei paesi che maggiormente contribuiscono alla produzione planetaria di inquinamento atmosferico: gli Stati Uniti. A questo si deve aggiungere l'esenzione di Cina e India dagli obblighi previsti dal protocollo, e il fatto che a dicembre 2011 il Canada è stato il primo paese a ritirarsi dal protocollo di Kyoto.
I delegati presenti alla Conferenza sul clima di Durban hanno deciso di prorogare l'accordo fino al 2015, anno in cui dovrebbe poi essere negoziato un accordo operativo dal 2020. Secondo i dati preliminari dell'Agenzia europea dell'ambiente, l'Italia è a quota -4,8% di Co2, sull'obiettivo fissato da Kyoto del -6,5%, rispetto ai livelli del 1990 previsto dal Protocollo. Il target europeo sarà probabilmente superato, arrivando ad oltre il 10%, rispetto all'8% previsto.
Serpent Mound
Negli Stati Uniti d'America esistono centinaia di strani terrapieni che sono stati costruiti, con ogni probabilità, dai primi indigeni, ma pochi di questi posseggono la maestosità e il fascino di Serpent Mound, il Tumulo del Grande Serpente nello Stato dell'Ohio.
E' questo il più grande tumulo figurativo del mondo, finora conosciuto, dalla forma di sinuoso serpente dalla bocca spalancata che sembra danzare contorcendosi per circa 400 mt lungo il bordo di una scogliera che domina il torrente Bush Creek.
Il Serpente è alto 1.5 mt e largo 6 mt e nella bocca racchiude un singolo tumulo a forma di uovo. Attribuito dapprima alla cultura Hopewell (700 aC-400 dC) o alla cultura Adena, oggi si è propensi a ritenere che sia stato costruito verso l'XI sec dC. Si ignora ancora da chi sia stato eretto ma si conosce invece che è stato costruito ricorrendo all'argilla della valle sottostante seguendo un tracciato di pietre. Di significato ancora oscuro, si possono avanzare delle ipotesi: da sempre il Serpente è associato all'acqua, quale fonte di vita e in alcune leggende dei Nativi Americani il serpente cornuto simboleggia il ruolo fertilizzante avuto dall'acqua. La data di costruzione di questo serpente megalitico(1070 dC) coincide con la data dell'esplosione di una stella antica (1054) e il più luminoso aspetto registrato della cometa di Hailey (1066 dC). L'esplosione della stella avrebbe creato la Nebulosa del Granchio e sarebbe stato visibile sulla terra per 2 settimane. Chissà se esiste un collegamento...
Il Serpente è alto 1.5 mt e largo 6 mt e nella bocca racchiude un singolo tumulo a forma di uovo. Attribuito dapprima alla cultura Hopewell (700 aC-400 dC) o alla cultura Adena, oggi si è propensi a ritenere che sia stato costruito verso l'XI sec dC. Si ignora ancora da chi sia stato eretto ma si conosce invece che è stato costruito ricorrendo all'argilla della valle sottostante seguendo un tracciato di pietre. Di significato ancora oscuro, si possono avanzare delle ipotesi: da sempre il Serpente è associato all'acqua, quale fonte di vita e in alcune leggende dei Nativi Americani il serpente cornuto simboleggia il ruolo fertilizzante avuto dall'acqua. La data di costruzione di questo serpente megalitico(1070 dC) coincide con la data dell'esplosione di una stella antica (1054) e il più luminoso aspetto registrato della cometa di Hailey (1066 dC). L'esplosione della stella avrebbe creato la Nebulosa del Granchio e sarebbe stato visibile sulla terra per 2 settimane. Chissà se esiste un collegamento...
Rio segreto
Rio Secreto , scoprire una delle più incredibili meraviglie naturali che si trovano nella Riviera Maya. Rio Secreto è un labirinto sotterraneo di passaggi infiniti senza tempo formate da processi geologici. Essere trasformato da questo antico, magico mondo sotterraneo che fino ad ora è rimasto inesplorato per milioni di anni.
cenote di Rio Segreto
Cenote (pronunciato in spagnolo messicano [se'note]) è il nome dato in America Centrale e Messico meridionale a un tipo di grotta con presenza di acqua dolce
Cenote (pronunciato in spagnolo messicano [se'note]) è il nome dato in America Centrale e Messico meridionale a un tipo di grotta con presenza di acqua dolce
Ci si sbaglierà raramente
Ci si sbaglierà raramente, attribuendo le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all’abitudine e quelle meschine alla paura.
Nietzsche
La storia delle cose
I video ci spiegano quali siano i problemi della corsa al consumismo iniziata negli anni 50
Un politico DOC
LECCO - Aveva parcheggiato la sua Jaguar nel posto riservato ai disabili proprio di fronte alla sede dell'Aler di Lecco, l'Azienda lombarda per l'edilizia residenziale di cui è presidente. Antonio Piazza, però, è stato costretto a spostare l'auto e a pagare la ripettiva multa dal un disabile che, seccato dal trovare il proprio posto occupato impropriamente, aveva subito allertato i vigili urbani. Ma una volta allontanatisi gli agenti, Piazza non ha esitato a vendicarsi bucando le gomme all'auto dell'invalido.
DIMISSIONI PDL La scena è stata ripresa dalle telecamere della zona e il presidente dell'Aler è stato sollecitato dal suo partito, il Pdl, a dimettersi suo malgrado: «Le mie dimissioni - si è giustificato il numero uno dell'Aler lecchese - non sono assolutamente giuste. Non le ho certo date volontariamente. Il mio comportamento è sempre stato improntato nella massima correttezza nel ruolo che ho svolto fino ad oggi nell'azienda lombarda per l'edilizia residenziale. Spero che l'assessore lombardo nelle prossime ore le respinga».
cerchi nel grano - sei immagini 4 fatti da uomini le altre due???
I cerchi nel grano fatti dagli uomini
Questi ultimi con caratteri del sistema binario
forse non sono uguali a quelli sopra
Questi ultimi con caratteri del sistema binario
forse non sono uguali a quelli sopra
Il telescopio spaziale Hubble,
Il telescopio spaziale Hubble, in acronimo HST dal nome in lingua inglese Hubble Space Telescope, è un telescopio posto negli strati esterni dell'atmosfera terrestre, a circa 560 km di altezza, in orbita attorno alla Terra (ogni orbita dura circa 92 minuti). È stato lanciato il 24 aprile 1990 con lo Space Shuttle Discovery come progetto comune della NASA e dell'ESA. Osservare fuori dall'atmosfera comporta numerosi vantaggi, perché l'atmosfera distorce le immagini e filtra la radiazione elettromagnetica a certe lunghezze d'onda, in particolare nell'ultravioletto.
Akankor Tra mito e realtà
Akakor è un ipotetico regno sotterraneo descritto nel libro La cronaca di Akakor 1976) del giornalista tedesco Karl Brugger, un best-seller internazionale negli anni ottanta, tradotto in varie lingue, del filone dell'archeologia misteriosa.Il libro del giornalista tedesco Karl Brugger rivela una storia incredibile. Antichissime città perdute nel cuore delle foreste brasiliane custodiscono segreti legati alla discesa di esseri di altri mondi
La lunga permanenza nelle foreste amazzoniche e la profonda conoscenza delle tradizioni indios gli permettono di entrare in contatto con Tatunca Nara, ultimo capo della sconosciuta tribù degli alleati eletti, gli Ugha Mongulala.Foresta dell’Amazzonia, custode degli antichi segreti di Akakor Il racconto che segue, conservato nei libri sacri della Cronaca di Akakor, noti come Il Libro del Giaguaro, Il Libro dell’Aquila, Il Libro della Formica e Il Libro del Serpente d’Acqua, segna per sempre la sua vita.
Nel 13.000 a.C. brillanti navi dorate scesero nelle giungle lussureggianti del Sudamerica, guidate da maestosi stranieri con la carnagione bianca, il volto contornato dalla barba, folta chioma nera con riflessi blu, sei dita alle mani e ai piedi. Il ricordo della loro discesa permane imperituro nella memoria dei nativi. Dissero di provenire da Schwerta, una costellazione lontanissima con innumerevoli pianeti, che incrocia la Terra ogni 6.000 anni. Sconosciuta la tecnologia in loro possesso: pietre magiche per guardare ovunque nel mondo, arnesi che scagliano fulmini e incidono le rocce, la capacità di aprire il corpo dei malati senza toccarlo.
Con infinito amore donarono agli indios il lume della civiltà e gettarono le basi di un impero vastissimo che comprendeva Akakor, la fortezza imprendibile di pietra, nella vallata sui monti al confine tra Perù e Brasile, Akanis in Messico e Akahim in Venezuela, le grandiose città di Humbaya e Patite in Bolivia, Emin sul Grande Fiume e Cadira, e maestosi luoghi sacri: Salazare, Tiahuanaco e Manoa sull’altopiano a sud. Sotto Akakor, una rete vastissima di 13 città sotterranee, nascoste alla vista degli intrusi, come arterie invisibili percorrono le millenarie foreste brasiliane. La loro pianta riproduce fedelmente Schwerta, la dimora cosmica degli Antichi Padri. Una luce innaturale le illumina all’interno, mentre un ingegnoso complesso di canalizzazioni porta aria e acqua sin nelle sue profondità.
Un evento ancor più strano, preconizzato nelle antiche scritture degli Antenati Divini, è l’arrivo ad Akakor di 2.000 soldati tedeschi. Il Führer aveva abbracciato le idee della società segreta Thule (dal nome di un luogo al Polo Nord abitato dalla civiltà degli Iperborei) gruppo esoterico incaricatosi di custodire le conoscenze perdute. L’esistenza di una razza antichissima che viveva in cavità sotterranee stimolò la sua curiosità, spingendolo a inviare numerose spedizioni in tutto il globo per accertare la veridicità dei suoi studi occulti.
Un resoconto di viaggio del navigatore greco Pitea di Massalia, nel IV sec a.C., il De Oceano, narra la partenza da Massalia, l’antica Marsiglia, per giungere alla mitica Thule ubicata nei ghiacci remoti nel lontano Nord. Molto probabilmente la città francese custodisce segreti esoterici noti ai nazisti da lungo tempo. Il ricercatore italiano Antonio Filangeri ha verificato le credenziali di Karl Brugger direttamente dal fratello Benno, nel corso di un suo viaggio a Monaco negli anni ‘50, ottenendo nuove informazioni. Benno rivelò che dopo la morte di Karl, colpito in circostanze misteriose da una pallottola nel 1984, il Consolato Tedesco aveva perquisito l’appartamento di Karl a Rio de Janeiro confiscando tutta la documentazione relativa alla spedizione di Akakor. In seguito, le casse con gli incartamenti furono oggetto di diversi tentativi di furto. Inspiegabilmente il Console di Rio venne trasferito in Costa d’Avorio con i documenti al seguito. Parte del materiale scomparve poi misteriosamente quando giunse in Germania su richiesta di Benno. Un alone di mistero sembrava aleggiare attorno ad Akakor.
La lunga permanenza nelle foreste amazzoniche e la profonda conoscenza delle tradizioni indios gli permettono di entrare in contatto con Tatunca Nara, ultimo capo della sconosciuta tribù degli alleati eletti, gli Ugha Mongulala.Foresta dell’Amazzonia, custode degli antichi segreti di Akakor Il racconto che segue, conservato nei libri sacri della Cronaca di Akakor, noti come Il Libro del Giaguaro, Il Libro dell’Aquila, Il Libro della Formica e Il Libro del Serpente d’Acqua, segna per sempre la sua vita.
Nel 13.000 a.C. brillanti navi dorate scesero nelle giungle lussureggianti del Sudamerica, guidate da maestosi stranieri con la carnagione bianca, il volto contornato dalla barba, folta chioma nera con riflessi blu, sei dita alle mani e ai piedi. Il ricordo della loro discesa permane imperituro nella memoria dei nativi. Dissero di provenire da Schwerta, una costellazione lontanissima con innumerevoli pianeti, che incrocia la Terra ogni 6.000 anni. Sconosciuta la tecnologia in loro possesso: pietre magiche per guardare ovunque nel mondo, arnesi che scagliano fulmini e incidono le rocce, la capacità di aprire il corpo dei malati senza toccarlo.
Con infinito amore donarono agli indios il lume della civiltà e gettarono le basi di un impero vastissimo che comprendeva Akakor, la fortezza imprendibile di pietra, nella vallata sui monti al confine tra Perù e Brasile, Akanis in Messico e Akahim in Venezuela, le grandiose città di Humbaya e Patite in Bolivia, Emin sul Grande Fiume e Cadira, e maestosi luoghi sacri: Salazare, Tiahuanaco e Manoa sull’altopiano a sud. Sotto Akakor, una rete vastissima di 13 città sotterranee, nascoste alla vista degli intrusi, come arterie invisibili percorrono le millenarie foreste brasiliane. La loro pianta riproduce fedelmente Schwerta, la dimora cosmica degli Antichi Padri. Una luce innaturale le illumina all’interno, mentre un ingegnoso complesso di canalizzazioni porta aria e acqua sin nelle sue profondità.
Un evento ancor più strano, preconizzato nelle antiche scritture degli Antenati Divini, è l’arrivo ad Akakor di 2.000 soldati tedeschi. Il Führer aveva abbracciato le idee della società segreta Thule (dal nome di un luogo al Polo Nord abitato dalla civiltà degli Iperborei) gruppo esoterico incaricatosi di custodire le conoscenze perdute. L’esistenza di una razza antichissima che viveva in cavità sotterranee stimolò la sua curiosità, spingendolo a inviare numerose spedizioni in tutto il globo per accertare la veridicità dei suoi studi occulti.
Un resoconto di viaggio del navigatore greco Pitea di Massalia, nel IV sec a.C., il De Oceano, narra la partenza da Massalia, l’antica Marsiglia, per giungere alla mitica Thule ubicata nei ghiacci remoti nel lontano Nord. Molto probabilmente la città francese custodisce segreti esoterici noti ai nazisti da lungo tempo. Il ricercatore italiano Antonio Filangeri ha verificato le credenziali di Karl Brugger direttamente dal fratello Benno, nel corso di un suo viaggio a Monaco negli anni ‘50, ottenendo nuove informazioni. Benno rivelò che dopo la morte di Karl, colpito in circostanze misteriose da una pallottola nel 1984, il Consolato Tedesco aveva perquisito l’appartamento di Karl a Rio de Janeiro confiscando tutta la documentazione relativa alla spedizione di Akakor. In seguito, le casse con gli incartamenti furono oggetto di diversi tentativi di furto. Inspiegabilmente il Console di Rio venne trasferito in Costa d’Avorio con i documenti al seguito. Parte del materiale scomparve poi misteriosamente quando giunse in Germania su richiesta di Benno. Un alone di mistero sembrava aleggiare attorno ad Akakor.
Saper invecchiare
Saper invecchiare significa saper trovare un accordo tra il tuo volto di vecchio e il tuo cuore e cervello di giovane
Perché nell'acqua salata si galleggia meglio?
Il fenomeno è legato al principio di Archimede, secondo cui "un corpo immerso in un fluido riceve una spinta verso l'alto equivalente al peso del volume del fluido spostato". In pratica, quando ci immergiamo spostiamo un volume di acqua equivalente al nostro volume corporeo. Il peso della massa d'acqua spostata dipende dalla quantità di materiali in essa disciolti, e quindi dalla sua densità. L'acqua salata, essendo più densa di quella dolce, a parità di volume pesa di più. In base al principio di Archimede, dunque, la spinta verso l'alto conferita dall'acqua salata è maggiore rispetto a quella conferita dall'acqua dolce e permette di galleggiare meglio.
Morto a galla. Nel Mar Morto, il lago salato situato fra Israele e Giordania, la salinità dell'acqua (e quindi la sua densità e il suo peso specifico) è talmente elevata che per galleggiare non serve neppure nuotare. In un litro di acqua del Mar Morto ci sono 365 grammi di sale, contro i 35 presenti mediamente nell'acqua degli oceani.
Morto a galla. Nel Mar Morto, il lago salato situato fra Israele e Giordania, la salinità dell'acqua (e quindi la sua densità e il suo peso specifico) è talmente elevata che per galleggiare non serve neppure nuotare. In un litro di acqua del Mar Morto ci sono 365 grammi di sale, contro i 35 presenti mediamente nell'acqua degli oceani.
Una goccia nell'oceano
Quello che facciamo è soltanto una goccia nell'oceano. Ma se non ci fosse quella goccia all'oceano mancherebbe.
RAH-66 Comanche
Nei moderni scenari bellici ormai le capacità stealth sono divenute la caratteristica principale di ogni mezzo militare sia esso di terra, di mare o aereo; tutte le Forze Militari del mondo utilizzano questo tipo di tecnologia tentando di sviluppare sempre più sofisticati sistemi capaci di rendere invisibili alla tracciatura radar velivoli, navi e mezzi terrestri. Inizialmente la tecnologia stealth fu sviluppata soprattutto per gli aerei militari al fine di renderli strumentalmente invisibili al nemico mentre ne penetravano lo spazio aereo per missioni spia o missioni operative sfruttando così l’effetto sorpresa. Nel tempo la stessa tecnologia è stata utilizzata anche per le gli elicotteri da guerra ed uno dei maggiori esempi di questo tipo di velivoli è il Boeing-Sikorsky RAH-66 Comanche.
Nel 1994 le ditte Boeing e Sikorsky cominciarono lo sviluppo di un elicottero da ricognizione ed attacco con capacità stealth che rispondesse alle specifiche richieste da parte del esercito statunitense. Il progetto assunse la denominazione di RAH-66 Comanche ed il primo prototipo effettuò il suo primo volo di prova all’inizio del 1996. Seguendo l’esperienza maturata con i progetti degli aerei stealth F-117 ed F-22, in fase di sviluppo si decise di utilizzare per il RAH-66 Comanche gli stessi accorgimenti di questi aerei. Primo fra tutti fu l’utilizzo di materiali radar-assorbenti e l’adozione di sistemi di armamento a scomparsa all’interno di apposite stive nella fusoliera; anche il carrello è di tipo retrattile.
A tutto ciò fu aggiunta una particolare linea della fusoliera progettata in modo da ridurre il più possibile il riflesso delle onde radar e quindi la tracciabilità ove perfino il rotore di coda venne inserito nella deriva posteriore secondo il sistema Fenestron utilizzato dagli elicotteri francesi Gazelle e Dauphin prodotti dalla Aérospatiale. Inoltre per ridurre il rumore prodotto dall’elicottero in volo il rotore principale fu dotato di cinque pale; con questo accorgimento il Comanche emetteva solo la metà del rumore prodotto generalmente dagli altri elicotteri da guerra.
Per la sicurezza dell’equipaggio fu sviluppata una cellula con alto grado di protezione balistica capace di resistere all’impatto dei proiettili sparati dalle batterie di contraerea; la stessa cellula era dotata di chiusura completamente ermetica e dispositivo di areazione in modo da proteggere l’equipaggio da attacchi con armi chimiche e biologiche. Infine tutto l’abitacolo era dotato di una particolare protezione da ogni tipo di interferenze elettromagnetiche. Il cockpit del RAH-66 Comanche somigliava molto a quello dei moderni caccia stealth con strumentazione digitale; equipaggiato con sistema display HUD (Head-Up Display) ed un sistema radar, simile a quello montato sull’AH-64 Apache, capace di rilevare decine di obbiettivi contemporaneamente e classificarli in una scala di pericolosità.
Per quanto concerne l’armamento il RAH-66 Comanche è equipaggiato con un cannone XM301 da 20 mm la cui torretta è montata sotto il muso dell’elicottero con capacità di rotazione in elevazione da 45° gradi a -15° gradi ed in orizzontale di ± 120°; lo stesso cannone, quando non in uso, poteva ruotare completamente verso poppa in modo da essere celato all’interno di un apposito vano ricavano nella fusoliera proprio dietro la torretta.
Inoltre all’interno di apposite stive a scomparsa nella carlinga trovano alloggiamento appositi piloni capaci di equipaggiare missili anticarro Hellfire, missili, razzi Hydra aria-terra e missili aria-aria Stinger. In una particolare versione, denominata RAH-66E Super Comanche, erano stati previsti piloni esterni aggiuntivi capaci di trasportare un maggior numero di missili. Ulteriore protezione di cui era dotato il Comanche era un dispositivo di raffreddamento dei gas di scarico dei motori i quali alla fuoriuscita venivano raffreddati; in questo modo l’elicottero risultava molto meno visibile ai sistemi di ricerca termica di alcuni tipi di missile. Grazie ad un sistema di autopilotaggio il sistema di volo “fly-by-wire” poteva notevolmente ridurre il carico di lavoro del pilota che in questo modo poteva meglio concentrarsi sulle eventuali minacce e quindi nelle manovre evasive. In configurazione di ricognitore, il Comanche poteva essere equipaggiato con una serie di sensori attivi/passivi e dispositivi di informazione e comunicazione; con questo tipo di strumentazione l’elicottero poteva tracciare completo quadro, in continuo aggiornamento, della scenario circostante per poi inviarlo al centro di comando delle operazioni, alle truppe terrestri ed ai mezzi corazzati. Nonostante le eccellenti doti di questo elicottero nel 2004 il governo statunitense decise di cancellare il programma RAH-66 Comanche a causa di forti tagli al bilancio; lo stesso programma fu sostituito dal nuovo progetto per lo sviluppo dell’elicottero Bell ARH-70 derivante dall’elicottero Bell 407.