domenica 23 settembre 2012

La cattedrale di S.Pietroburgo


La Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo è una cattedrale che si trova a San Pietroburgo, all'interno dell'omonima fortezza è consacrata ai santi Pietro e Paolo, patroni della fortezza (e il primo anche della città). Una prima chiesa, in legno, venne costruita in questo luogo subito dopo la fondazione della città, fu consacrata nell'aprile 1704 dall'arcivescovo Iov di Novgorod. L'edificio attuale, la prima chiesa in pietra della città, fu progettato da Domenico Trezzini e costruito fra il 1712 e il 1733 e termina con una guglia dorata che raggiunge un'altezza di 122,5 metri[1], sulla cui vetta è posto un angelo che regge una croce, ritenuto uno dei simboli più importanti di San Pietroburgo. Nel 1997 i restauratori, che stavano pulendo l'angelo, trovarono una nota protetta da un involucro rigido in una piega della tunica: nella nota i restauratori del 1953 si scusavano per il loro lavoro, ritenuto frettoloso e scadente: in quell'anno Chruščëv aveva voluto che l'angelo fosse velocemente restaurato per il duecentocinquantesimo anniversario della città. I restauratori del 1997 lasciarono un altro messaggio per le generazioni future, il cui contenuto non è stato rivelato. L'interno si caratterizza anche per un'iconostasi (lo schermo che separa la navata della chiesa dal santuario) unica. Nella chiesa ortodossa l'iconostasi è normalmente una parete o uno schermo piano con tre porte, quello centrale usato solo per le cerimonie molto solenni: nella cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, è invece una specie di torretta sopra il santuario. La cattedrale fu chiusa nel 1919 e trasformata in un museo nel 1924. Benché sia ancora oggi un museo, le cerimonie religiose hanno ripreso ad essere celebrate nell'anno 2000. Tombe degli zar Tombe all'interno della cattedrale La Cattedrale ospita i resti di quasi tutti i sovrani di Russia da Pietro il Grande a Nicola II e la sua famiglia (questi ultimi vennero infine qui sepolti nel luglio 1998). Dei sovrani successivi a Pietro, solo Pietro II e Ivan VI non sono sepolti qui: il primo riposa nella Cattedrale dell'Arcangelo Michele al Cremlino, il secondo fu ucciso e sepolto nella fortezza di Shlisselburg. La cattedrale ha anche un tipico carillon fiammingo, un regalo della città di Mechelen, nelle Fiandre. Il 28 settembre 2006, 78 anni dopo la sua morte, Maria Feodorovna, imperatrice di Russia, venne sepolta nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. Moglie dello zar Alessandro III e madre di Nicola II, Maria Feodorovna, morì il 13 ottobre 1928 in esilio nella natia Danimarca, e fu sepolta nella Cattedrale di Roskilde. Nel 2005 il governo danese e quello russo giunsero ad un accordo per far tornare a San Pietroburgo la salma, in ottemperanza al desiderio dell'imperatrice di essere sepolta vicino al marito. La cattedrale era la chiesa cattedrale (cioè, la sede del vescovo: la cattedrale-sobor (собор) in russo può anche indicare la sede di un vescovo o una chiesa grande o importante) della città fino al 1859, quando lo divenne la Cattedrale di Sant'Isacco. L'attuale cattedrale di San Pietroburgo è la Cattedrale di Kazan' sulla Prospettiva Nevskij

L'autunno


L'autunno è un andante grazioso e malinconico che prepara mirabilmente il solenne adagio dell'inverno.

La scuola dei politici

Ecco da dove hanno imparato altro che alla Bocconi

Le fattorie della bile -Gli orsi della luna

In Cina, Corea e Vietnam, esiste la pratica barbara di catturare gli orsi per poi imprigionarli in gabbie, non più grandi dei loro corpi, e quindi sottoporli due volte al giorno alla dolorosissima pratica dell’estrazione della bile dalla loro cistifillea. Avviene attraverso degli pseudo cateteri di metallo. Una tortura che può durare per vent’anni. Un tempo quasi infinito, in cui agli animali si atrofizzano gli arti e deformano le ossa, quando non devono subire tumori o infezioni prodotte dagli strumenti che servono per prelevare la bile. Molti orsi pur di farla finiti arrivano a tentare di togliersi la vita. Ma i cacciatori non gli lasciano nemmeno questa possibilità: gli segano i denti e gli strappano gli artigli, impedendo così che si facciano del male da soli. Per fortuna c’è Jill Robinson, una donna inglese che dal 1993 cerca di salvare gli orsi soggetti a questa brutale aggressione. Nel 1998 ha anche creato la AAF, ovvero la Animals Asia Foundation, per porre fine a questa pratica crudele, e un anno dopo è stato aperto un centro per il loro recupero che ha ospitato fino ad ora quasi 300 orsi liberati.

La mente




La mente non ha bisogno, come un vaso, di essere riempita, ma, come legna da ardere, ha bisogno solo di una scintilla, che la accenda, che vi infonda l’impulso alla ricerca e il desiderio della verità.

E ricordati, io ci sarò


E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria.
Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte,
chiudi gli occhi e cercami.
Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole.
Nel silenzio.


Tiziano Terzani

Lantau Island - Hong Kong

Sull'altopiano di Ngong Ping, in Lantau Island, la più vasta isola di Hong Kong, sorge imponente la statua del Big Buddha, detta Tian Tan Buddha di Hong Kong. L'opera, completamente realizzata in bronzo, è stata collocata nei pressi del Monastero di Po Lin, un centro buddista molto visitato da milioni di turisti. Una scultura imponente per le sue dimensioni Un viaggio nella moderna città di Hong Kong deve necessariamente includere una visita a Ngong Ping, a circa mezz'ora dalla città cinese e quindi facilmente raggiungibile in metropolitana e bus. E' l'unico luogo in cui è possibile ammirare la più grande scultura del Buddha seduto: il Tian Tan Buddha di Hong Kong. La statua di bronzo raggiunge un'altezza di 34 metri e pesa circa 250 tonnellate. I visitatori possono raggiungere il Buddha attraverso una scalinata di oltre 240 gradini oppure percorrendo una stradina che, serpeggiando, porta fino in cima. E' grande l'espressione di serenità che traspare dal volto del Buddha, ed è sorprendente il senso di pace e tranquillità che si percepisce in questo luogo. La base su cui poggia il monumento ricorda il Tempio del Cielo a Pechino; inoltre, intorno alla statua sono poste sei piccole sculture che simboleggiano alcuni principi della religione buddista tra cui la carità, la saggezza e la meditazione.

Monte Rushmore


Il Monte Rushmore il Monumento commemorativo Nazionale è una scultura scolpita nella faccia di granito di Monte Rushmore vicino a Chiave di volta, Dakota del Sud, in Stati Uniti. Scolpito da Gutzon Borglum danese-americano e suo figlio, Lincoln Borglum, il Monte Rushmore mette sculture in evidenza delle teste degli ex presidenti degli Stati Uniti (in ordine da parte di sinistro a diritto) George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln. Originariamente conosciuto a Lakota Sioux come Sei Nonni, la montagna fu rinominata dopo Charles E. Rushmore, un avvocato di Nuova York prominente, durante una spedizione nel 1885.

Ciaooooo !


‎"Ciaooo...sono la rana dalla bocca larga, tu cosa mangi ?"
"Mangio tutte le rane dalla bocca larga!".
"Duvvuru?".

Al canile comunale


Squilla il telefono e risponde...un cane !!
Pronto
Bau !
Scusai come ha detto ?

Bau !
Ma chi parla non capisco !
Uffa questi umani... Bau, come Bologna, Ancona, Udine !!!

Poesia - Salvatore Quasimodo


Salvatore Quasimodo 

 Il girasole piega a occidente e già precipita il giorno nel suo occhio in rovina e l'aria dell'estate s'addensa e già curva le foglie e il fumo dei cantieri. S'allontana con scorrere secco di nubi e stridere di fulmini quest'ultimo gioco del cielo. Ancora, e da anni, cara, ci ferma il mutarsi degli alberi stretti dentro la cerchia dei Navigli. Ma è sempre il nostro giorno e sempre quel sole che se ne va con il filo del suo raggio affettuoso. Non ho più ricordi, non voglio ricordare; la memoria risale dalla morte, la vita è senza fine. Ogni giorno è nostro. Uno si fermerà per sempre, e tu con me, quando ci sembri tardi. Qui sull'argine del canale, i piedi in altalena, come di fanciulli, guardiamo l'acqua, i primi rami dentro il suo colore verde che s'oscura. E l'uomo che in silenzio s'avvicina non nasconde un coltello fra le mani, ma un fiore di geranio.

Gli zerbini più nerd che abbiate mai visto


Per entrare premere invio. Anzi no, meglio il campanello.
Ideale per chi invita a casa veri amici che sono anche amici su Facebook.
tasti della classica QWERTY si sono riorganizzati per dare il benvenuto agli ospiti.
Liberamente ispirato alla home di Google

Per i bambini di oggi cresciuti a YouTube ed mp3 questo è un pezzo da museo. Per chi fino a 15 anni fa registrava le canzoni dalla radio premendo "rec" sullo stereo questo zerbino-musicassetta è un dolce ricordo.

Proverbio cinese


Che gli uccelli dell’ansia e della preoccupazione volino sulla vostra testa, non potete impedirlo; ma potete evitare che vi costruiscano un nido. 

Il colibrì


È l'uccello più piccolo del mondo, ma per il suo incredibile piumaggio dai colori sgargianti, la spiccata aggressività, la velocità del volo librato e le acrobazie che sa compiere il colibrì veniva considerato dalle antiche civiltà americane la rappresentazione in terra del dio Sole. Distribuite in tutto il continente americano e in particolare nelle foreste dell'America tropicale, esistono 334 specie diverse di questo piccolo uccello della famiglia dei Trochilidi, le cui dimensioni variano dai 6 ai 20 centimetri. Gli splendidi colori iridescenti del piumaggio dei colibrì si possono notare in particolare nei maschi adulti, mentre i giovani e le femmine in genere hanno colori più tenui (nella foto, il maschio di questa coppia di Acestrura mulsant presenta una sgargiante colorazione viola e verde brillante, mentre la femmina ha colori più spenti). Il piumaggio iridescente permette ai colibrì di confondersi con il colore dei fiori di cui succhiano il nettare, rendendoli invisibili ai serpenti e agli altri predatori.

L'essenza dell'ottimismo


L'essenza dell'ottimismo non è soltanto guardare al di là della situazione presente, ma è una forza vitale...la forza di sperare quando gli altri si rassegnano, la forza di tenere alta la testa quando sembra che tutto fallisca, la forza di sopportare gli insuccessi, una forza che non lascia mai il futuro agli avversari, il futuro lo rivendica a sé.

 (D. Bonhoeffer)

Un film sulla storia di un uomo di mafia


L'UOMO DI VETRO Un film di Stefano Incerti Genere Drammatico colore Produzione Italia, 2007 Tratto dall’omonimo libro di Salvatore Parlagreco (ed. Bompiani), L’Uomo di Vetro racconta la storia di Leonardo Vitale, in assoluto il primo “pentito” di mafia a cui potrebbero essere tolte le virgolette. Un collaboratore gi giustizia in anticipo sui tempi, arrivato molto, forse troppo, prima, per intenderci, dei vari Buscetta e Contorno. Un ex mafioso genuino, Leonardo Vitale, tanto vero e reale da non essere creduto da chi avrebbe dovuto condurre la lotta a Cosa nostra con molti anni di anticipo. Finirà in carcere prima ed in manicomio giudiziario poi Vitale, fino ad essere ucciso quando tornerà in libertà. La storia di questo pentito che non venne creduto comincia il 17 agosto 1972 quando, arrestato come sospettato del sequestro Cassina, durante gli interrogatori crolla e comincia a fare nomi e cognomi di gente di Cosa nostra. Per 43 giorni finisce in isolamento. Esce dal carcere distrutto nella psiche e viene internato in una clinica psichiatrica. Torna davanti agli investigatori un anno dopo e riempie 50 cartelle di confessioni sui misfatti della mafia di quegli anni, elenca i responsabili di centinaia di delitti e si spinge fino a far luce sull’area degli imprenditori collusi con Cosa nostra. Poi il tracollo. La mafia gli uccide l’amatissimo cugino Salvatore. Leonardo ha paura. Teme per la vita dei suoi famigliari. Cade di nuovo in depressione. Diventa un folle. E un folle non è attendibile. 12 anni dopo le sue prime ammissioni Leonardo Vitale, tornato libero, viene freddato con cinque colpi di pistola. Un bel film. Intenso. Ricco di emozioni. Forte e a tratti duro. Un film sulla libertà di coscienza, sulla solitudine, sulla paura.

 Niente di nuovo sotto il sole italiano Se tocchi i poteri forti,se fai i nomi e i cognomi dei collusi inevitabilmente fai questa fine Io spero sempre che qualche cosa cambi......lo spero solo Chi vivrà vedrà!

Le fate degli elementi

Fate ed elementi sono da sempre in simbiosi, la natura stessa delle Fate deriva dagli elementi da cui traggono le proprie facoltà e le caratteristiche del carattere. Ecco quindi, per ognuno dei quattro elementi ( Aria, Acqua, Terra e Fuoco ) le principali caratteristiche di queste affascinanti creature.
Le fate dell'acqua
 L'acqua, elemento di rigenerazione e purificazione, è alla base di moltissimi miti che la vedono quale protagonista dell'origine della vita.Per le popolazioni nordiche, ad esempio, l'acqua contenuta nel ghiaccio primordiale si sciolse grazie al vento caldo del sud, gocciolò e diede origine al primo essere vivente, il gigante Ymir. Nei miti babilonesi, all'inizio di tutto esisteva solo la distesa delle acque primordiali; da questa distesa si separarono due principi, l'uno rappresentante le acque dolci su cui poggiava la terra, laltro le acque salate, e quindi il mare, da cui uscirono tutte le creature.In molte altre tradizioni l'acqua rappresenta il caos primordiale da cui emergono le terre e da cui ha origine la vita. La stessa Afrodite, dea dell'amore e della bellezza fascinatrice, era nata dalla schiuma del mare (dal greco afros=schiuma bianca) e le sue sacerdotesse, ogni primavera, si bagnavano nel mare e ne riemergevano vergini a sottolineare il potere rigenerante e purificante dell'acqua. L'Angelo guardiano di questo elemento e' GABRIELE. I segni zodiacali che gli appartengono sono: CANCRO, SCORPIONE, PESCI. Questa categoria di fate comprende non solo le fate acquatiche, ma anche le sirene, le ondine e le driadi. Le fate dell'acqua sono di aspetto delicato, ma sono forse le più forti tra le fate. Sono le più belle tra le fate degli elementi. Le fate acquatiche sono quelle che conoscono i segreti dell'inconscio umano e sono capaci di entrare dentro la mente degli uomini, leggendone i pensieri. Proteggono la Vita e le persone dotate di poteri esoterici.
Le fate dell'aria
 Tutte le Fate che che caratterizzano questo elemento posseggono le ali, il loro compito è il più svariato dal produrre la più dolce brezza al più violento uragano. Spesso loro prendono le sembianze degli uccelli, o delle farfalle. Le Fate dell'aria sono le più evolute tutte le altre, perché in esse si possono trovare i quattro elementi: Le ali, simbolo dell'aria; le gambe della terra; lo scintillio del fuoco ed infine la fluttualità simbolo dell'acqua . L'aria è una forza creativa e quindi caratterizza queste fate rendendole intellettualmente versatili. Sono molto attratte dalle persone creative e molte volte regalano a loro l'ispirazione. Le più importanti Fate dell'aria: Slyphs, Elfi Grigi, Comeles L'Angelo guardiano di questo elemento e' RAFFAELE. I segni sono GEMELLI, BILANCIA ed ACQUARIO. Le Fate dell'aria sono le più eteree di tutte, quasi evanescenti. Esse proteggono il libero pensiero, l'intelligenza e l'individualità'. Sono fate che viaggiano molto, erranti direi, curiose e molto amichevoli. Sono le fate protettrici dei bambini e quelle che più amano aiutare le persone in difficoltà. Si muovono sospinte dai venti, come cristalli di neve... Inoltre esse spesso collaborano con le fate dell'acqua, a cui sono legate profondamente.
La fate della terra
 Le fate della Terra sono spiritualmente la forza e la natura. Risiedono tra le rocce, in caverne o nella profondità del terreno. Le fate del terreno lavorano per mantenere la struttura fisica del terreno. La loro stretta correlazione al terreno e ai suoi metalli fa si che questi esseri fatati regalino oro o altri metalli preziosi agli umani. L'Angelo guardiano e' AURIEL. I segni appartenenti a questo elemento sono: TORO, VERGINE, CAPRICORNO. Le fate della terra sono le più varie perché comprendono le fate degli alberi, dei fiori, delle rocce e delle caverne. Le fate della terra difficilmente lasciano i propri territori, conducono una vita stanziale. Esse proteggono la fertilità e la famiglia.
Le fate del fuoco
 Considerato sin dai primordi della civiltà umana, il fuoco è stato oggetto di culto, a cui venivano attribuite proprietà magiche. Il fuoco è un elemento naturale a cui vengono associati fenomeni fatati. Durante i riti magici, negli equinozi e nei solstizi venivano accesi dei focolari nei boschi e li si ballava intorno al fuoco . Le Fate dello spirito del fuoco sono mutevoli di natura, e possono diventare veramente ostili quando vengono offese. Abitano dentro ad un fuoco, una scintilla, un lampo anche nell'elettricità statica dei vestiti. Se sei uno dei fortunati ad averla in casa ricordati di trattarla bene e mostrarle gratitudine. Le più forti ed energetiche creature di tutti e quattro gli elementi sono senz'altro le FIAMMELLE, appartenenti, naturalmente, agli spiriti del fuoco. Senza di loro, il fuoco non potrebbe esistere, infatti è il loro intervento che da origine a quella piccola scintilla che diventerà poi il fuoco. Il loro aiuto può essere richiesto, ma attenzione, potrebbe essere maldestro, perché anche la Fiammella più leggera può dare origine a un fuoco tremendo fuori dal suo controllo, specialmente perché esse non comprendono quasi totalmente il risultato delle loro azioni . Si presentano come delle scintille, o delle piccole palle di fuoco, sono anche in grado di cambiare le loro dimensioni a piacimento. Si possono, in natura, trovare anche sotto forma di lucertola dove rimangono inerti vicino alle fonti di calore. L'Angelo guardiano e' MICHELE. I segni appartenenti a questo elemento sono l'ARIETE, il LEONE e il SAGITTARIO. Le Fate del Fuoco sono creature particolari :esse vivono nei pressi di fonti di calore,dalla tenue luce di una candela sino al più attivo dei vulcani.Queste fate si manifestano attraverso la LUCE. Sono dette infatti, FATE SPLENDENTI. Esse proteggono le passioni, gli amori intensi e la voglia di vivere

Questa è la storia di quattro persone

Questa è la storia di quattro persone ,chiamate Ognuno . Qualcuno, Ciascuno e Nessuno.

C'era un lavoro importante da fare e Ognuno era sicuro che Qualcuno l'avrebbe fatto.

Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma nessuno lo fece.


Qualcuno si arrabbiò perché era il lavoro di ognuno.

Ognuno pensò che Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno capì che Ognuno non l'avrebbe fatto.

Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare.