venerdì 31 agosto 2012
Alla ricerca della terra ferma
Stiamo annegando nel grande oceano della banalità, che ci avvolge con le sue onde di ipocrisia
trascinandoci verso il fondo.
L’incoerenza, il finto moralismo e la falsità dilagano ed ognuno ostenta orgoglioso vizi travestiti da virtù,
cullandosi fiducioso e sicuro nella saggezza dell’ignoranza.
In questo oceano, io nuoto… annaspo… dimenandomi per restare a galla.
Guardo verso l’orizzonte in cerca della terra ferma;
ma non la vedo.
Intanto arrivano altre onde… mi sommergono… mi spingono giù.
Faccio appello a tutte le mie forze… non voglio affondare.
Ogni volta riemergo. Riprendo a nuotare…
…e con lo sguardo fisso sull’orizzonte, a lunghe bracciate, vado alla ricerca di quella terra ferma che mi salverà.
In questo oceano, io nuoto… annaspo… dimenandomi per restare a galla.
Guardo verso l’orizzonte in cerca della terra ferma;
ma non la vedo.
Intanto arrivano altre onde… mi sommergono… mi spingono giù.
Faccio appello a tutte le mie forze… non voglio affondare.
Ogni volta riemergo. Riprendo a nuotare…
…e con lo sguardo fisso sull’orizzonte, a lunghe bracciate, vado alla ricerca di quella terra ferma che mi salverà.
Come un grande giardino
Il cervello è come un grande giardino, se pianti pensieri di felicità, continueranno a crescere fiori stupendi, se pianti pensieri di tristezza nasceranno solo fiori brutti e sporchi.
(Ejay Ivan Lac)
giovedì 30 agosto 2012
Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione
Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato. La vittima d’una ingiustizia che non t’aspettavi, d’un fallimento che non meritavi. Ti senti anche offeso, ridicolo, sicché a volte cerchi la vendetta. Scelta che può dare un po’ di sollievo, ammettiamolo, ma che di rado s’accompagna alla gioia e che spesso costa più del perdono.
O. Fallaci
Osservo attentamente
Non giudico le persone solitamente, ma sto ad osservare attentamente come trattano gli animali, ciò dice molto su come sono.
Se avessi messo la mano sul fuoco
Se avessi messo la mano sul fuoco su certe persone, oggi sarei ricoverata al reparto grandi ustionati.
Ci sono giorni ...
Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla da ricordare, senza lasciare una traccia, quasi non si fossero vissuti. A pensarci bene, i più sono giorni cosi, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi. Ma siamo fatti così: solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente. Ma non c’è più.
Tiziano terzani
Provaci...
“E’ impossibile, disse l’orgoglio. E’ rischioso, disse l’esperienza. E’ inutile, tagliò la ragione. Provaci, sussurrò il cuore.”
La frquenza perfetta
Che fortuna riuscire a incontrare persone con cui sei in sintonia senza dover spiegare niente. La frequenza perfetta. Sorprendersi è il terzo verbo più importante dopo essere e amare.
Il vero pericolo
“Il pericolo non viene da quello che non conosciamo, ma da quello che crediamo sia vero e invece non lo è”
- Mark Twain -
La differenza
I bambini trasformano situazioni difficili in un gioco, gli adulti riescono a trasformare un gioco in una guerra senza confini.
Il minimo dolore
Il minimo dolore del nostro dito mignolo ci preoccupa e ci turba molto di più del massacro di milioni dei nostri simili
mercoledì 29 agosto 2012
Io non trattengo nessuno
Io non trattengo nessuno. Non perché non ci tengo, anzi. Ma lascio agli altri la libertà di scegliere se starmi accanto o andare via, semplicemente perchè credo che chi vuole esserci c’è. Senza neanche che tu glielo chieda.
Non potrai sbagliare
Se incontrerai qualcuno persuaso di sapere tutto e di essere capace di fare tutto non potrai sbagliare: costui è un imbecille!
Confucio
La nostra madre Terra
Tutti noi esseri umani siamo cresciuti in una grande casa comune: la Terra. La sua luce, il suo calore, la sua fertilità, le sue acque e la sua atmosfera sono le fonti della vita, così come è stato stabilito dalla grande energia universale.
- In questo cambio di millennio il nostro pianeta, la nostra Madre Terra, si vede minacciata da un caos che rischia di distruggerla. Noi stessi collaboriamo a questa distruzione, e anche se qualcuno di noi cerca di difenderla, non è abbastanza . Dobbiamo agire uniti con tutte le nostre forze e le forze che ci dona l’universo, per il bene di tutti gli esseri viventi e del pianeta che li ospita.
martedì 28 agosto 2012
L'umanità
L’umanità dovrebbe combattere per la bellezza della vita, e la salvaguardia della specie, invece di distruggere e uccidere per i soldi e il potere.
Per nessuno è tutto facile
Per nessuno è tutto facile, tutti abbiamo i nostri mostri da sconfiggere.
Non sai cosa gli atri stanno attraversando. Nessuno è perfetto e non è necessario esserlo.
Quindi prima di giudicare, criticare, condannare, ricorda che siamo tutti uguali combattiamo la nostra battaglia con la vita, con le armi che abbiamo.
Passato e futuro
L’UOMO SI ATTACCA AL PASSATO E VIVE CERCANDO DI RAGGIUNGERE IL FUTURO…
MA NON HA ANCORA IMPARATO A VIVERE SOLO ESCLUSIVAMENTE IL PRESENTE!
'A cunzegna
'A sera quanno 'o sole se nne trase
e da' 'a cunzegna a' luna p' 'a nuttata
lle dice dinto 'a recchia: "I' vaco a' casa:
t'arraccumanno tutt' 'e nnammurate".
e da' 'a cunzegna a' luna p' 'a nuttata
lle dice dinto 'a recchia: "I' vaco a' casa:
t'arraccumanno tutt' 'e nnammurate".
Totò
lunedì 27 agosto 2012
Questa è una conquista
Se decidi di vivere i sentimenti ,le tue emozioni,senza preoccuparti della gente hai raggiunto la cosa che più conta nella vita la capacità di essere persona libera che vive la propria vita a viso aperto,senza il timore di esprimere il proprio pensiero ,anche contro tutti.
Questa è una conquista.
Sii sempre il meglio
Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole, sii una stella.
Sii sempre il meglio di ciò che sei.
(Martin Luther King)
La leggenda della luna piena
In una calda notte di luglio di tanto tempo fa un lupo, seduto sulla cima di un monte, ululava a più non posso.
In cielo splendeva una sottile falce di luna che ogni tanto giocava a nascondersi dietro soffici trine di nuvole, o danzava tra esse, armoniosa e lieve.
Gli ululati del lupo erano lunghi, ripetuti, disperati. In breve arrivarono fino all’argentea regina della notte che, alquanto infastidita da tutto quel baccano, gli chiese:
- Cos’hai da urlare tanto? Perché non la smetti almeno per un po’?-
- Ho perso uno dei miei figli, il lupacchiotto più piccolo della mia cucciolata. Sono disperato… aiutami! - rispose il lupo.
La luna, allora, cominciò lentamente a gonfiarsi. E si gonfio, si gonfiò, si gonfiò, fino a diventare una grossa, luminosissima palla.
- Guarda se riesci ora a ritrovare il tuo lupacchiotto - disse, dolcemente partecipe, al lupo in pena.
Il piccolo fu trovato, tremante di freddo e di paura, sull’orlo di un precipizio. Con un gran balzo il padre afferrò il figlio, lo strinse forte forte a sé e, felice ed emozionato, ma non senza aver mille e mille volte ringraziato la luna. Poi sparì tra il folto della vegetazione.
Per premiare la bontà della luna, le fate dei boschi le fecero un bellissimo regalo: ogni trenta giorni può ridiventare tonda, grossa, luminosa, e i cuccioli del mondo intero, alzando nella notte gli occhi al cielo, possono ammirarla in tutto il suo splendore.
I lupi lo sanno… E ululano festosi alla luna piena.
In cielo splendeva una sottile falce di luna che ogni tanto giocava a nascondersi dietro soffici trine di nuvole, o danzava tra esse, armoniosa e lieve.
Gli ululati del lupo erano lunghi, ripetuti, disperati. In breve arrivarono fino all’argentea regina della notte che, alquanto infastidita da tutto quel baccano, gli chiese:
- Cos’hai da urlare tanto? Perché non la smetti almeno per un po’?-
- Ho perso uno dei miei figli, il lupacchiotto più piccolo della mia cucciolata. Sono disperato… aiutami! - rispose il lupo.
La luna, allora, cominciò lentamente a gonfiarsi. E si gonfio, si gonfiò, si gonfiò, fino a diventare una grossa, luminosissima palla.
- Guarda se riesci ora a ritrovare il tuo lupacchiotto - disse, dolcemente partecipe, al lupo in pena.
Il piccolo fu trovato, tremante di freddo e di paura, sull’orlo di un precipizio. Con un gran balzo il padre afferrò il figlio, lo strinse forte forte a sé e, felice ed emozionato, ma non senza aver mille e mille volte ringraziato la luna. Poi sparì tra il folto della vegetazione.
Per premiare la bontà della luna, le fate dei boschi le fecero un bellissimo regalo: ogni trenta giorni può ridiventare tonda, grossa, luminosa, e i cuccioli del mondo intero, alzando nella notte gli occhi al cielo, possono ammirarla in tutto il suo splendore.
I lupi lo sanno… E ululano festosi alla luna piena.
La musica
La musica...questa incredibile evanescenza di note...
ci fa provare emozioni sempre diverse e sempre nuove, in base al nostro stato d'animo!
domenica 26 agosto 2012
Pianeta Venere
Il pianeta è Venere, la cui rotazione è retrograda (avviene cioè in senso contrario rispetto a quello degli altri pianeti) e anche molto lenta: un giorno dura circa 243 giorni terrestri. Siccome il pianeta impiega 225 giorni terresti per compiere un'intera rivoluzione attorno al Sole, si può dire che su Venere il giorno è più lungo dell'anno.
Grotta di ghiaccio in Slovenia
L'accesso si trova a circa 1000m di quota in fondo a un'inghiottitoio di una ventina di metri di profondità e molto umido...all'aperto c'erano 30°C, in fondo a questo inghiottitoio +5°C...sul fondo era ancora presente un nevaio (a 1000m ad agosto) e di fianco si apriva un buco nella roccia...entrando in questo buco e scendendo su una lunga scala metallica si arriva nella prima stanza della grotta e con estremo stupore ho potuto ammirare che la stanza era pavimentata da un lago di ghiaccio e che dai lati scendevano poderose colonne di ghiaccio da dei buchi dal soffitto.
Vivere
Ci sono solo due giorni all'anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l'altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere.
Tempio di Hera Selinunte
A Selinunte, le maestose rovine del tempio Greco di Hera dividono lo spazio con i fiori selvatici, oltre duemila anni dopo la consacrazione del santuario. Un tempo erano almeno sette i templi che si ergevano in questo luogo, l’avamposto più occidentale della presenza greca in Sicilia. Due templi, saccheggiati e distrutti dai terremoti, sono stati in parte ricostruiti all’inizio del XX secolo.
La purezza della nostra mente
La nostra mente è pura come l’acqua.
Se ci mettiamo pensieri negativi
è come se
Se ci mettiamo pensieri negativi
è come se
la mescolassimo col fango rendendola opaca;
quello che dobbiamo fare è separare l’acqua dal fango
per conservarne la purezza.
(Lama Gangchen)
quello che dobbiamo fare è separare l’acqua dal fango
per conservarne la purezza.
(Lama Gangchen)
Inizia a salire
Non hai bisogno di vedere l’intera scalinata. Inizia semplicemente a salire il primo gradino.
M.L.KING
Uno tra tanti
No, io non sono un poeta nè uno scrittore. Sono solo uno fra tanti che esprime con rabbia i propri stati d’animo perchè vorrebbe vivere la vita come l’ha sognata sin da ragazzo, con giustizia, uguaglianza, amore, semplicità, gioia, serenità, col sorriso sempre sulle labbra e nel cuore
e la consapevolezza che questo mondo così bello “deve” essere di tutti…
Pensieri di un grande uomo
L'unico modo per non farsi consumare dal consumismo e' digiunare,
digiunare da qualsiasi cosa non sia assolutamente indispensabile,
digiunare da comprare il superfluo.
Basta rinunciare a una cosa oggi, a un'altra domani.
Basta ridurre i cosiddetti bisogni di cui presto ci si accorge di non avere affatto bisogno.
Questa e' la vera liberta': non la liberta' di scegliere, ma la liberta' di essere.
La liberta' che conosceva bene Diogene che andava in giro per il mercato di Atene
borbottando fra se' e se': "Guarda, guarda... quante cose di cui non ho bisogno!"
(Tiziano Terzani)
sabato 25 agosto 2012
La macchia nera
Una volta, un maestro fece una macchiolina nera nel centro di un bel foglio di carta bianco e poi lo mostrò agli allievi.
“Che cosa vedete?”, chiese.
“Una macchia nera!”, risposero in coro.
“Avete visto tutti la macchia nera che è piccola piccola”, ribatté il maestro, “e nessuno ha visto il grande foglio bianco”.
“Che cosa vedete?”, chiese.
“Una macchia nera!”, risposero in coro.
“Avete visto tutti la macchia nera che è piccola piccola”, ribatté il maestro, “e nessuno ha visto il grande foglio bianco”.
La vita è una serie di momenti: il vero successo sta nel viverli tutti. Non rischiare di perdere il grande foglio bianco per inseguire una macchiolina nera.Perché il grande foglio bianco è la tua isola, ed è proprio davanti a te!
Così sono gli uomini: capaci solo di vedere le macchie nere, non sanno riconoscere l’immenso foglio bianco che è la loro vita. Tutti noi dovremmo essere, invece, consapevoli, che, nonostante le macchie nere della nostra esistenza, c’è, anche se nascosto, un bel foglio bianco, simbolo della vita, che vale sempre la pena di essere vissuta.
Così sono gli uomini: capaci solo di vedere le macchie nere, non sanno riconoscere l’immenso foglio bianco che è la loro vita. Tutti noi dovremmo essere, invece, consapevoli, che, nonostante le macchie nere della nostra esistenza, c’è, anche se nascosto, un bel foglio bianco, simbolo della vita, che vale sempre la pena di essere vissuta.
Lettera di un padre al figlio
Se un giorno mi vedrai vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi… abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo.
Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose, non mi interrompere… ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finché non ti addormentavi.
Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare… ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perché non volevi fare il bagno.
Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l’abc; quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso… dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire: la cosa più importante non è quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti.
Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l’ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi.
Quando dico che vorrei essere morto… non arrabbiarti, un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive.
Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada. Dammi un po’ del tuo tempo, dammi un po’ della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l’ho fatto per te.
Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre avuto per te.
Ti amo figlio mio.
Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose, non mi interrompere… ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finché non ti addormentavi.
Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare… ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perché non volevi fare il bagno.
Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l’abc; quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso… dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire: la cosa più importante non è quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti.
Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l’ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi.
Quando dico che vorrei essere morto… non arrabbiarti, un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive.
Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada. Dammi un po’ del tuo tempo, dammi un po’ della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l’ho fatto per te.
Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre avuto per te.
Ti amo figlio mio.
Quello che ho imparato nella vita
Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:
- Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà.
E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
- Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
- Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
- Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
- Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
- Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
- Che la pazienza richiede molta pratica.
- Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.
- Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
- Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto te stesso.
- Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse.
- Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
- Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
- Forse Dio vuole che incontriamo un po’ di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
- Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
- La miglior specie d’amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
- E’ vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
- Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un’ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
- Non cercare le apparenze, possono ingannare.
- Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
- Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
- Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
- Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
- Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
- Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
- Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
- Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
- Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.
- Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l’unico che sorride e ognuno intorno a te piange.
Paulo Coelho
La cosa più importante è parlare
In ogni rapporto umano, la cosa più importante è parlare.
Ma le persone non lo fanno più: non sanno più sedersi per raccontare e ascoltare gli altri.
Si va a teatro, al cinema, si guarda la televisione, si ascolta la radio, si leggono libri, ma non si conversa quasi mai.
Se vogliamo cambiare il mondo, dobbiamo tornare al tempo in cui i guerrieri si riunivano intorno a un falò e raccontare le loro storie.
Paulo Coelho
Un incanto chiamato musica
Ci sono melodie che entrano dentro, ti sfiorano, ti accarezzano, ti avvolgono in un abbraccio morbido e vellutato...E tu stai lì, immobile. Ascolti, respiri, chiudi gli occhi...e ti lasci andare, in quell'incanto chiamata musica!
venerdì 24 agosto 2012
Ormai nessuno ha più tempo per nulla
Ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, inorridirsi, commuoversi, innamorarsi, stare con se stessi. Le scuse per non fermarci a chiedere se questo correre ci rende felici sono migliaia, e se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle.
T.Terzani
I terremoti
In geofisica i terremoti (dal latino terrae motus, cioè "movimento della terra"), detti anche sismi o scosse telluriche (dal latino Tellus , dea romana della Terra), sono vibrazioni o oscillazioni improvvise, rapide e più o meno potenti, della crosta terrestre , provocate dallo spostamento improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo.
Tale spostamento è generato dalle forze di natura tettonica che agiscono costantemente all'interno della crosta terrestre provocando la liberazione di energia in un punto interno della Terra detto ipocentro ; a partire dalla frattura creatasi una serie di onde elastiche, dette "onde sismiche ", si propagano in tutte le direzioni dall'ipocentro, dando vita al fenomeno osservato in superficie; il luogo della superficie terrestre posto sulla verticale dell'ipocentro si chiama epicentro ed è generalmente quello più interessato dal fenomeno. La branca della geofisica che studia questi fenomeni è la sismologia .
Quasi tutti i terremoti che avvengono sulla superficie terrestre sono concentrati in zone ben precise ossia in prossimità dei confini tra una placca tettonica e l'altra: queste sono infatti le aree tettonicamente attive, ossia dove le placche si muovono più o meno lentamente sfregando o cozzando le une rispetto alle altre. Raramente i terremoti avvengono lontano dalle zone di confine tra placche (terremoti intraplacca ). In generale il movimento delle placche è lento, costante e impercettibile (se non con strumenti appositi); tuttavia in alcuni momenti e in alcune aree, a causa delle forze interne, delle pressioni, tensioni e attriti tra le masse rocciose... tali movimenti avvengono in maniera improvvisa e repentina ("come un ingranaggio che si sblocca") sviluppando così un terremoto: il costante ma lento slittamento tra placche diventa così in alcune aree e in alcuni momenti una sorta di movimento a scatto, blocco e sblocco, che genera così un terremoto
Tale spostamento è generato dalle forze di natura tettonica che agiscono costantemente all'interno della crosta terrestre provocando la liberazione di energia in un punto interno della Terra detto ipocentro ; a partire dalla frattura creatasi una serie di onde elastiche, dette "onde sismiche ", si propagano in tutte le direzioni dall'ipocentro, dando vita al fenomeno osservato in superficie; il luogo della superficie terrestre posto sulla verticale dell'ipocentro si chiama epicentro ed è generalmente quello più interessato dal fenomeno. La branca della geofisica che studia questi fenomeni è la sismologia .
Quasi tutti i terremoti che avvengono sulla superficie terrestre sono concentrati in zone ben precise ossia in prossimità dei confini tra una placca tettonica e l'altra: queste sono infatti le aree tettonicamente attive, ossia dove le placche si muovono più o meno lentamente sfregando o cozzando le une rispetto alle altre. Raramente i terremoti avvengono lontano dalle zone di confine tra placche (terremoti intraplacca ). In generale il movimento delle placche è lento, costante e impercettibile (se non con strumenti appositi); tuttavia in alcuni momenti e in alcune aree, a causa delle forze interne, delle pressioni, tensioni e attriti tra le masse rocciose... tali movimenti avvengono in maniera improvvisa e repentina ("come un ingranaggio che si sblocca") sviluppando così un terremoto: il costante ma lento slittamento tra placche diventa così in alcune aree e in alcuni momenti una sorta di movimento a scatto, blocco e sblocco, che genera così un terremoto
Chi lavora...
Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista.
Storia delle catacombe
Nel primo secolo i cristiani di Roma non avevano cimiteri propri. Se possedevano dei terreni, seppellivano là i loro defunti, altrimenti ricorrevano ai cimiteri comuni usati anche dai pagani. Per tale motivo San Pietro fu sepolto nella "necropoli" ("città dei morti") sul Colle Vaticano, aperta a tutti; come pure San Paolo fu sepolto in una necropoli della Via Ostiense.
Nella prima metà del secondo secolo, in conseguenza di varie concessioni e donazioni, i cristiani presero a seppellire i loro morti sottoterra. Ebbero così inizio le catacombe. Molte di esse sorsero e si svilupparono attorno a dei sepolcri di famiglia, i cui proprietari, neoconvertiti, non li riservarono soltanto alla famiglia, ma li apersero anche ai loro fratelli nella fede. A questo periodo si riferiscono i nomi di alcuni cimetri o catacombe che ricordano i proprietari, i benefattori, come le Catacombe di Priscilla sulla Salaria, di Domitilla sulla Via delle Sette Chiese, di Pretestato sull’Appia Pignatelli, le Cripte di Lucina sull’Appia Antica. Col passare del tempo le aree funerarie si allargarono, talvolta per iniziativa della Chiesa stessa. Tipico è il caso delle catacombe di San Callisto: la Chiesa ne assunse direttamente l'organizzazione e l'amministrazione, a carattere comunitario.
Con l'editto di Milano, promulgato dagli imperatori Costantino e Licinio nel febbraio del 313, i cristiani non furono più perseguitati. Potevano liberamente professare la fede, costruire luoghi di culto e chiese dentro e fuori le mura della città, e comperare lotti di terreno senza pericolo di confische. Tuttavia le catacombe continuarono a funzionare come cimiteri regolari fino all'inizio del quinto secolo, quando la Chiesa ritornò a seppellire esclusivamente sopratterra o nelle basiliche dedicate a martiri importanti.
Durante questo lungo periodo di tempo (400-800 circa d.C.), le Catacombe furono considerate autentici santuari dei martiri e numerosissimi pellegrini si recarono a visitarle con l’unico scopo di pregare presso le loro tombe. A questo periodo, specialmente, appartengono i devoti graffiti (brevi invocazioni di preghiere o ricordo di riti compiuti, incisi sugli intonaci delle cripte dai pellegrini) e la compilazione di alcuni itinerari (vere guide delle Catacombe).
Quando i barbari (Goti e Longobardi) invasero l'Italia e scesero a Roma, vi distrussero sistematicamente molti monumenti e saccheggiarono molti luoghi, incluse le Catacombe. Impotenti di fronte a tali ripetute devastazioni, verso la fine dell'ottavo e l'inizio del nono secolo, i papi fecero trasferire le reliquie dei martiri e dei santi nelle chiese della città, per ragioni di sicurezza.
Una volta terminata la traslazione delle reliquie, le Catacombe non furono più frequentate, anzi vennero totalmente abbandonate, ad eccezione di quelle di San Sebastiano, San Lorenzo e San Pancrazio. Col passare del tempo, frane e vegetazione ostruirono e nascosero le entrate delle altre catacombe, tanto che se ne persero perfino le tracce. Per tutto il tardo Medioevo non si sapeva neppure dove fossero.
L'esplorazione e lo studio scientifico delle catacombe iniziarono, secoli dopo, con Antonio Bosio (1575-1629), soprannominato il "Colombo della Roma sotterranea". Nel secolo scorso l'esplorazione sistematica delle catacombe, e in particolare di quelle di San Callisto, venne eseguita da Giovanni Battista de Rossi (1822-1894), che è considerato il fondatore e padre della Archeologia Cristiana.
” Sono sicuro che tornerai a prendermi… Forse per la troppa fretta sei partito in macchina senza aspettarmi oppure mi hai messo qui solo per farmi sgranchire un po’ le zampe perché il viaggio sarà lungo….. Non puoi esserti dimenticato di me….. Sono certo che tra qualche ora sarai qui!Mi siedo sul bordo della strada..le macchine che passano veloci mi spaventano ma cerco di pensare a te e a quei momenti gioiosi….., io a te non ho fatto nulla….è impossibile che sei arrabbiato con me!! Sono trascorsi 2 giorni e sono ancora qui!Ho fame…, ho sete e non riesco a procurarmi del cibo….i miei occhi incominciano ad appannarsi…non riesco a vedere quando ritorni…. sento il battito del mio cuore rallentare e penso che sta lasciandomi per sempre.Non puoi essere cattivo …so’ che tornerai…….ti sono stato sempre fedele…..tornerai……..”
SOGNO
Avevo un sogno….tenero, piccolo, dolce, delicato…
In fondo ad un cassetto l’avevo dimenticato….
Per puro caso, un giorno, l’ho ritrovato…
L’ho preso in mano,
l’ho guardato,
l’ho dolcemente accarezzato…
Ma poi la notte lentamente è passata,
un nuovo giorno è arrivato
e il mio piccolo, grande, ultimo sogno…
lentamente è svanito
Ma poi la notte lentamente è passata,
un nuovo giorno è arrivato
e il mio piccolo, grande, ultimo sogno…
lentamente è svanito
AMICIZIA
Ci si dovrebbe comportare con i propri amici come noi vorremmo che si comportassero con noi. Quello che ci piace negli amici è la considerazione che hanno di noi. I falsi amici sono come la nostra ombra: ci rimane attaccata mentre camminiamo al sole e scompare quando attraversiamo una zona buia.
Spread
LO SPREAD
Il divario di quotazione tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi.
Frutto di speculazioni finanziarie.
Il nostro debito e' salito a causa di questo, pensiamo cosa accadrebbe ai titoli in borsa sotto attacco?
Il risultato è che gli interessi applicati volerebbero alle stelle
Il divario di quotazione tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi.
Frutto di speculazioni finanziarie.
Il nostro debito e' salito a causa di questo, pensiamo cosa accadrebbe ai titoli in borsa sotto attacco?
Il risultato è che gli interessi applicati volerebbero alle stelle
L' economia data dalla media e piccola industria è stata distrutta
Spazzata via dalle multinazionali quasi tutte estere
Calano inevitabilmente i posti di lavoro
I salari sono tra i più bassi d'Europa
l'Italia tra i primi fondatori dell'europa tornerà ad essere una piccola potenza.
Se ne avvaleranno le multinazionali, al riparo nei loro luoghi di produzione esteri e quindi dalla pressione fiscale.
La Germania sta vincendo la sua terza guerra mondiale
In Europa.i politici si preoccupano solo di salvare privilegi e poltrone
Poi????? lasceranno la nave che affonda come topi
e si asserviranno al vincitore
Spazzata via dalle multinazionali quasi tutte estere
Calano inevitabilmente i posti di lavoro
I salari sono tra i più bassi d'Europa
l'Italia tra i primi fondatori dell'europa tornerà ad essere una piccola potenza.
Se ne avvaleranno le multinazionali, al riparo nei loro luoghi di produzione esteri e quindi dalla pressione fiscale.
La Germania sta vincendo la sua terza guerra mondiale
In Europa.i politici si preoccupano solo di salvare privilegi e poltrone
Poi????? lasceranno la nave che affonda come topi
e si asserviranno al vincitore
giovedì 23 agosto 2012
I calchi delle vittime di Pompei ed Ercolano
"Il 5 febbraio del 1863 mentre si sgombrava un vicolo, il Fiorelli, il direttore degli Scavi, venne avvertito dagli operai che avevano incontrato una cavità, in fondo alla quale si scorgevano delle ossa. Ispirato da un tratto di genio, Fiorelli ordinò che si arrestasse il lavoro, fece stemperare del gesso, che venne versato in quella cavità e in altre due vicine.
Dopo aver atteso che il gesso fosse asciutto, venne tolta con precauzione la crosta di pomici e di cenere indurita. Eliminati dunque questi involucri, vennero fuori quattro cadaveri ".
Questo racconto descrive l'invenzione del metodo dei calchi, grazie al quale oggi possiamo scorgere le espressioni dei volti, le pieghe dei vestiti, le posizioni contorte in cui i Pompeiani furono sorpresi dalla furia del Vesuvio, ma anche sagome di porte, di armadi, di radici di piante, di animali.
Il metodo si applica ai corpi sommersi, nella fase eruttiva finale, dalla pioggia di cenere che, col tempo, solidificandosi ne ha preso la forma e, dopo la loro naturale decomposizione, ha creato nel terreno una cavità con la loro impronta.
Ecco quello che è emerso dal riempimento di calchi, fatti con il gesso. Possiamo scorgere la tremenda tragedia che si è consumata e di come la grande eruzione abbia sterminato e ucciso. Crudele ma allo stesso tempo affascinante, sembra di rivivere quelle sensazioni di paura e di orrore. Dalla posizione dei calchi, possiamo dedurre che la morte sia venuta ad opera dei gas nocivi che l'eruzione ha disperso nell'aria, successivamente tutto è stato coperto da cenere e lapilli incandescenti. Una delle foto ci raffigura anche un cane, ancora legato al guinzaglio e poi donne e bambini rannicchiati, come a volersi quasi addormentare prima del disastro per non vedere nulla. Di questi reperti ne sono stati trovati tantissimi e ciò fa pensare che gli antichi non abbiano nemmeno avuto il tempo di scappare, senza quasi rendersene conto. E' stato possibile ricostruire anche cosa stessero facendo in quel momento.