giovedì 27 settembre 2012

Il liocorno


Il liocorno è tipicamente raffigurato come un cavallo bianco dotato di attributi magici, con un unico lungo corno avvolto a torciglione sulla fronte. Molte descrizioni attribuiscono all'unicorno anche una barbetta caprina, una coda da leonezoccoli divisi ed ali di uccello.
Una primissima rappresentazione può riconoscersi in un animale rappresentato nelle Grotte di Lascaux (Francia, Paleolitico superiore), dotato di un corno lunghissimo sulla testa e pelame sotto il muso e disegnato insieme ad altri animali.
Simbolo di saggezza, nell'immaginario cristiano poteva essere ammansito solo da una vergine, simbolo della purezza. Si credeva che se il corno fosse stato rimosso, l'animale sarebbe morto.

Una notte romantica

Mi piacerebbe dormire qui
Albero campeggio sulla costa del Pacifico; Elk, California.

spuntino in mare

Una foto fantastica
Disponendosi sotto una piattaforma galleggiante, due squali balena maschi (dei circa 20 che si radunano in questo punto) si dividono uno spuntino. Uno squalo balena adulto può nuotare giorno e notte a una velocità variabile tra 1,5 e 5 chilometri l’ora, filtrando abbastanza acqua per nutrirsi.

Il diavolo di fuoco

Per vortice di fuoco (in inglese: fire whirl), noto anche come diavolo di fuoco, è un raro fenomeno catturabile su fotocamera, in cui in un incendio, a determinate condizioni (a seconda della temperatura dell'aria e delle correnti), una "lingua" di fuoco inizia a ruotare formando un vortice, o un mini-tornado.
I tornado di fuoco possono incendiare tutto ciò che incontrano sul loro percorso e spargere attorno detriti infuocati. Anche i venti generati da questo fenomeno - soprattutto dai tornado di fuoco più grandi - possono essere pericolosi: possono raggiungere i 160 chilometri orari, abbastanza per abbattere degli alberi.  I gas combustibili ricchi di carbonio rilasciati dai mucchi di vegetazione incendiata sul suolo alimentano molti tornado di fuoco, dice Forthofer. "La vegetazione al suolo si riscalda abbastanza da rilasciare gas, ma alcuni gas non bruciano, perché non hanno abbastanza ossigeno intorno".

Quando viene risucchiato da un vortice d'aria, il gas incombusto viaggia attraverso il nucleo, fino a raggiungere il punto nel quale ci sia abbastanza ossigeno caldo per farlo accendere. Ecco perché le fiamme di un tornado di fuoco sembrano così alte e sottili,

Credo


Io non credo al concetto del male assoluto e tutte le entità a lui attribuite nel tempo dalla storia.
Credo piuttosto che nessuno debba mai cercare il potere attraverso, o per mezzo, della sofferenza altrui;
Credo che per lo stesso principio non si debba trarre nessun beneficio personale che possa esser frutto di una negazione inflitta ad un altro essere umano;
l’unica forma di male in cui Credo, è quella che si insinua nell’animo umano ogni qualvolta una persona ride dentro di se per la caduta di un altro, essa se non neutralizzata in tempo, continua a nutrirsi e a crescere, intossicando nel profondo;
Credo nella pienezza della Vita, volta alla continua evoluzione, nonché allo sviluppo della coscienza, che ci consenta di dare un senso positivo al nostro ruolo in questo pianeta che ci ospita;
Infine Credo e rispetto,  tutte quelle persone che si adoperano ad inseguire la saggezza, dividendo la loro conoscenza, nonché mettendola al servizio di ogni essere umano, con l’umiltà di chi non si erge al di sopra degli altri e continua a ‘camminare’ tra la gente.

Anna Biason

Il dono della parola


L’evoluzione più grande che l’uomo abbia potuto fare è la semplificazione del capirsi tramite le parole.
Perché abbiamo il dono della parola?
Siamo la specie animale più evoluta al mondo, ma direi anche la più ignorante. Dicono che facciamo parte di un progetto più grande, questo non si realizzerà,  fin quando l’uomo per affrontare la vita userà la forza e non il dialogo. L ‘arma più grande al mondo la usiamo nella quotidianità dei nostri giorni. I proiettili più dolorosi sono le parole stesse,  quando colpiscono il cuore lasciano segni indelebili. Parlo di una vita dove l’uomo non debba avere la paura di esprimere il proprio punto di vista,  dove il prossimo non debba guardarsi in continuazione alle spalle, dove la guerra non è più Guerra ma è DIALOGO, parlo di un sogno, un sogno che in fondo al cuore abbiamo TUTTI.

I figli sono come gli aquiloni


I FIGLI SONO COME GLI AQUILONI.....
passi la vita a cercare di farli alzare da terra.
Corri e corri con loro fino a restare tutti e due senza fiato....
E tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni...
Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri che presto impareranno a volare...
Infine sono in aria: gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne...
E a ogni metro di corda che sfugge dalla tua mano, il cuore ti si riempie di gioia e di tristezza insieme...
Giorno dopo giorno, l'aquilone si allontana sempre di più, e tu senti che non passerà molto tempo che quella bella creatura spezzi il filo che vi unisce e si innalzi, come è giusto che sia, libera e sola....
Allora soltanto saprai di avere assolto il tuo compito...
(Erma Bombeck)

Naturale????

Stranissima tempesta sopra il triangolo delle Bermude

Aerei dal tocco artistico

Gli aerei di solito non sono tra i mezzi di trasporto con grandi livree, anzi, nella gran parte dei casi c'è qualche richiamo al colore della compagnia e il rispettivo logo, nient'altro. Ma alcune compagnie hanno deciso di rendere più speciali del solito alcuni aerei della loro flotta, creando delle vere e proprie opere d'arte volanti.
A partire dalla metà degli anni '90, Qantas ha usato i suoi aerei per mostrare l'antica ed originale cultura australiana. Iniziò nel 1994 con "Wunala Dreaming", un Boeing 747 caratterizzato da una vivace grafica esterna, venne creato da un gruppo di artisti aborigeni e non che si ispirarono alle popolazioni indigene dell'Australia. Nel 2002 la compagnia aerea proseguì con "Yananyi Dreaming", un disegno pensato per un Boeing 737 dall'artista Rene Kulitja, il cui scopo era quello di evocare il paesaggio e le vie circostanti Uluru (Ayers Rock). La compagnia aerea prevede di presentare una nuova livrea alla fine del 2013.


Scrutate nei cieli, cercate un aereo-uccello. In onore delle Olimpiadi di Londra, la British Airways ha trasformato in colombe d'oro nove Airbus 319. Il design è stato realizzato da Pascal Anson, un artista emergente di Brighton.

Il vettore non ha esitato un attimo a far indossare il suo orgoglio nazionale agli aerei della propria flotta. A sostegno della neozelandese squadra di rugby campione del mondo, gli All Blacks, la compagnia aerea ha fatto dipingere il suo Boeing 777... Ovviamente di nero! Ed è stato il più grande aereo commerciale colorato quasi completamente di nero.

Gli aerei firmati Disney della flotta dell'Alaska Airlines non sono gli unici ad avere una speciale livrea. Nel 2009 la compagnia ha indetto un concorso di disegno per gli studenti dell'Alaska per un Boeing 737. Il disegno vincente è stato creato da Hannah Hamberg, una sedicenne di Sitka, scelta tra migliaia di proposte. Probabilmente si tratta di una grande balena dipinta sul fianco dell'aereo.

La Baronessa di Carini

Il castello della Baronessa di Carini

La storia ·

La leggenda narra la morte di Donna Laura Lanza che a soli 14 anni andò sposa, per volere del padre, al barone di Carini. Ben presto, la baronessa si innamora di Ludovico Vernagallo, e ne diventa l'amante. Scoperta dal marito e dal padre, Laura viene uccisa insieme a Ludovico. La stanza dell'assassinio, situata nell'ala ovest del castello, è crollata completamente e si narra che su una parete vi fosse l'impronta insanguinata della baronessa. Adesso tutto ciò che resta della leggenda sono: il fantasma di Laura, che si dice si aggiri ancora senza pace nel castello e un enigma particolare...in una delle metope del torrione principale, proprio in direzione del luogo ove sorgeva l'ala ovest, vi è la traccia di una manina insanguinata! Fuori dalla leggenda si può affermare che Laura era una ragazza che poteva dar lustro sia ai La Grua - Talamanca che ai Vernagallo, ma i La Grua bruciano i tempi la chiedono in sposa per il figlio Vincenzo. All'età' di quattordici anni, il 21 dicembre 1543 viene celebrato il matrimonio. Anche se era nota a tutti la grande tenerezza di Laura per Ludovico. A poco a poco però, gelosie e vecchi rancori emersero fra i La Grua, Lanza e Vernagallo, ed ecco le insinuazioni, le calunnie ed infine il tragico evento. Nella realtà, esistono dei documenti dai quali risulta che il Vicerè di Sicilia, informa, all'epoca, la Corte di Spagna che Cesare Lanza, barone di Trabia e conte di Mussomeli, ha ucciso la figlia Laura e Ludovico Vernagallo. Questo documento avvalora l'atto di morte della baronessa, redatto il 4 dicembre 1563 e che si conserva nell'archivio della Chiesa Madre di Carini insieme a quello di Ludovico Vernagallo. La leggenda racconta che fu un frate del vicino convento, infatti, ad informare il padre ed il marito della sposa, e questi, assieme, freddamente meditarono e prepararono l’assassinio. Fu preparato l’agguato e quando l’ignobile spia si accorse che i due amanti stavano insieme, avvertì don Cesare Lanza, che corse nella stessa notte a Carini, accompagnato da una sua compagnia di cavalieri, e fatto circondare il castello, per evitare qualsiasi fuga dell’amante di sua figlia, vi irruppe all’improvviso, e sorpresili a letto, li uccise. L’atto di morte di Laura Lanza e Lodovico Vernagallo, trascritto nei registri della chiesa Madre di Carini, reca la data del 4 dicembre 1563. Nessun funerale fu celebrato per i due amanti, e la notizia della loro morte, o per paura o per rispetto, fu tenuta segreta. La cronaca del tempo lo registrò con estrema cautela senza fare i nomi degli uccisori, Ma nonostante la riservatezza d’obbligo, la notizia si divulgò lo stesso ed il "caso" della baronessa di Carini divenne di dominio pubblico.

La bellezza

Concorso di Bellezza

 Una nota azienda produttrice di prodotti di bellezza invitò gli abitanti di una grande città a segnalare i nominativi, allegando anche le foto, delle donne più belle che conoscessero. Nell’arco di poche settimane la società ricevette migliaia di lettere. Una lettera in particolare catturò l’attenzione dei selezionatori e fu subito consegnata al presidente. Era stata scritta da un ragazzo con problemi famigliari che viveva in un quartiere degradato. Dopo le correzioni ortografiche, la lettera diceva: “C’è una donna bellissima che vive in fondo alla strada dove abito io. Vado a trovarla tutti i giorni. Mi fa sentire il bambino più importante del mondo. Giochiamo a dama e lei ascolta i miei problemi… Lei mi capisce e quando vado via si ferma sulla porta e mi grida che è fiera di me.” Il ragazzo concludeva la lettera dicendo: “Questa immagine mostra che lei è la donna più bella, spero di avere una moglie bella come lei.” Incuriosito, il presidente chiese di vedere la foto della donna. La sua segretaria gli porse una foto di una donna sorridente, senza denti, avanti negli anni, seduta su una sedia a rotelle. I pochi capelli bianchi erano raccolti in uno chignon e le rughe che formavano profondi solchi sul suo viso sembravano attenuarsi alla luce dei suoi occhi. “Non possiamo usare questa donna” disse il presidente con un sorriso. “Mostrerebbe al mondo intero che i nostri prodotti non sono necessari per essere belle.”

 (Tratto da “More Stories for the Heart” di Carla Muir)

Dilaga il mercato nero di Facebook e Twitter


Dietro il successo planetario di Facebook e Twitter opera un mostruoso business economico mirato alla vendita di preziosissimi fans e follower. Negli ultimi anni sono cresciuti a dismisura i siti internet commerciali, più o meno legali, che offrono al pubblico pacchetti di seguaci per ampliare il numero di ammiratori delle proprie pagine Facebook e Twitter.
Il fenomeno è stato segnalato all’opinione pubblica dal Corriere della Sera con l’articolo del 16 maggio, nel quale il professore ed imprenditoreMarco Camisani Calzolari evidenzia per la prima volta il fenomeno del doping legato alla notorietà sui social network. Nell’articolo, il professor Camisani ammette di aver acquistato 6mila “like” per la sua paginafacebook e 50mila “follower” per quella twitter alla modica cifra di 50 dollari.
Davvero niente male, se si considera che per raggiungere tali volumi di ammiratori, senza spendere un centesimo, occorrono mesi, anni e magari non ci si arriva nemmeno. Invece è sufficiente accedere al portale giusto (ce ne sono a decine), sfoderare la carta di credito dal portafoglio ed acquistare con la massima semplicità il “prestigio virtuale” di se stessi e della propria pagina.

Statua di Budda

(AGI) - Washington, 27 set. - Un'antica statua di Budda recuperata per la prima volta da una spedizione nazista nel 1938 era stata scolpita nell'atassite, minerale molto raro caratteristico dei meteoriti ferrosi. La scoperta e' opera dell'Istituto di Planetologia dell'Universita' di Stoccarda, che ha analizzato la statua, che ha probabilmente mille anni e pesa 10 chili, che raffigura la divinita' buddista Vaisravana. Come si legge sulla rivista 'Meteoritics and Planetary Science', la statua tibetana esprime uno stile ibrido fra la cultura buddista e quella buddista Bon e rappresenta il dio Vaisravana, anche noto come Jambhala in Tibet. L'atassite di cui sarebbe fatta costituisce un minerale molto raro dei meteoriti a base di ferro con alto contenuto di nichel. Secondo gli scienziati, questo materiale sarebbe stato portato sul nostro pianeta dal meteorite Chinga che colpi' le aree della Mongolia e della Siberia circa 15 mila anni fa. I suoi frammenti furono scoperti ufficialmente dai cercatori d'oro nel 1913, ma molto probabilmente si inizio' a raccoglierli molti secoli prima, precisano gli scienziati. (AGI) .

Napoli - I cambiamenti del Maschio

Come Castel Nuovo si è trasformato dalla fine dell'Ottocento. Gli interventi iniziati nella seconda metà dell'Ottocento per la sistemazione dell'area intorno a Castel Nuovo avevano reso evidente lo stato indecoroso in cui il monumento era ridotto. Si cominciò a parlare di restauro e presero il via lunghe procedure per la definizione delle competenze sul castello e sugli spazi circostanti. Solo negli anni Venti del secolo scorso ebbero inizio gli interventi per riportare al quattrocentesco splendore il più famoso castello della città adattato, nel tempo, a tutti gli utilizzi richiesti dalle necessità militari. Occorsero circa venti anni di lavoro per ammirare nuovamente Castel Nuovo come Alfonso I d'Aragona lo aveva concepito.

La leggenda di Pegaso

Pegaso è il cavallo alato partorito da Medusa quando Perseo le tagliò la testa. Selvaggio e libero aveva il compito di portare i fulmini a Zeus. Assunse un ruolo fondamentale nella storia di Bellerofonte. Bellerofonte di Corinto, colpevole dell’omicidio del fratello, giunse ospite presso Preto re di Tirinto e sacerdote in grado di purificare le anime ma sua moglie, Stenebea, alla vista del bellissimo giovane si invaghì di lui. Rifiutata da Bellerofonte, la donna raccontò al marito di essere stata sedotta da lui, istigandolo ad ucciderlo. Ma le leggi dell’ospitalità impedivano l’uccisione del giovane e così Preto inviò Bellerofonte da Iobate, re di Licia e padre di Stenebea, con una lettera che chiedeva, in realtà, che lo uccidesse. Anche Iobate non potendo ucciderlo per le leggi dell’ospitalità, chiese al giovane di uccidere la Chimera, un mostro che sputava fiamme, con la testa di leone, il corpo di caprone e la coda di serpente e che emetteva dalle fauci un micidiale alito di fuoco capace di sterminare interi eserciti. Se lui fosse riuscito a sconfinggerla sarebbe diventato un eroe e se non fosse stato così si sarebbe compiuta la richiesta della lettera. Bellerofonte sognava di diventare un eroe ma non aveva proprio idea di come uccidere la Chimera. Così andò a consultare un oracolo, Polido, che gli disse che avrebbe potuto sconfigere il mostro solo dopo aver catturato Pegaso mentre si abbevera alla fonte di Pirene a Corinto e averlo domato con il morso d’oro di Atena. A Corinto, trovata la fonte di Pirene e non sapendo come fare per trovare le briglie di Atena, Bellerofonte implorò la dea di aiutarlo dopo di che si distese a dormire lungo la riva. Sognò una bellissima donna con l’elmo alato ed occhi azzurri che lo prendeva per mano e gli indicava un cespuglio coperto di foglie spinose. La donna era Atena e sotto il cespuglio c’era un morso d’oro finemente cesellato. Bellerofonte e Pegaso (Pompei, la casa dei dioscuri, affresco ) L’indomani al risveglio, Bellerofonte vede proprio davanti a lui il cespuglio spinoso che aveva visto nel sogno e scostate le foglie trovò le briglie d’oro. In quel preciso momento Pegaso scese dal cielo a bere. Mentre il cavallo ripiegava sui fianchi le grandi ali candide per dissetarsi Bellerofonte gli infilò il morso d’oro con delicatezza e poi gli saltò in groppa. Docilmente Pegaso si librò nel cielo e cominciò a volare. Presto apparve sotto di loro una foschia di fumo e iniziarono a scorgere i segni di una battaglia. La Chimera stava annientando un drappello di soldati. Bellerofonte le scagliò una grandinata di frecce, ma il mostro sembrava imbattibile. Ma avvicinandosi ancora di più riuscì a scagliare una lancia nelle sue fauci. Il mostro la inghiottì rabbiosamente, ma sulla punta della lancia c’era un blocchetto di piombo e nel calore di quella gola infuocata il piombo cominciò a fondersi scivolando nelle sue viscere e uccidendola. Bellerofonte su Pegaso (affresco di Giovanni Battista Tiepolo, 1746, Palazzo Labia, Venezia) Iobate tentò nuovamente di esaudire la richiesta della lettera e chiese a Bellerofonte di combattere contro i Solimi e le alleate Amazzoni ma anche questa volta Bellerofonte, con l’aiuto di Pegaso, mise in fuga i nemici lanciando loro sassi. Bellerofonte tornò da Iobate che, ammirato, gli mostrò il messaggio di Preto. Bellerofonte raccontò al re la verità. Il re gli diede in sposa l’altra figlia, Filonoe, e divenne erede al trono. Ma ben presto l’eroe ebbe un gran desiderio di galoppare di nuovo su Pegaso ed una bella mattina d’estate, gli mise il morso d’oro e gli saltò in groppa per raggiunge l’Olimpo degli dei. Zeus però fu irritato dalla sua vanità. I mortali non potevano violare i segreti degli dei. Per punirlo, mandò una tafano a pungere Pegaso sotto la coda: il cavallo fece uno scarto e Bellerofonte precipitò verso terra. Pegaso riprese il volo e salì all’Olimpo, mentre Bellerofonte cadde tra i rovi e Zeus lo mandò a vagare nel mondo, cieco e zoppicante, per il resto della sua vita.
Potsdam, la Versailles sassone
A due passi da Berlino, la cittadina imperniata sulla splendida reggia celebra i 300 anni della nascita di Federico il Grande, il suo ideatore. Scopriamola Il teatro di corte del Palazzo Nuovo
La sala dei concerti del Palazzo Nuovo 

Una delle sale più spettacolari della Versailles di Prussia 
La sala dei Marmi del Palazzo Nuovo

Le castagne

Le castagne sono un frutto che l'uomo consuma da tempo immemorabile. In Europa ne parlò per primo Senofonte, nel IV secolo a.C. definendo il castagno come albero del pane. In seguito Marziale, nel I secolo a.C., e poi Virgilio descrissero il consumo e la coltivazione delle castagne. Per moltissimo tempo le castagne hanno svolto un ruolo molto importante nell'alimentazione umana, ma il primo forte impulso alla coltivazione vera e propria si ebbe nel medioevo, grazie alla contessa Matilde di Canossa.

Rispetto alla frutta fresca, l'apporto calorico delle castagne fresche (213 kcal circa per 100 g) è superiore, inoltre le castagne contengono anche proteine vegetali, sali minerali, vitamine idrosolubili, mentre sono prive di vitamina C. La composizione della castagna è simile a quella del grano; tuttavia il suo valore nutritivo è inferiore a quello della farina di grano. Un altro pregio della castagna è legato alla sua struttura particolare: il riccio infatti protegge il frutto dai residui dei trattamenti chimici.

Le castagne possono essere utilizzate nella preparazione di varie pietanze, oppure possono essere consumate direttamente, sia bollite in acqua e sale (ballotte), sia cotte in apposite padelle forate (caldarroste, meno digeribili a causa delle inevitabili imperfezioni della cottura). Le castagne vengono anche utilizzate per la preparazione di dolci, marmellate e confetture. Le castagne possono anche essere essiccate; dalle castagne secche si ricava la farina con cui poi si prepara il castagnaccio.
In fitoterapia si utilizzano diverse parti del castagno: foglie, gemme, corteccia e frutti. Le foglie vengono raccolte nei mesi di aprile e maggio, mentre corteccia deve essere raccolta o nel periodo autunnale oppure in quello primaverile. L'essiccatura delle foglie, che devono essere rimosse con frequenza, deve avvenire all'ombra, mentre l'essiccatura della corteccia (tagliata in pezzi della lunghezza di circa 5 cm) deve avvenire al sole. La conservazione di entrambe queste due parti deve essere fatta in sacchetti di tela oppure di carta. I principi attivi principali contenuti nelle foglie e nella corteccia sono tannini e fitosterine. La droga ottenuta dalle foglie del castagno viene utilizzata, spesso in associazione ad altri prodotti fitoterapici (drosera, eucalipto, timo ecc.) per contrastare pertosse o forme pertussoidi. L'infuso ottenuto con le foglie viene consigliato per effettuare gargarismi in caso di processi infiammatori a carico di bocca e gola. Anche le gemme del castagno vengono utilizzate a scopi fitoterapici; in associazione alle gemme di sorbo domestico vengono consigliate per il trattamento dell'insufficienza venosa a carico degli arti inferiori, mentre in associazione all'ippocastano (Aesculus hippocastanum), noto anche come castagno d'India, si utilizzano per trattare l'eritema eczematoso degli arti inferiori. Il consumo di castagne viene inoltre consigliato in caso di avitaminosi e debilitazione generale (le castagne contengono alcune vitamine del gruppo B, la vitamina C e diversi sali minerali). Sotto forma di decotto le castagne vengono consigliate per trattare diarrea e affezioni a carico dei bronchi. Le castagne vengono anche utilizzate per scopi estetici; l'acqua di cottura delle castagne può infatti venire utilizzata dopo lo shampoo per effettuare il risciacquo finale allo scopo di esaltare i riflessi dei capelli biondi; alcuni consigliano di utilizzare la polpa schiacciata delle castagne per preparare una maschera emolliente e schiarente. Il consumo di castagne è sconsigliato a tutti coloro che soffrono di diabete e di epatopatie. Dal momento che le castagne hanno un discreto contenuto di tannini è sconsigliabile utilizzare recipienti in ferro per la loro cottura.

Patagonia


La Patagònia è una regione geografica dell'America meridionale, che comprende l'estremità meridionale del continente. Divisa tra Argentina e Cile, ha un'estensione di oltre 900.000 km² (comprendendo la Terra del Fuoco), una popolazione di 1.740.000 abitanti (secondo l'ultimo censimento nel 2001) e una densità di 2,21 abitanti/km². La regione deve il suo nome ai Patagoni, termine usato da Ferdinando Magellano per indicare i nativi di quelle terre (oggi identificati dalle tribù dei Tehuelche e degli Aonikenk), che lui scambiò per giganti >I numerosi ghiacciai del Parco nazionale Torres del Paine sono una delle principali attrazioni turistiche Cilene, perché spettacolari e facilmente raggiungibili in barca. Dalla parte argentina tutta l'area fa parte del Parque Nacional Los Glaciares.
Patagonia precolombiana (10.000 a.C. - 1520 d.C.) Alcune ricerche archeologiche hanno datato la presenza dell'uomo nella regione ad almeno 13.000 anni fa, anche se la data più certa sembra essere intorno ai 10.000 anni fa. Vi è la prova della presenza umana a Monte Verde nella Provincia di Llanquihue, in Cile, datata intorno ai 12.500 anni fa. La regione sembra essere abitata stabilmente da 10.000 anni, da varie culture che si sono susseguite nel tempo e la cui storia non è stata ancora studiata a fondo. Sono state condotte molte campagne di scavo, tra le quali quelle nella Cueva del Milodón[5], nella Provincia di Última Esperanza, nel sud della Patagonia e quelle presso Tres Arroyos, nella Tierra del Fuego, i cui ritrovamenti sostengono queste date. Focolari, pietre lavorate e resti animali, ritrovati ad est delle Ande, sono stati datati 9.400-9.200 anni fa
La Cueva de las Manos è un luogo famoso nella provincia di Santa Cruz, Argentina. Si tratta di una caverna alla base di una parete di roccia, nella quale sono state ritrovate pitture a parete, specialmente immagini negative di centinaia di mani, datate intorno agli 8.000 anni fa.

Parco nazionale del Bryce Canyon

Il Parco nazionale del Bryce Canyon è un piccolo parco nazionale situato nel sud-ovest degli Stati Uniti nello stato dello Utah. L'area protetta comprende il celebre Bryce Canyon che, nonostante il nome, non è propriamente un canyon ma un enorme anfiteatro originatosi dall'erosione del settore orientale dell'altopiano Paunsaugunt (in inglese: Paunsaugunt Plateau). Il Bryce Canyon è celebre per i caratteristici pinnacoli, gli hoodoos, prodotti dall'erosione delle rocce sedimentarie fluviali e lacustri, erosione dovuta all'azione di acque, vento e ghiaccio. Le rocce hanno un'intensa colorazione che varia dal rosso, all'arancio al bianco. Il Bryce ha una superficie di 145 km² ed un'altitudine che varia tra 2400 m e 2700 m. I primi colonizzatori del canyon furono i mormoni che si insediarono a partire dal 1850, e fu chiamato così grazie a Ebenezer Bryce che si insediò in questa area nel 1875. L'area venne proclamata monumento nazionale nel 1924 e istituito come Parco nazionale del Bryce Canyon nel 1928.

Quest'area è stata occupata da varie popolazioni negli ultimi 10000 anni. Alla fine dell'era glaciale popolazioni preistoriche usavano questa zona come riserva di caccia e così anche gli antichi abitanti dei Pueblo, gli indiani Paiute raccoglievano pinoli e organizzavano cacce al coniglio su vasta scala. I pionieri mormoni portarono l'acqua dal plateau alla valle sottostante scavando un canale di irrigazione lungo 16 km che permise lo sviluppo dell'agricoltura in quest'area altrimenti arida.